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Dall'Argine Carlo


  • compositore
  • 16/02/1907
  • Parma
  • 10/04/1981
  • Firenze
Studiò violino prima, composizione poi al Conservatorio di Parma, diplomandosi come alunno interno nel 1933. Pubblicò subito sulla rivista Musica d'oggi la canzone Liuto, su parole di Jack London. Nel 1934 una sua lirica, Ora sei tu, fu eseguita al Salon de la musique di Nizza, un suo Trio fu segnalato alla mostra del Sindacato dei Musicisti Emiliani a Bologna, una sua Suite per orchestra fu prescelta ai Littoriale di Firenze e la lirica Il figlio alla madre severa si segnalò al concorso di composizione del Teatro del Popolo. Nel 1938 venne premiato a S. Remo il suo poema sinfonico Vis virtus e nel 1940, alla cerimonia della premiazione, lui stesso diresse l'orchestra. Guido Guerrini, che era stato suo maestro in Conservatorio, si rammaricava che non si fosse dedicato alla direzione d'orchestra, per la quale aveva rivelato uno straordinario talento nei saggi scolastici. In uno di questi, il 26 mag. 1930, aveva presentato i suoi Ricirdi montani, impressioni per orchestra per t. e s. Quando fu nominato direttore del Conservatorio di musica di Firenze, Guerrini lo chiamò per insegnare nel suo istituto, e il I ott. 1942 fu nominato in ruolo per l'insegnamento del solfeggio: cattedra che occupò fino al 1976, quando fu collocato in pensione per limiti di età. Uomo appartato e schivo, visse fuori dal clamore dei riconoscimenti mondani, ma la sua incidenza sulla cultura a Firenze fu notevole: attorno a lui e all'amico Roberto Lupi si formò un sodalizio musicale che ebbe presa sulle generazioni dei giovani e rilevò in quella ristretta cerchia di addetti ai lavori il suo delicato talento di compositore. Pur potendo reggere la cattedra di composizione, volle restare insegnante di solfeggio, materia che, secondo la tradizione della scuola di Parma in cui si era forgiato, per lui non aveva nulla di arido, costituendo la chiave per la conoscenza della musica. Compose: Tre fughe per pianoforte dedicate a Rio Nardi (1946); nel gen. 1954, con la direzione di Lupi, e con solista Mirto Picchi (anche se quest'ultimo nelle sue memorie, Un trono vicino al sol, se ne dimentica) fu presentato al Teatro Comunale di Firenze il suo oratorio Il castigo di Gerusalemme e la fine del mondo. Per i Monumenti dell'Istituto Italiano per la Storia della Musica curòle Historiae et Oratori di Giacomo Carissimi e ne revisionò e realizzò liberamente la Felicitas beatorum e la Lamentatio damnatorum (1972), mentre per la collana di opera del XVI e XVII secolo curò le opere di Domenico Mazzocchi.


(Notizie in parte fornite da Vinicio Gay, bibliotecario del Conservatorio di Firenze).
ultimo aggiornamento: 16/11/2005
©2011 Gaspare Nello Vetro autore del Dizionario della musica e dei musicisti del Ducato di Parma e Piacenza