Figlio del portiere del Teatro Regio, si diplomò in trombone al Conservatorio di Parma nel 1973. Negli anni 60 iniziò a esibirsi come chansonnier in un locale notturno cittadino arredato con panche da chiesa che fece epoca, il King Club in via Rossini. L'attrazione era lui, Angelo, cantante confidenziale pur dalla voce possente, che sapeva creare calde atmosfere. Il repertorio era vastissimo, con una preferenza per il genere melodico alla Aznavour e Brel. Chiuso il King Club, con il complesso dei Baronetti lanciò un nuovo locale, il Rouge et noir. Sciolti i Baronetti, divenne la voce di altre orchestre, tra cui quella del fisarmonicista Franco Scarica, con il quale fece diverse incisioni. Cambiati i gusti del pubblico, si dedicò al piano-bar, con al pianoforte Claudio Magnani, rinnovando a Parma e in tutta Italia i caldi consensi. Dal 1974, fino all'improvviso decesso, insegnò teoria e solfeggio al Conservatorio di Parma, in cui fu per un decennio appassionato e attivo vicepreside della scuola media annessa.