Dopo aver esercitato fino a vent'anni la professione di famiglia - il barbiere - studiò nella città natale con Napoleone Gialdi, poi al Conservatorio di Parma con Amilcare Zanella e nel 1906 si diplomò in strumentazione per banda al Liceo musicale di Pesaro, dove aveva seguito il suo maestro, nominato ivi direttore. Il 20 feb. 1903 debuttò con la banda che aveva fondato a Borgo S. Donnino, intitolata a Giovanni Rossi, in contrapposizione a quella del Gialdi. Nel 1907 fuse i complessi, portandoli ad alto livello: nel 1910 vinse il concorso dell'Alta Italia per fanfare, nel 1926 quello di Parma e, nella lunga carriera, altri ancora. Nel 1927 fu chiamato a Torino per costituire una banda di 80 elementi e nel 1929 pari incarico gli venne assegnato dal comune di Salsomaggiore. Per 30 anni fu docente alla Scuola di musica di Borgo S. Donnino.
Compose: Vania, scena lirica in 2 parti, libretto di Luigi Alfieri (Borgo S. Donnino, Teatro Magnani, 1911. In quest'occasione il Comune gli fece dono di una medaglia d'oro); Visione italica, libretto di Luigi Alfieri (Borgo S. Donnino, Teatro Magnani, ott. 1915); La castellana, opera in 4 atti, libretto di Luigi Alfieri (Salsomaggiore, Teatro Comunale, mag. 1920); Dollari e cuori, operetta (Borgo S. Donnino, Teatro Magnani, apr. 1928). Restarono ineseguite le opere: La roccaforte, libretto di Mario Massa; Nerone; L'arpa di Taliesin. Scrisse Sei episodi sinfonici ispirati ai primi sei canti dell'Inferno della Divina Commedia e un Poema sinfonico sulla Rivoluzione Fascista, dedicato al Duce edito dall'A. (1925). Grande successo riscossero le composizioni per banda e i numerosi ballabili. Viene a volte confuso con un omonimo maestro Giuseppe Baroni, nato a Napoli lo stesso anno, per lunghi anni apprezzato direttore d'orchestra in Sud America.