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Numero voci: 458.

Bianchi Gaspare


  • coreografo
  • 26/08/1816
  • di anni 73
  • Parma
Figlio di Antonio - detto anche Cadet - fece parte della compagnia Delisle come figurante e debuttò a Colorno il I nov. 1757, danzando in tutti i balli dati a Parma fino al 1760. All'inizio del 1761, dopo la stagione di primavera, fu inviato, assieme al collega Antonio Campioni, dal ministro Dutillot a Parigi a perfezionarsi con il Laval, e rientrò in patria nel 1763, riprendendo a danzare a Parma. La Gazette littéraire de l'Europe (suppl. del 4 nov. 1764) in una cronaca da Parma scrisse le lodi per gli spettacoli allestiti nella capitale del Ducato: un elogio particolare era espresso ai "due italiani allievi della Scuola dell'Opéra di Parigi", Gaspare Bianchi e Antonio Campioni. Dutillot lo raccomandò assieme a Giustina Campioni per i Reali Teatri di Spagna, in quanto insieme lavoravano "con molta armonia". Il 3 feb. 1770 lo Sgavetti scrisse che era partita una delegazione per la Spagna cui "si anno agiuntato un Balarino del Opera, deto sig. Bianchi, fratelo del Maestro di S.A.R. improvvisamente spediti" Gaspare Bianchi ritornò a danzare al Teatro Ducale dal carnevale 1772, e nell'ago. 1773 danzò in occasione delle allegrezze per la nascita del "Reale Primogenito" Lodovico di Borbone. Nel carnevale 1774 fu "primo danzante" nei balli dei due drammi giocosi dati al Teatro Ducale. "S.A.R. con suo venerato decreto de 27 aprile 1775 si è degnato accordare la sopravvivenza del di lui Padre all'impiego di maestro di Ballo della Reale Paggeria, concedendogli inoltre gli onori di Virtuoso di Ballo al suo Servigio" (A.S.Pr, R. Casa Ruolo de Provigionati in Parma dal I apr. 1766 a tutto l'anno 1805, A, f. 757). La sopravvivenza gli venne confermata con rescritto 3 mar. 1785. Nel carnevale 1773 fu coreografo al Real Ducale Teatro Vecchio di Mantova per L'Olimpiade di Ferdinando Bertoni, nella primavera 1774 fu "compositore, direttore de' Balli e ballerino fuori de' concerti" al Teatro Nuovo di Pavia. Nella primavera 1775 ballò a Parma come primo danzante in occasione della visita dell'arciduca Massimiliano d'Austria, dell'imperatore d'Austria e del granduca di Toscana. Danzò al Teatro Ducale di Parma nel carnevale 1776 (A.S.Pr, Computisteria borbonica, Fili correnti, b. 935a-936b), e nel carnevale 1777 al Teatro dell'Accademia Filarmonica di Verona (nelle opere Antigona e Farnace). Con decreto 27 dic. 1784 fu nominato maestro di ballo dei principi con l'assegno annuo di £ 7.000 e risulta docente al Collegio dei Nobili nel 1785 e 1786. Dai programmi delle accademie del Collegio dei Nobili lo troviamo citato tra i maestri delle arti cavalleresche (ballo) fino al 1796. Morto il padre lཇ apr. 1788, con decreto del successivo 23 aprile fu nominato maestro di ballo in proprietà della Paggeria con il soldo di £ 2.000 "stante il ridotto numero de' Paggi e avendo egli già un altro impiego con soldo" (A.S.Pr, Real Casa. Ruolo de' Provigionati dal 1780 al 1805, f. 366). Nel 1770 sposò la danzatrice Maria Vendermute (che fu per 25 anni al servizio della corte di Parma, iscritta nei Ruoli dei provigionati come ballerina de' Teatri dal "I marzo 1769 con l'obbligo di ballare sempre, e quando gli venga comandato" e godeva di una pensione di 6000 lire. Cessò di vivere il 18 set. 1782), dalla quale ebbe un figlio, Enrico, anch'egli danzatore.


ultimo aggiornamento: 28/02/2006
©2011 Gaspare Nello Vetro autore del Dizionario della musica e dei musicisti del Ducato di Parma e Piacenza