Studiò con Paolo Ferrari all'Accademia di Ferrara. Nel carnevale 1775 fu retribuito a Parma per aver dipinto un cavallo per i balli di un'opera (A.S.Pr, Teatri e Spettacoli borbonici, b. 4). Nel contempo studiò musica e con decreto 18 ago. 1775 venne nominato "Professore di flutta nella Reale Orchestra", con R. decreto 13 gen. 1776 fu graziato del soldo annuo di 3000 lire. A seguiro del R. decreto 11 nov. 1776, inerente all'ultimo nuovo Piano generale, questo fu portato a lire 4000 (A.S.Pr, R. Casa Ruolo de Provigionati in Parma dal I apr. 1766 a tutto l'anno 1805, A, f. 768). Nel 1791 era 'fluta' in proprietà del Reale Concerto di Parma. Nel carnevale 1802, suonava nel Reale Concerto nella stagione di carnevale al Teatro Ducale, nell'ultima stagione prima che l'orchestra venisse sciolta (A.S.Pr, Computisteria borbonica, Fili correnti, b. 941).La Gazzetta di Parma del 31 lug. 1824 riportava che era "pittore di merito, versato nell'astronomia e conoscitor profondo di tutto ciò che serve alla misura del tempo" e che aveva costruito una bellissima macchina a guisa di orologio, alla cui realizzazione aveva dedicato dieci e più anni. Seguivano pagine di descrizione. Pieno di talento fu infatti anche orologiaio (un cronometro all'Acc.BB.AA.Pr, 1828; la meridiana della piazza Grande di Parma, inaugurata il 23 dic. 1829) ed esercitò l'attività di "meccanico" di strumenti musicali, apportando modifiche al flauto traversiere. Nel 1827, professore giubilato del Reale Concerto, presentò una supplica perché fosse riveduto il diniego che gli interdiva l'ingresso gratuito al Teatro Ducale, essendo stati questi limitati. Tra i suoi allievi vi fu Pasquale Cavallero.