Figlio di Antonio, fu un illustre violoncellista e didatta. Allievo del Conservatorio di musica di Milano, nel 1819 presentò al Teatro Ducale di Parma domanda per ottenere la concessione del Teatro al fine di darvi un'accademia, che fu eseguita il 17 dic, eseguendo anche un Concerto e un Adagio variato con recitativo e rondò di sua composizione. Suonò per molti anni nell'orchestra del Teatro alla Scala e fu in dimestichezza con i musicisti che producevano le opere per quel teatro. Dopo aver svolto intensa attività concertistica in Italia e all'estero, nel 1826 fu nominato docente al Conservatorio di musica di Milano, posto che occupò fino al decesso. Tra i suoi alunni vi furono Alfredo Piatti, Guglielmo Quarenghi, Leonardo Moja, Alessandro Pezze. Possedeva un violoncello Stradivari del 1707. Nel 1838 Paganini gli scrisse per acquistarlo, dato che il figlio Achille intendeva studiare questo strumento e gli offrì 200 luigi. Scriveva: "Io vidi nascere lei a Parma". Data la competenza che aveva acquisito frequentando la bottega del padre, commerciava anche in strumenti di alta liuteria. Questo si evidenzia dal carteggio che tenne con Paganini, dal quale risulta che procurò al virtuoso diversi strumenti d'autore (Stradivari, Guarneri del Gesù, Amati, Barbò) e gli cedette nel 1839 il suo violoncello per 240 luigi d'oro. Compose: Divertimento per violoncello o viola con accompagnamento di piano-forte o di quartetto d'arco; Divertimento e variazioni con accompagnamento di piano-forte o di quartetto d'arco; Introduzione e variazioni sul tema 'O cara memoria' di Carafa; Concertino per violoncello o viola e piano-forte; Divertimento all'italiana per violoncello con accompagnamento di piano-forte; Divertimento per violoncello, gravicembalo e arpa; poi ancora Capricci, Suonate, Rapsodie. Ebbe un figlio, Cristoforo (Milano, 1 gen. 1843 - ivi, 1908), violoncellista, che insegnò al Liceo musicale di Bergamo dal 1887 al 1898.