Indicato anche come Melara, il Manferrari lo fa erroneamente nascere nel 1784. Di buona famiglia, studiò armonia e contrappunto con Ghiretti, poi con Fortunati. A 20 anni scrisse una Messa solenne concertata a grande orchestra, che lo fece conoscere favorevolmente. Anche se Paganini in una lettera del 31 gen. 1818 scriveva: "A Mellara abbisognerebbe almeno un paio d'anni per scrivere un'opera", fu autore di un notevole numero di composizioni vocali e strumentali oltre che delle opere: La prova indiscreta, 2 atti di C. Mazzola (Verona, Teatro Filarmonico, 1804; Pr, Teatro Ducale, 1809); Berenice in Roma, dramma in 2 atti (Verona, Teatro Filarmonico, 1805); Il bizarro capriccio (Ve, 1806); La fiera di Livorno, dramma giocoso in 2 atti (Verona, Teatro Filarmonico, 1807); I Gauri, melodramma eroico in 2 atti di Gaetano Rossi (Brescia, 1808; Ve, Teatro La Fenice, 1810); La nemica degli uomini, dramma giocoso in 2 atti di Angelo Anelli (Ve, 1808; rinnovata: Mi, Teatro Re, 1814); Zilia, 1 atto di G. Rossi (Padova, Teatro Nuovo, 1809; con il titolo Zilia, ossia l'Indiana in Europa, Na, Teatro del Fondo, 1811); Il marito imbarazzato, 1 atto di G. Rossi (Ve, Teatro S. Moisé, 1812); Il finto matrimonio, dramma comico in 2 atti di Francesco Marconi (Cremona, Teatro Concordia, 1814); Berengario, opera seria in 2 atti di A. Peracchi (Bergamo, Teatro Riccardi, 1820); La voce misteriosa ovvero Un amico in chi meno si crede, melodramma semiserio in 2 atti di Felice Romani (Roma, Teatro Valle, 17 nov. 1823).