Insegnante, poeta in lingua e dialettale, fondò le riviste La difesa artistica e La grande orma e diverse case editrici poco fortunate (Le Muse, Il verdone, Edizioni Palatine). Fu autore delle poesie: Verdi e i Parmigiani (in G.Pr, 8 gen. 1951) e Inno a Verdi (in G.Pr, 16 set. 1951). Nella ricca e varia produzione sono da ricordare anche i 68 aforismi ispirati alla musica e al canto, dedicati nel 1951 ai coristi di Parma. Per la musica scrisse: Inno a S. Barbara, per canto e pf, musica di Arnaldo Furlotti (To: Leandro Chenna, 1928); La leggenda dell'angelo bianco, musica di don Giuseppe Biella (1933); La principessa canta, dieci canti infantili musicati da Elisabetta Oddone (Mi: Ric, 1936); La madia, mistero' per l'infanzia, musica di Elisabetta Oddone (1936); Il grano d'incenso, operetta in 3 atti musicata da Giuseppe Biella (Pavia: Ancora, 1940); La prigioniera di Dio, opera in 3 atti (non musicata, 1939-1942); Cuor di cristallo, fiaba lirica in un prologo e 3 quadri, musica di Alberto Soresina (rappresentata a Bergamo, 1942); l'Inno a Parma, per coro a 2 voci e orch, musica di Ildebrando Pizzetti; (nov. 1950, eseguito il 28 giu. 1951 dalla Corale Verdi); Mattutino, lirica musicata da Renzo Martini; Padre Lino, lirica dalla quale Giovanni Veneri ha tratto l'omonimo oratorio per voce recitante, doppio coro e orch (eseguito nella cattedrale di Pr, 4 mag. 1996).