In un documento rilasciato a Parma nel 1826. lo si dice nato a Milano. Figlio di Pietro, fu allievo nella Ducale Scuola di musica di Parma. L'11 nov. 1825, in un'accademia al Teatro Ducale, si esibì "il giovane Rachelle, allievo del prof Beccali. Eseguì un pezzo col flauto traversiere composto dal suddetto professore" (A.S.T.R. Manifesti). Suonava da volontario nella 'Cademia Ducale', quando nel nov. 1826 presentò domanda per l'esame di praticante della Ducale Orchestra. Non fu giudicato idoneo, e iniziò a studiare violoncello con il padre. Nel nov. 1833 sostenne l'esame per essere nominato aspirante violoncellista nella Ducale Orchestra. Fu dichiarato idoneo e approvato con Determinazione Sovrana del 9 dic. 1833. Il 10 gen. 1834 lo troviamo come solista in un'accademia al Teatro Ducale di Parma. In quell'anno, entrato in disaccordo con il padre, - pare a causa della giovane seconda moglie, che questi aveva sposato nel 1832 - se ne andò in Sardegna, scritturato come I violoncello nell'orchestra del Teatro Civico di Sassari e l'anno seguente entrò anche come I flauto tra i musicisti della cattedrale di Cagliari. Restò in Sardegna, e 2 generazioni di strumentisti lo ebbero a maestro e come tale lo 'venerarono' quanti in Cagliari allora suonavano uno strumento musicale. Scrisse sinfonie e ballabili per orchestra, messe, e composizioni varie di genere sacro e profano. Continuò a lavorare fino a 80 anni. Ebbe diversi figli, tutti musicisti nati a Cagliari: Francesco, flautista, clarinettista, violoncellista e compositore; Pietro, compositore; Raimondo, violinista e compositore; Antonio, flautista; Giuseppe, flautista e direttore di banda.

I nominativi sotto indicati sono stati inseriti a causa dell'assoluta unicità del cognome e in considerazione anche del fatto i primi 2 sono stati attivi assieme a Pietro, cosa che ha fatto pensare a una cordata familiare, cosa peraltro al tempo assai comune.