1873

 

 

8 marzo-9 aprile 1873 - Compagnia sociale di operette comiche e di prosa di Filippo Bergonzoni e Achille Lupi.
Pasquale Piacenza dir. orch.

mar.8
I briganti, opera buffa di Jacques Offenbach. (10)

mar.10
Siamo tutti soldati!, operetta comica di Cesare Casiraghi. (4)

mar.12
Serafino il mozzo, operetta di Pasquale Piacenza e Hervè. (6)

mar.20
Le donne guerriere, follia, scherzo comico di Giovanni Cavalieri, Pasquale Piacenza e Franz von Suppè. (9)

apr. 2
La bella Elena, opera buffa di Jacques Offenbach. (4)

apr. 3
La perla del Senegal, scherzo comico musicale di Pasquale Piacenza. (2)

Facevano parte della compagnia le sig.re Marietta Frigerio, Calvani e i sig. Filippo Bergonzoni, Felice Camisani, Ficarra. Il 14 marzo la direzione comunicava alla stampa che dal lunedì venturo avrebbe sospeso la stagione a causa dell'imposizione fiscale, che era stata calcolata in 658 lire, cioè 18 lire per 24 recite, notificando tale decisione dopo cinque rappresentazioni. Il direttore della compagnia si offriva disposto ad arrivare a 300 lire, date le altissime spese, trattandosi di una compagnia di prosa e musica. Il Presente del 17 comunicava che era stato raggiunto un accomodamento, e che la stagione sarebbe proseguita. Le operette, presentate assieme a commedie e farse, a volte non venivano eseguite per intero. Il 27 marzo, in occasione della beneficiata dell'attore brillante Felice Camisani, il programma fu: la commedia La vedova delle camelie, l'operetta Serafino il mozzo, lo scherzo comico Una tazza di thè, il secondo atto dell'opera buffa I briganti. Il 30, oltre ai Briganti, il secondo atto delle Donne guerriere, e una farsa. Il 3 aprile, per la serata d'onore di Marietta Frigerio: il primo atto dell' opera buffa La bella Elena, lo scherzo musicale La perla del Senegal, il secondo atto delle Donne guerriere. Negli intervalli il quindicenne violinista Romeo Franzoni, allievo di Domenico De Giovanni, accompagnato al pianoforte da Italo Azzoni, eseguì una Fantasia sul Rigoletto di Nicola De Giovanni, e La ridda de' folletti di Antonio Bazzini.

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22 ottobre-8 dicembre 1873 - Corso di opere giocose.
Carlo Comandini dir. orch. per la prima opera, Lodovico Mantovani per le altre due.

ott. 22
Pipelé, ossia Il portinaio di Parigi, melodramma, musica di Serafino Amedeo De Ferrari. (10) Maria Violi-Ricci (Rigoletta) s; Angiolina Giussani (Maddalena) c; Pietro Prette (Pipelé) bs; Pietro Cortesi (Jacopo) bs; Nicolo Azzalini (Canbrion) br; Pietro Longhi (Carlo Duresnel) t

Alla prima vi era gran folla e aspettativa, ma lo spettacolo lasciò a desiderare: "C'è qualche soggetto che vuol essere rimesso a nuovo [...] poichè il pubblico si spiegò abbastanza chiaramente in proposito". Così il cronista de Il Presente. La seconda ebbe comunque esito più lusinghiero. Essendo però scarso il favore del pubblico, dal 25 ottobre il basso che interpretava Don Jacopo venne sostituito con Michele Grassi, e Pietro Longhi con Clementi. "Speriamo che in tal guisa una parte del pubblico, che pure dal vestito sembra la più colta, si asterrà da quelle incomposte escandescenze, degne tutt'al più del Teatro Campanini". Gli spettacoli proseguirono tranquillamente. Il I novembre, dopo il secondo atto, i bassi comici Pietro Prette e Michele Grassi eseguirono il duetto dell'opera Le prove d'un'opera seria, replicato "fra gli applausi e le risa fragorose del numeroso uditorio". Il 2, dopo il primo atto, Nicolò Azzalini cantò la romanza nel Ballo in maschera e, dopo il secondo atto, Pietro Prette cantò l'aria I ladroni. Per la beneficiata della prima donna Maria Violi-Ricci, dopo il fallimento delle Educande di Sorrento, si preferì tornare all'opera Pipelè con il tenore Pilade Bertelli: la Giussani cantò la cavatina della Beatrice di Tenda e Azzalini la romanza "Eri tu..." da Un ballo in maschera. Nell'atrio del teatro era affisso un avviso: "L'autorità politica, rinnovandosi gli scandali delle sere scorse, si troverà costretta, con dispiacere, a far chiudere it teatro". Lo scarso pubblico, invece, applaudì calorosamente.

nov. 7
Le educande di Sorrento, melodramma giocoso, musica di Emilio Usiglio. (3) Maria Violi-Ricci (Luigia) s; Angiolina Giussani (Placida) c; Pietro Prette (Democrito) bs; Michele Grassi (Procolo) bs; Nicolò Azzalini (Rodolfo) br; Pietro Longhi (Augusto) t

Per indisposizione, il direttore Carlo Comandini venne sostituito da Lodovico Mantovani. La prima ebbe un esito infelice, e terminò tra i fischi: si salvarono la Giussani e Azzalini che ricevettero il plauso. "I coristi vestiti da preti furono accolti dal pubblico con unanimi e sonorissimi fischi, diretti ben inteso, al abito, non ai coristi, ovazione non dubbia e che prova la simpatia di cui gode la nera congrega". Così il cronista del Presente. Dopo il fiasco, Pietro Longhi fu sostituito da Domenico Baldassarri. In attesa che questi fosse pronto, il 9 novembre, si dettero il primo e il secondo atto di Pipelè, il duetto "Giù sacchini e giù quattrini" nell'opera La prova d'un'opera seria, il terzo atto di Pipelè, e l'"aria e coro dei matti" in Columella, omettendo tutte le parti in cui cantava il tenore. La contestazione fu violenta e "una pleiade di giovinetti si abbandonarono ad atti e disapprovazioni di cattivissimo genere". Alla seconda delle Educande, anche il nuovo tenore venne fischiato. Il 20 le cose non andarono meglio, e " il sipario calò come il manto della misericordia di Dio su quelle povere Educande, sottraendole a un vero uragano di fischi e di urlate...

nov. 27
I due orsi, opera buffa, musica di Costantino Dall'Argine. (9) Maria Violi-Ricci (Clelia) s; Angiolina Giussani (Barbara) c; Pietro Prette (..) bs; Michele Grassi (..) bs; Nico16 Azzalini (..) br; Gasparri (..) t

Fu scritto che Dall'Argine aveva composto quest'opera in quindici giorni e che, non avendo le dieci lire per il nolo del pianoforte, provava i pezzi sopra uno zufolo a tre becchi "come quello adoperato dal Cieco di Bobbio". Presentata al Teatro Santa Radegonda di Milano, l'impresario Rovaglia guadagnò 25.000 lire: a Dall'Argine non spettò nulla, avendogli preventivamente venduti tutti i diritti per poche centinaia di lire. Alle prove del Reinach presiedette l'autore. "Allestita con molta proprietà, anzi diremmo, relativamente al teatro, con gusto", l'opera del concittadino venne accolta con successo da un teatro affollatissimo. L'autore ebbe dodici chiamate. Il 29 novembre, per la beneficiata del primo basso comico Prette, l'opera venne interpolata dalla "scena e cavatina di mamma Agata" dall'opera Le convenienze teatrali, eseguita dall'altro basso Grassi (e da questi attribuita a Donizetti), e dalla scena e duetto da Crispino e la Comare, con Maria Violi-Ricci "in unione col seratante"; il programma venne replicato il I dicembre. Il 6, nella sua serata, l'Azzalini cantò dopo il primo atto "Ah de' verd'anni miei" dall'Ernani. L'8, in un intervallo dell'opera, la Giussani e Azzalini eseguirono il duetto "Un bacio rendimi" dalle Educande di Sorrento.

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