1875

 

 

27 febbraio-25 marzo 1875 - Corso di opere giocose
Arnaldo Conti conc.; Lodovico Mantovani dir. orch.; Giuseppe Griffini dir. coro.

feb. 7
Cicco e Cola, opera comica, musica di Alfonso Buonomo. (7) Gemma Donati (Susetta) s; Giovannina Patrizio (Sandrina) c; Astorre Stucci (Corrado) t; Felice Brandini (Cicco Lopa) br; Michele Grassi (Cornamusa) br; Leopoldo Baldelli (Cosimo) bs; Valentino Fioravanti (Cola Sciuscella) bs

L'opera era "nuovissima" per Parma e, malgrado la pessima stagione, il pubblico accorse abbastanza numeroso. "La musichetta e bellina, gaia, leggera, napoletana come l'autore". Dalla terza rappresentazione la parte di Susetta fu sostenuta da Marichita Bozzetti, essendosi ritirata per ragioni di salute Gemma Donati. Il 10 marzo, nella sua beneficiata, il buffo Fioravanti cantò il, "celebre" duetto dell' Aio nell'imbarazzo di Donizetti (bissato) e la canzone napoletana del duca di Maddaloni Il cocchiere; venne anche ripetuto il settimino dell'opera. Nello spettacolo del giorno successivo la canzone fu replicata.

mar. 14
I falsi monetari ovvero Don Eutichio e Sinforosa, musica di Lauro Rossi. (8) Astorre Stucci (Raimondo Lopez) t; Felice Brandini (Isidoro) br; Virginia Crespi (Annetta) c; Marichita Bozzetti (Sinforosa moglie di Eutichio) s; Valentino Fioravanti (Eutichio della Castagna) bs; Michele Grassi (Alberto) br; Adelaide Naghel (Ines) s

La sera della prima, anniversario del re, il teatro era illuminato a giorno e, come preludio allo spettacolo, venne eseguita la Marcia reale. L'esito fu abbastanza buono. Il 19 marzo nuova luminaria per l'onomastico di Garibaldi: l' Inno (bissato) precedette l'esecuzione dell'opera. Il 20, per la beneficiata della Bozzetti vennero aggiunti il duetto tra soprano e baritono e "l'aria della calunnia" nel Barbiere di Siviglia, che fu ripetuta il 21. Il  24, nella serata in onore della Crespi, la seratante cantò il bolero nei Vespri siciliani, replicato il giorno dopo.

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13 giugno 1875 - Grande accademia vocale ed istrumentale
Lodovico Mantovani dir. orch.; Carolina Spettoli s.

Il concerto ebbe luogo nel Teatro Giardino annesso al Teatro Reinach con inizio alle nove di sera. Per questi spettacoli all'aperto l'organizzazione garantiva "ogni genere di confortable di bevande, rinfreschi, gelati e prontezza del servizio". Del programma sappiamo che la Spettoli cantò cavatine dalle opere Lucia di Lammermoor, Linda di Chamounix, Don Pasquale e che "quaranta distinti professori eseguirono cinque sinfonie concertate scelte dai migliori Spartiti musicali".

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18 luglio 1875 - Accademia vocale ed istrumentale a beneficio degli inondati di Francia.
Organizzatore Gian Paolo Calloud; Lodovico Mantovani dir. orch.; Ester Neri s; Rachele Natali ms; Maurizio Loparco t; Arnaldo Conti acc. pf.

La Gazzetta di Parma accennò soltanto a una Grande fantasia sui motivi della Traviata a piena orchestra di Nicola De Giovanni; Il Presente parlò di orchestra ammirabile e di pubblico assai scarso.

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20 ottobre-5 dicembre 1875 - Stagione d'opera d'autunno
Giovanni Bolzoni dir. orch.; Giuseppe Griffini dir. coro; Eradio Gerbella m. sost.

ott. 20
La stella della Alpi, melodramma, musica di Giovanni Bolzoni. (11)
Ottavio Bartolini (duca di Nemos) br; Italia Giorgio (Lena) s; Natale Pozzi (Tommaso) bs; Giuseppe De Santis (Rico) t; Clementina Prampolini (Bice) ms

Il Presente e l'Asdente del 20 ottobre dedicarono un'appendice alla trama dell'opera, che era stata presentata alcuni anni prima a Savona, ma che era stata del tutto rinnovata. Le scene furono dipinte da Mentore Silvani. A causa del nubifragio che si era riversato sulla città due ore prima dell'inizio, il pubblico - specie quello femminile - non era molto numeroso: l'opera del concittadino fu accolta dagli spettatori con cordialità non disgiunta però da riserve espresse da alcuni organi di stampa, specie per il libretto, definito "un'ira di Dio". L'Ortica del 31 scriveva che era "un'opera che presentava incontrastabilmente dei meriti e fra gli altri quello principale di prometterne una migliore. Ed in questa speranza ho applaudito e applaudo. Dicono gli intelligenti che qua e là vi siano rimembranze del Guarany e d'altre opere più note - e che in certi punti poi ci si senta un po' troppo la trivialità della canzonetta da piazza - E questo l'ho provato anch'io". Colpì favorevolmente la debuttante Italia Giorgio "Una rosa sbucciata [sic] ieri. E' tanto bellina tanto graziosa, ha una voce così simpatica a così educata alle squisitezze dell'arte [...]. All'uscita dalle quinte si faceva un gran coraggio ma, la poveretta, aveva una paura ancor più grande. Come dicono, spiegò il carattere e vincendo la tema soverchia si gettò a nuoto nel mare magnum delle note.. Per gli altri interpreti, se togliamo" la robusta voce del baritono Signor Bartolini artista provetto, che è mancata improvvisamente ai vivi... proprio ieri sera! Bontà generale - e davvero al Reinach si passa bene la sera - e si passerebbe anche meglio se invece di una lira e 20 centesimi il biglietto costasse un pò meno". Dalla seconda tutto meglio, compreso il baritono. L'11 novembre, dopo la serie di recite di Rigoletto, l'opera venne ripresa per la beneficiata di Giuseppe De Santis, che cantò anche la grande aria nei Masnadieri di Giuseppe Verdi (bissata); non c'era molto pubblico in sala dato che, per tradizione, la festa di San Martino si passava a casa accanto al fuoco con i marroni e il vino bianco.

nov. 6
Rigoletto, melodramma, musica di Giuseppe Verdi. (11)
Giuseppe De Santis (duca di Mantova) t; Ottavio Bartolini (Rigoletto) br; Italia Giorgio (Gilda) s; Natale Pozzi (Sparafucile) bs; Clementina Prampolini (Maddalena) ms; ...

Se il cronista alla prima rilevò che gli applausi furono di molto superiori ai meriti dei cantanti, mentre coro e orchestra erano andati benissimo, alla seconda scrisse che "si deplorarono inconvenienti" in gran parte causati dalla stanchezza degli artisti. L'Asdente del 10 novembre lamentava ancora il contegno di parte del pubblico: "prima che avesse principio lo spettacolo si cominciò a vociare, ad urlare, a giocare alla morra, a ricambiarsi epiteti il più delle volte assai poco parlamentari da una parte all'altra del Teatro, e durante lo spettacolo si udirono di tanto in tanto all'indirizzo degli artisti certe parolaccie, e di questo passo si arrivò fino alla fine". Il 17, nella beneficiata di Italia Giorgio, dopo il secondo atto del Rigoletto, la seratante eseguì, davanti a un pubblico "mediocremente" numeroso "l'aria dei gioielli", nel Faust di Gounod. Il programma venne ripetuto il 24. Per il 15 novembre era previsto un concerto del pianista Carlo Ducci, che nel programma (in Asdente del 13) vantava anche la partecipazione del flautista Giulio Briccialdi, del violoncellista Alfredo Piatti e del soprano Anna Renzi. La serata era però stata cancellata essendosi sciolta la compagnia dopo la fuga del pianista Lodovico Breitner, che ne faceva parte.

nov. 20
Norma, tragedia lirica, musica di Vincenzo Bellini. (6)
Giuseppe De Santis (Pollione) t; Natale Pozzi (Oroveso) bs; Luigia Ponti Dall'Armi (Norma) s; Clementina Prampolini (Adalgisa) ms

Pubblico immenso per l'attesissima opera di Bellini. A detta della Gazzetta di Parma, Gerolamo Magnani dipinse la scena del tempio, e fu chiamato quattro volte per gli applausi: "Solo avrei desiderato, poichè s'è fatto tanto, che si fosse pensato a cancellare dalla penultima, la quale credo servisse anni sono pel Guglielmo, quell'infelice castello medioevale che posto là sulla cima d'un monte della Sicambria mi stona maledettamente". Per il Presente le scene dipinte dal Magnani erano due e le chiamate sei... Anche alla seconda pubblico immenso e tre chiamate per lo scenografo. Il 5 dicembre, per la chiusura della stagione, la Ponti Dall'Armi rinunciò all'esecuzione della Norma in favore del Rigoletto, dove cantava la giovane debuttante Italia Giorgio, "tratto squisito che non abbisogna d'encomii e che le onora ambedue".

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31 dicembre 1875 - Accademia vocale a strumentale a beneficio dell'Istituto tecnico per le fanciulle povere "Caggiati".
Organizzatrice Gemma Mirelli.

Saverio Mercadante: Il bravo, duetto ridotto per orchestra da Nicola De Giovanni; Giuseppe Verdi: La forza del destino, "Pace mio Dio"; Errico Petrella:  La contessa d' Amalfi, " Io son la farfalla"; Giacomo Meyerbeer: Roberto il diavolo, cavatina cantata in francese; Carlos Gomes: Salvator, aria di Gennariello

Al concerto, in cui cantò Gemma Mirelli, furono inframmezzati i tre atti della commedia La dote di Ettore Dominici.

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