1891

 

 

16 febbraio-2 marzo 1891 - Compagnia di operette comiche Città di Napoli
Direttore Arturo Stravolo; Costantino Bello dir. orch.; Edoardo Quintavalla m. sost. a sp.

feb. 16
Boccaccio, operetta di Franz von Suppé. (3)
Albertina Scolari (Boccaccio); Alfredo Stravolo (princ. di Palermo); Gennaro Faggiano (Scalza); Salvatore Stravolo (Lotteringhi); Concetta Posabella (Isabella); Arturo Stravolo (Lambertuccio); Olimpia Stravolo (Peronella); Marietta Montanari (Fiammetta); Rosina Stravolo (Leonetto); Francesco Carisio (vendistorie); Vittorio Leoni (un incognito); Gennaro Posabella (mendicante); Andrea Posabella (Fresco); Nina Pedone (Rosetta)

feb. 18
La nuova befana, operetta di Edoardo Canti. (4)
Laura Botti-Bello (cap.); Faggiano (Gelsomina); Arturo Stravolo; ...

feb. 20
La mascotte, operetta di Edmond Audran. (3)

feb. 24
Il babbeo a l'intrigante ovvero I pescatori di Napoli, operetta di Enrico Sarria. (1)

feb. 27
Le campane di Corneville, opera comica di Robert Planquette. (4)

L'esito della stagione fu contrastato e nel complesso poco soddisfacente. Anche se nel cast figurava la concittadina Albertina Scolari, questo non bastò a riempire il teatro. Già la prima si presentò con una infelicissima esecuzione del Boccaccio, di cui piacque solo il "terzetto delle ombrelle", che fu addirittura trissato. Anche la replica fu una serata fiacca in tutti i sensi. La nuova Befana risollevò la compagnia in pubblico e successo: molto ammirate le grazie della Botti-Bello, con richieste di bis. Se nella Mascotte la Faggiano fu apprezzata per il brio e la spigliatezza, Il babbeo e l'intrigante non piacque anche per l'infelicissima esecuzione, e il pubblico manifestò rumorosamente, come suo solito, il malcontento. La stagione si concluse con il successo delle Campane di Corneville: molto pubblico, applausi, bis e tris. La Botti-Bello continuò a "sollevare a rumore gli spettatori".

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29 marzo-26 aprile 1891 - Stagione d'opera di primavera
Augusto Franzoni dir. orch.; Eraclio Gerbella dir. coro; Mario Marchesi m. sost.

mar. 28
I lombardi alla prima crociata, dramma lirico, musica di Giuseppe Verdi. (9)
Fernando De Adami (Arvino) t; Luigi Lucenti (Pagano; eremita) bs; Aida Gabutti (Viclinda; Sofia) s; Maria De Morel (Giselda) s; Giuseppe Gabutti (Pirro) bs; Carlo Pasini (priore) t; Massimo Gavazzoli (Acciano) bs; Aristide Tranfo (Oronte) t

Alla prima l'opera incontrò, davanti a un pubblico numeroso, un esito discreto, come discreta fu l'esecuzione. Benissimo cori e orchestra, malgrado le poche prove, che si ripercossero però nell'affiatamento con il palcoscenico. I costumi vennero giudicati "meschini", mentre alcune scene erano "meno che scadenti, altre orribili addirittura",. L'unico bis si ebbe per l'a solo del violino che precede il terzetto eseguito da Romeo Franzoni "che sostituiva Lodovico Mantovani  crediamo indisposto". Alla seconda vi era un pubblico straordinario: particolarmente applaudita la De Morel che, "oltre a cantare abbastanza bene, fa pure sfoggio di due braccia stupende (cosa che anche a un cronista musicale fanno sempre piacere)". Dalla quinta, 4 aprile, "non si sa perchè", la parte di Oronte fu sostenuta da Pio Facci "che canta abbastanza bene ma con voce da baritono. Ottenne parecchi applausi e, per dire la verità, anche qualche ... viceversa". La sera del 9, nella sua serata d'onore, il giovane basso Lucenti dopo il secondo atto cantò "la grandiosa aria" nel Barbiere di Siviglia "La calunnia".

apr. 16
Eufemio da Messina, musica di Primo Bandini. (8)
Luigi Lucenti (Enzo) bs; Maria De Morel (Maria) s; Pio Facci (Eufemio) t; Giuseppe Gabutti (Ariberto) bs; Aida Gabutti (Luisa) s; Franco Sala (Almanzor) br

L'opera del concittadino il 15 febbraio 1878 era stata applaudita per quattordici sere al Teatro Regio di Parma, poi aveva incontrato discretamente anche in altri teatri della penisola. Adesso veniva ripresentata, modificata in alcune arie e modernizzata nello strumentale. Le scene, di proprietà del compositore, erano state dipinte dal compianto Girolamo Magnani per la rappresentazione del Teatro Regio. L'opera venne accolta con ottimo successo da un pubblico numeroso che, oltre a due bis, chiamò diciotto volte il Bandini alla ribalta: nove chiamate ricevette alla seconda recita, quattro corone d'alloro offerte dagli artisti alla terza, e il 25, nella sua serata, la De Morel esegui anche un'aria della Fausta, altra opera del musicista.

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1-26 luglio 1891 - Compagnia romana di operette, fiabe e ballo
Direttore Gaetano Tani; Edoardo Vannetta dir. orch.

lug. 1
Don Pedro di Medina, operetta-ballo di Paolo Lanzini. (2)
Gaetano Tani (duca di Medina); Elena Tani (Pedro); Adelina Tani (Isabella); Riccardo Cinghini (Carlo); Adriana Giannini (Cristina); Tommaso Mattioli (Rodrigo); Emilio Giomo (uff.); Francesco Campolmi e Giuseppe Mattioli (notai)

lug. 3
Flik e Flok, operetta-ballo fantastica di Vincenzo Valente. (1)

lug. 4
Le damigelle di Saint-Cyr, opera comica, musica di Cesare Bacchini. (2)
Emilio Giomo (Filippo V); Eugenio Venegoni (Ruggero); Zenobio Navarini (Ernesto); Eugenio Bassini (duca d'Arcourt); Francesco Campolmi (bar. Trulino); Carmen Bassini (Elvira); Adelina Tani (Luigia); Elvira Massucci (m.me de Maintenon); Riccardo Berardi (messo); Carlo Toso (uff.)

lug. 6
11 campanaro, nuovo monologo comico musicale ocarinistico, parole e musica di Zenobio Navarini. (2)

lug. 6
Le amazzoni, ovvero Dodici figlie ed un padre, fiaba comica di Scalvini, musica di.. (..)

lug. 8
Richilieu e le sue prime armi, opera comica, musica di Agostino Sauvage. (2)
Adelina Tani (Richilieu); ...

lug. 10
Kakatoa, fiaba-ballo di Jacques Offenbach e Luigi Ricci figlio. (3)

lug. 13
Un matrimonio fra due donne, operetta attribuita a Jacques Offenbach. (1)
Luigia Massucci (bar.a di Lisieux); Eugenio Venegoni (Augusto); Leonilde Landini (Ulrica); Gaetano Tani (Hochmann); Giuseppe Mattioli (Antonio); Elena Tani (Caterina); Elisa Massucci (Rosa); Adele Atanasio (Susanna); Emilio Giomo (Giovanni)

lug. 24
Orfeo all'inferno, opera buffa di Jacques Offenbach. (4)
Riccardo Ginghini (Orfeo); Eugenio Venegoni (Plutone); Gaetano Tani (Giove); Eugenio Bassini (Marte; Minosse); Filippo Massucci (Mercurio); Zenobio Navarini (John Stige); Francesco Campoldi (Radamande); Emilio Giomo (Eaco); Leonilde Landini (Euridice); Carlo Viola (Morfeo); Elvira Cases (1'Opinione pubblica); Adelina Tani (Cupido); V. Cases Giomo (Diana); Adriana Giannini (Venere); Giulia Raggi (Giunone); Elena Tani (Aurora; Tersicore); Luigia Massucci (Pomona); Adele Atanasio (Cerere); Elvira De Zucchi (Pandora); Maria Ranzani (Iri); Stella Sandri (Minerva); Vittoria Venegoni (Euterpe); Giulia Barbieri, Amalia Spinola e Emilia Bonazzi (le tre Grazie); Virginia Palmeri (Flora); Riccardo Berardi (Bacco); Carlo Busatti (Nettuno); Giuseppe Mattioli (Pane, usciere); Talete Sportoletti (Saturno); Augusto Favretto (Eolo); Carlo Toso (Cerbero); Giovanna Alessi (Adone); Ernesto Raggi e Luigi Bordoli (littori)

lug. 17
La Camargo, operetta ballo di Charles Lecocq. (2)
Adelina Tani (la Camargo); Leonilde Landini (donna Juanna); Elena Tani (Colomba); Adele Atanasio (Fuggilesto); Luigia Massucci (Fringuellino); Maria Ranzani (Cidalisa); Elena Navarini (Francina); Vittoria Venegoni (Clorinda); Emilia Bonazzi (Rosalinda); Elisa Massucci (Elvira); Giulia Barbieri (Rosita); Giulia Raggi (Silvia); Giovanna Alessi (Susanna); Elvira De Zucchi (Margot); Amalia Spinola (m.me Ramponeau); Gaetano Tani (De Pontcale); Eugenio Venegoni (Mandrino, Valjoly, Filidoro); Zenobio Navarini (Saturnino); Tommaso Mattioli (Peruchot); Emilio Giomo (Fermostà); Riccardo Berardi (filosofo); Filippo Massucci (Rosignolo); Francesco Campolmi (Taquet; Ramponneau); Eugenio Bassini (Des Haudriettes); Giovanni Ferrante (Des La Hauchette); Carlo Busatti (Des Lione); Giuseppe Mattioli (De La Grange); Talete Sportoletti (De La Michette); Carlo Toso (cap.); Luigi Bordioli (servo)

lug. 20
Il re di quadri, operetta di Theodor de Lajarte. (3)
Riccardo Berardi (bar. di Rocca del Bue); Gaetano Tani (Tirascappa); Eugenio Venegoni (Agenore); Zenobio Navarini (Mistrigis); Emilio Giomo (duca della Cerisaia); Eugenio Bassini (Malsapore); Francesco Campolmi (Cigolet); Filippo Massucci (Quattromani); Giuseppe Mattioli (Simplicio); Tommaso Mattioli (Fedele); Carlo Busatti (uff.); Augusto Favretto (notaio); Adelina Tani (Benvenuta); Adriana Giannini (Lucinda); Adele Atanasio (Maddalena); Elena Navarini (Flora); Luigia Massucci (Odetta)

lug. 23
I diavoli della corte, operetta ballo di Oreste Carlini. (3)
Adelina Tani (march. di Pourceaugnac); Carmen Bassini (Anastasia); Elena Tani (Germano); Adriana Giannini (Gabriella); Zenobio Navarini (Chenu Dupressi); Elvira Cases (Agata); Emilio Giomo (Gabriac); Luigi Massucci (Gardanne); Adele Atanasio (Blancard); Eugenio Bassini (maggiordomo); Emilia Bonazzi (Ester); Maria Ranzani (Olga); Elena Navarini (Fifina); Vittoria Venegoni (Baly); Giulia Raggi (Lulu); Elvira Massucci (Gavotta)

lug. 25
Bacio proibito, scherzo comico di Agostino Sauvage. (1)

lug. 25
Lubino, operetta di Vittorio Vanzo. (1)
Elena Tani (Lubino); ...

La stagione, anche se vi era un caldo "africano", riscosse il massimo successo. Apprezzatissime le sorelle Adelina ed Elena Tani, "belle, simpatiche, eleganti, briose senza essere sguaiate, intelligenti" nonché egregie cantanti. Fu tutto un susseguirsi di chiamate e bis, che premiarono rappresentazioni perfette, eseguite senza suggeritore. Al Don Pedro di Medina era stato aggiunto dal Vannetta un ballo, in cui rifulse l'abilità della graziosa Elena Tani. Ancora un successo fu la nuova Damigelle di Saint-Cyr, anche se la musica non era originale e mancava di unità di stile: si vedeva però che l'autore conosceva bene il mestiere e vi erano dei buoni pezzi, che vennero bissati per l'ottima esecuzione. Il cronista della Gazzetta appuntava: "Possono assistere liberamente anche le signorine, senza che occorra si facciano schermo del ventaglio sul viso". Il 13 luglio, dopo il primo atto del Matrimonio fra due donne, il baritono Eugenio Venegoni cantò - era la sua serata - il valzer "Oh patria mia", nell'operetta Le campane di Corneville, bissato, e Zenobio Navarini eseguì un suo concerto descrittivo per ocarina, L'alba, anche questo replicato. Altro pieno successo incontrò la "vecchia ma pur sempre fresca operetta" Orfeo all'inferno "come integralmente fu scritta dall'autore e rappresentata a Parigi", in cui Elena Tani dovette bissare il can can, da lei eseguito "graziosamente". Unico neo era la lunghezza dello spettacolo per i troppi balli, che il cronista invitava a tagliare largamente. Dell'altra novità, I diavoli della corte, la musica venne giudicata discreta, svariatissima e consona alle circostanze, anche se non del tutto originale: molti pezzi vennero applauditi e furono concessi dei bis. Il Bacio proibito piacque per merito precipuo dell'esecuzione delle sorelle Tani, mentre Lubino, lavoro del direttore d'orchestra Vittorio Vanzo, lasciò all'inizio il pubblico interdetto per l'originalità, ma al termine conquistò l'applauso per la finezza: anche qui brillarono le sorelle Tani.

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3 ottobre-15 novembre 1891 - Stagione d'opera d'autunno
Augusto Franzoni dir. orch.; Eraclio Gerbella dir. coro.

ott. 3
Tutti in maschera, opera giocosa, musica di Carlo Pedrotti. (10)
Emilio Rupini (Abdalà) br; Cesare De Rossi (Emilio) t; Carlotta Feliciani (Vittoria) s; Aristide Trinci (Gregorio) bs; Angelica Nava (Dorotea) ms; L. Pellegrini (Martello) bs

Questa riesumazione dopo vent'anni incontrò il favore del pubblico, che giudicò ingiusto l'oblio in cui era caduta I'opera buffa italiana. Alla prima - ottimi l'orchestra e i cori, assai bella la messa in scena, "rarità per il Reinach"  si rilevò che lo spettacolo era impreparato e il terrore degli artisti, non certo incoraggiati dal contegno del pubblico, che si dimostrò a volte "un po' brutale", si riflettè sull'esecuzione. L'esito non fu felice: contestazioni, ma anche applausi, richieste di bis (di cui due accordati): la conlusione dell'opera fu però una salva prolungata di fischi. Alla seconda il pubblico era più disposto, meno severo, forse più giusto, e l'esito risultò molto migliore. Assai apprezzata la Nava che dovette sempre bissare la sua aria. Dalla terza l'opera si era sollevata talmente da far dimenticare la prima. Il baritono Rupini faceva del suo meglio ma, indisposto, dovette chiedere lo scioglimento del contratto. Dal 7 ottobre, quarta rappresentazione, venne così sostituito da Augusto Scipioni. Il 10, serata della giovane Angelica Nava, dopo il secondo atto, la seratante cantò la cavatina di Arsace "Eccomi giunto in Babilonia" nell'opera Semiramide di Rossini. La rappresentazione del 20 fu mutilata del "terzetto dei Turchi" per una improvvisa indisposizione del buffo Trinci: era la beneficiata di Cesare De Rossi che, dopo il terzo atto, eseguì il recitativo e romanza "Spirto gentil" nella Favorita di Donizetti. Il 24, per la sua festa, Carlotta Feliciani fece conoscere in romeno, Mandrulite de la munte di Stefanescu, bissato, e un'aria dall'opera La perle du Brésil di Felicien David. Nella serata fu applaudito il nuovo basso Stangher, che aveva sostituito il Pellegrini. Il 15 novembre, ultima recita della stagione e serata di addio della Compagnia, davanti a un pubblico numeroso e festante, fu data una rappresentazione straordinaria, in cui fu eseguita l'opera omettendo il terzo atto, sostituito dall'ultimo di Pipelé, "principiando dall'aria di Maddalena".

ott. 15
Crispino e la Comare, melodramma fantastico giocoso, musica di Federico e Luigi Ricci. (10)
Aristide Trinci (Crispino) bs; Carlotta Feliciani (Annetta) s; Augusto Scipioni (Fabrizio) br; Giuseppe Riva (Mirabolano) bs; Cesare De Rossi (contino del Fiore) t; L. Pellegrini (Asrubale) bs; Angelica Nava (Comare) ms

Un pubblico assai numeroso salutò con favore il ritorno di questa opera buffa: "lo spettacolo, senz'essere perfettissimo, è abbastanza buono". Dalla seconda l'esecuzione migliorò. Dal 28 ottobre, settima, il ruolo del baritono fu assunto da Alberto Capurro. La serata del 31, d'onore per il basso Aristide Trinci, questi esegui la grande scena ed aria "Trai, tra tra" nel Don Bucefalo di Cagnoni. L'1 novembre si ebbe un Crispino senza tenore, in quanto il De Rossi era ammalato: come se ne accorse, il pubblico, "giustamente indignato per non essere stato avvisato prima, fischiò di santa ragione", e si dovette calare il sipario. Dopo che furono fomite spiegazioni, lo spettacolo riprese, e giunse festeggiato al termine.

nov. 4
Pipelé ossia Il portinaio di Parigi, melodramma, musica di Serafino Amedeo De Ferrari. (7)
Carlotta Feliciani (Rigoletta) s; Cesare De Rossi (Carlo Duresnel) t; Federico Reytano (Jacopo) bs; Alberto Capurro (Cabrion) br; Aristide Trinci (Pipelé) bs; Angelica Nava (Maddalena) ms; Massimo Gavazzoli (messo) bs

La prima, davanti a un numeroso pubblico, ebbe esito contrastato: applausi per Trinci e per la Nava  che dovette bissare l'aria "Mi ricordo quand'ero fanciulla",  ma anche fischi per uno spettacolo tutt'altro che perfetto. Alla seconda il pubblico era scarso e l'esecuzione, anche se migliorata, lasciava molto a desiderare. Dall'11 novembre, quinta rappresentazione, Bianca Giusti sostituì la Feliciani, rialzando un poco il tono dimesso dello spettacolo. Il 14 la Nava cantò la romanza Il bacio di Ricci Signorini, bissata; ripetuta e bissata anche il giorno dopo.

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20 novembre 1891 - Rappresentazione straordinaria a beneficio del dormi­torio dei vecchi
organizzata dal Circolo Filodrammatico Parmense "Studio e Lavoro".

Vennero eseguite una commedia, una farsa, e una recita di versi. Negli intervalli la Banda Cittadina, diretta da Luigi Fontana, eseguì, incontrando un caloroso successo e concedendo bis:

Napoléon Reber: Fiera di Lipsia, sinfonia descrittiva; Gioacchino Rossini: Guglielmo Tell, sinfonia; Camille Saint-Saëns: Danse macabre, poema sinfonico; Franz Liszt: Rapsodia ungberese n. 2; Richard Wagner: Tannhaüser, ouverture.

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21 novembre-11 dicembre 1891 - Compagnia italiana di operette comiche
Direttore Giovanni Fioravanti; Luigi Cardini dir. orch.

nov. 21
La nuova Befana, operetta di Edoardo Canti. (3)
Gaetano Aschieri (princ. Cappone); Claudia Aschieri (Casta); M. Fiorini (Pura); Albertina Scolari (cap. Idelberto); Leone Gariano (Noncivedo); Italiano Fazzi (Noncisento); Cesisa Montelatici (Befana); Ottavia Gariano (Gelsomina); Augusto Moruzzi e Augusto Montelatici (venditori); A. Rompietti (uff.)

nov. 21
I tre ladri ovvero La gran via, zarzuela di Federico Chueca e Joaquín Valverde. (7)

nov. 23
Il duchino, operetta di Charles Lecocq. (2)

nov. 25
Armi e amori ovvero I moschettieri al convento, operetta di Louis Varney. (3)

nov. 27
Le campane di Corneville, opera comica di Robert Planquette. (3)

nov. 29
La figlia di madama Angot, operetta di Charles Lecocq. (3)

dic. 2
Boccaccio, operetta di Franz von Suppe. (5)
Albertina Scolari (Boccaccio); Ottavia Gariano (princ. di Palermo); Leone Gariano (Scalza); Italo Fazzi (Lotteringhi); Cesira Montelatici (Isabella); Raffaello Borghini (Lambertuccio); Clelia Eleny (Peronella); Claudia Aschieri (Fiammetta); Teresa Fazzi (Leonetto); Gaetano Aschieri (vendistorie; un incognito); Augusto Montelatici (Fresco); Pierina Marchisio (Rosetta)

dic. 5
Bagolon gran maestro, enciclopedico scherzo-parodia musicale. (1)

dic. 7
Giorno e notte, operetta di Charles Lecocq. (2)

dic. 8
Il pazzo per amore, opera buffa, musica di Vincenzo Fioravanti. (1)

Il consuntivo della stagione fu alquanto scadente, e questa affermazione portò a una polemica tra il cronista della Gazzetta e l'affittuario del Teatro Anacleto Tavernari, che difendeva il suo operato. La prima opera, La nuova Befana, incontrò il successo, ma la zarzuela La gran via - presentata per la prima volta a Parma la stessa sera con il titolo I tre ladri  non piacque e venne sonoramente fischiata. Questo lavoro, che raccoglieva il successo su tutte le scene, era frutto dell'incontro di Federico Chueca, che fischiettava i motivi, e del musicista Valverde che li riportava sul pentagramma. Seguì un "povero, irriconoscibile", Duchino, la cui esecuzione fu giudicata "meno che infelice", e dal cui naufragio si salvarono solo la Scolari e Gaetano Aschieri. Al discreto successo dei Moschettieri, seguì quello pieno delle Campane di Corneville, serata d'onore di Albertina Scolari, la quale dopo il secondo quadro cantò un "nuovissimo" valzer. Applausi e fischi salutarono La figlia di madama Angot, mentre Giorno e notte tenne a battesimo il tenore Guglielmo Palagi, fino allora corista della compagnia, che dovette addirittura bissare la romanza "Lasciami andare". Con il titolo Pazzo per amore venne presentata la vecchia opera di Fioravanti Il ritorno di Columella dagli studi di Padova: fischi e applausi si alternarono per una esecuzione incerta. La stagione si chiuse l'11 in una apoteosi di fischi.

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13 dicembre 1891 - Festa per il 50° anniversario degli Asili d'infanzia di Parma
Oltre alle poesie recitate dagli allievi, a "un dialogo di ringraziamento"  tra alcune alunne, al discorso del presidente, alla conferenza di Caterina Pigorini Beri, la Banda Cittadina eseguì gli inni del maestro Giovanni Varisco: Marcia ginnastica, Ave Maria, Le corone e di Lodovico Spiga I ricoverati.

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