1892

 

 

16-30 aprile e 19-29 maggio 1892 - Stagione d'opera di primavera
Augusto Franzoni dir. orch.; Eraclio Gerbella dir. coro; Lodovico Mantovani sp.

Ruy Blas, dramma lirico, musica di Filippo Marchetti, (8+6)
Clara Joanna (regina) s; Gaetano Serra (Sallustio) br; Carlo Pasini (Pedro) t; Oreste Galloni (Fernando) bs; Giovanni Masetti (Guritano) bs; Metilde Perelli (Giovanna) s; Antonio Marchesi (Ruy Blas) t; Ada Zorzi (Casilda) ms

La rappresentazione di quest'opera popolare e fortunata, che girò tutto il mondo con migliaia di repliche, si articolò in due riprese, dato il successo conseguito nella prima tornata. L'interprete femminile avrebbe dovuto essere un'altra, ma non sappiamo i motivi per cui avvenne la sostituzione. L'arcano non è svelato nemmeno dalla Gazzetta di Parma, dove è riportata una lettera di Augusto Franzoni del 12 aprile: "Dichiaro che la signorina Giulietta Bendazzi-Evani musicalmente non lascia nulla a desiderare nell'esecuzione della parte di Regina nell'opera Ruy Blas, e che io sono completamente estraneo alla protesta mandatale dall'amministrazione del Teatro Reinach". Anche questo allestimento dell'opera fu un successo: non vi erano celebrità canore, ma nemmeno nessuno che guastasse. Alla prima la Joanna ricevette gli applausi entusiastici di un affollatissimo teatro: possedeva una bella voce, cantava bene, interpretava con intelligenza, ed era dotata di una "figura piacevole e bella". La Scena illustrata specificò che era anche "formosa". Apprezzato anche il tenore: i due interpreti, "giovani e pur valenti artisti", dovettero bissare il duetto d'amore del terzo atto, confermando la simpatia che i frequentatori dimostravano "per gli artisti che pur all'inizio della carriera vantano buone doti"; la Zorzi fu un'"ottima e briosa Casilda". Bene i cori, incerta invece l'orchestra: belle le scene, che erano quelle che il Magnani aveva a suo tempo dipinto per il Teatro Regio. Anche le repliche furono un grande successo artistico e di cassetta. Il 23 aprile si dette lo spettacolo d'onore di Clara Joanna, che dopo il terzo atto eseguì a piena orchestra "La preghiera" nella Maria di Roban di Donizetti: doni, fiori, sonetti confermarono il successo e la stima. Il 26 fu la volta del tenore Marchesi che, dopo il secondo atto, cantò e bissò la romanza "Rachele allor che Iddio" nell'Ebrea di Halevy. Il 28, ultima recita d'abbonamento, si dette la serata d'onore del maestro Franzoni, la prima nella storia del Teatro Reinach: un indizio dei tempi che cambiavano, e nei quali la figura del direttore andava sempre più acquistando importanza agli occhi del pubblico. Dopo il terzo atto la Joanna eseguì a piena orchestra la romanza Rimembranza, musica dello stesso Franzoni: "Lavoretto da camera senza pretese e non vi è molta novità. Si raccomanda però per una certa tal quale delicatezza e graziosità di idee melodiche". Così la Gazzetta. Gli applausi non mancarono e il festeggiato ebbe in dono un orologio. Sabato 30, "ultima definitiva rappresentazione della stagione, a grande richiesta generale" il tenore ripeté "Rachele allor che Iddio". La serie delle "felicissime e affollatissime" esecuzioni fu sospesa in quanto dal lunedì il teatro era impegnato per una compagnia drammatica, e il Ruy Blas così si trasferì nel Politeama Apollo della vicina Reggio Emilia. Il 19 maggio la stagione, qualificata "straordinaria", riprese il suo ciclo: "Il Ruy Blas ha lasciato troppi cari ricordi", e ora si ripresentava per quattro nuovi spettacoli, che poi furono portati a sei. Unica differenza si ebbe nella parte del baritono, che adesso era Virgilio Blasi. Nuovo trionfo, successo sincero, convinto, anche per il nuovo interprete: applausi per tutti dall'apertura del sipario alla chiusura, tre bis. Il 26 maggio, nella serata d'onore di questi, il programma fu articolato nell'ultimo atto della Maria di Rohan [Antonio Marchesi (Riccardo); Clara Joanna (Maria); Giovanni Masetti (Du Fiesque); Virgilio Blasi (Enrico); Ugo Ferrari (Aubry); Carlo Pasini (un familiare)] e nel Ruy Blas, omettendo il primo atto. Sabato 28 fu una "serata eccezionale", e il biglietto d'ingresso dalla solita lira fu portato a 1,20. Oltre al programma del 26, fu dato l'"attraentissimo concerto del distinto violinista" parmigiano Enrico Polo che, accompagnato al pianoforte da Ferruccio Pezzani, eseguì negli intermezzi, "davanti a un pubblico numeroso e scelto", un programma in cui dette prova della sua conosciuta valentia. "Le accoglienze furono festose e calorose, e sopratutto meritate". Vennero eseguiti:

Tivadar Nachéz: Romanza in mi min.; Jeno Hubay: Heire Kati, scene de la csarda; Max Bruch: Concerto n. 1, adagio e finale; Henryk Wieniawsky: Polonese brillante n. 2

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4-19 giugno 1892 - Compagnia italiana di operette comiche Pina Penotti
Direttore Serafino Mastracchio; Ettore Mariotti ed Ettore Valla dir. orch.; Angelo Tagliapietra m. sost.

giu. 4
I moschettieri al convento, operetta di Louis Varney. (7)
Valente Del Corso (gov.); Angelica Landi (Maria); Adele Avellino (Luisa); Pina Penotti (Simona); Serafino Mastracchio (abate Guffiotto); Giuseppe De Napoli (Brissac); Giovanni Fanucci (Grandan); Valentina Mastracchio (superiora); Adriana Ferrarini (suor Opportuna); Giovanni Gailard (Piccard); Nina Pedone (Agata); Rina Goria (fioraia)

giu. 7
Le campane di Corneville, opera comica di Robert Planquette. (3)

giu. 9
La gran via, zarzuela di Federico Chueca e Joaquìn Valverde, "con nuove scene tra ladri e guardie dell'autore". (10)

giu. 24
In cerca di felicità, operetta di Franz von Suppe. (6)
Serafino Mastracchio (conte Gualtieri); Angelica Landi (Stella); Giovanni Fanucci (Rodolfo); Alfredo Avellino (Casimiro); Pina Penotti (Fanny); Valente Del Corso (Kilborg); Adriana Giannini (Florina); Giovanni Gaillard (march.); Adriana Ferrarini (Petronella)

giu. 18
Il celebre Thoms ed il suo Kus-Kus, scherzo comico musicale. (2)
Giuseppe De Napoli (Anselmi); Adele Avellino (Adele); Alfredo Avellino (Dario); A. Rompietti (tenore); Valente Del Corso (basso); G. Bigazzi (baritono); Serafino Mastracchio (Thoms, Ettore, Inglese, trasformista, Agata)

II debutto di questa compagnia incontrò favorevolmente anche perché le operette mancavano sulla piazza da diversi mesi. Lo spettacolo fu apprezzato dal numeroso pubblico per le belle scene e il cronista della Gazzetta rilevò che Angelica Landi si manteneva sempre una delle migliori cantanti del genere. Le Campane di Corneville ebbero successo e furono bissati "il coro delle serve" e il can can finale, mentre La gran via divertiva sempre: essendo una zarzuela in un atto e tre quadri, da qualunque compagnia fosse messa in scena, veniva rappresentata assieme ad altre operette, ridotte spesso nel numero degli atti. Il 12 giugno spettacolo straordinario: dopo il primo atto dei Moschettieri, Serafino Mastracchio eseguì "in parodia ed in abiti femminili" l'aria di Rosina "Una voce poco fa", cui seguirono I due ciabattini, scena e duetto buffo "napolitano" con musica di Francesco Ruggi, e La gran via. In cerca di felicità, "eseguita integralmente come scritta dall'Autore", più che un'operetta venne giudicata un'opera comica che ospitava pagine di musica graziosa e fine. Se l'esecuzione mancava ancora di quell'affiatamento che facesse risaltare tutti i pregi del lavoro, era in compenso allestita con lusso nelle scene e nei costumi, "come ben raramente è dato di vedere in simili compagnie". Nella serata del 18, in onore del Mastracchio, fu allestito un programma particolare: dopo Il celebre Thoms, "dove l'artista Serafino Mastracchio si presenterà in 20 trasformazioni 20", così comunicava la locandina, Io penzo a tte!, canzone napoletana, parole a musica di Alfredo Avellino, eseguita da Clotilde Lombardo, e l'ultima replica della zarzuela La gran via

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26 giugno 1892 - Rappresentazione straordinaria a beneficio degli Ospizi marini
La serata, organizzata dal Circolo Filodrammatico Parmense "Studio e Lavoro" diretto da Giovanni Muzzetti, tra un "proverbio", una conferenza, una commedia in due atti e una farsa, ospitò "l'intero corpo della Banda Cittadina diretto dall'egregio Maestro Sig. Luigi Fontana, e gentilmente concesso dall'On. Municipio" che eseguì:

Johann Strauss: Marcia egiziana; Charles Gounod: Baccanale Filemone e Bauci; Theodor Michaèlis: Pattuglia turca; Luigi Fontana: Valzer; Johannes Brahms: due Danze ungheresi

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13-23 dicembre 1892 - Compagnia italiana di operette comiche Luisa Parise
Direttore Antonio Milzi; Giuseppe Rogano dir. orch.

dic. 13
Boccaccio, operetta di Franz von Suppé. (4)
Dina Surano (Boccaccio); Francesco Orefice (princ. di Palermo); Giorgio Unti (Scalza); Eugenia Alfano (Beatrice); Vincenzo Parise (Lotteringhi); Antonio Milzi (Lambertuccio); Luisa Parise (Peronella); Giuseppina Duranti (Fiammetta); Alfredo Zambianchi (vendistorie); G. Giombini (un incognito); E. Bianchi (maggiordomo); Carlo Pagella (Fresco); Marcella Valentini (Rosetta)

dic. 14
Le campane di Corneville, opera comica di Robert Planquette. (2)

dic. 15
La gran via, zarzuela di Federico Chueca e Joaquìn Valverde. (5)

dic. 17
La mascotte o Lorenzo XIV, operetta di Edmond Audran. (4)

dic. 19
Donna Juanita, operetta di Franz von Suppé. (3)

Alla prima Dina Surano dovette sostituire l'indisposta Maria Meyer Caracciolo, "e fu un Boccaccio simpatico e ben provvisto". La serata fu un successo per la qualità dei singoli artisti, l'affiatamento, e la proprietà della messa in scena e dei costumi. Tutti i lavori che seguirono divertirono, e furono accolti calorosamente: calore, che suppliva quello che mancava in teatro, nel quale l'affittuario risparmiava sul carbone. Dopo proteste riportate anche sul giornale, la situazione termica migliorò notevolmente.

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