1894

 

 

24 dicembre 1893-10 febbraio 1894 - Stagione d'opera di carnevale
Ugo Montanari impr.; Augusto Franzoni dir. orch.; Eraclio Gerbella dir. coro; Lodovico Mantovani sp; Edgardo Cassani m. sost.

dic. 24
Cavalleria rusticana, melodramma, musica di Pietro Mascagni. (13)
Annunziata Stinco Palermini (Santuzza) s; Luisa Liviabella (Lola) ms; Gino Martinez Patti (Turiddu) t; Enrico Stinco Palermini (Alfio) br; Rosina Muzzi (Lucia) c

L'affittuario e appaltatore Montanari aveva apportato alcuni abbellimenti alla sala: erano state imbottite le gradinate, aggiunte nuove poltrone, rinfrescati e restaurati i palchi, modernizzato il locale adibito a caffé. Anche se l'opera era stata rappresentata al Teatro Regio di recente (stagione 1890-91), dove pur aveva suscitato delle manifestazioni divergenti, questa ripresa al Teatro Reinach avvenne dinanzi a un pubblico numeroso e elegante. Era però serio, imbronciato, inquieto, forse perchè aveva dovuto spendere troppo per assistere soltanto a un'ora e mezzo di spettacolo. Non avendo avuto il tempo di allestire Il piccolo Haydn, da presentare contemporaneamente all'opera di Mascagni, la prima parte della serata prevedeva l'esecuzione degli intermezzi dell' Arlesienne di Bizet. L'editore Edoardo Sonzogno aveva segnato ancora un successo nei riguardi della concorrente Casa Ricordi, in quanto tutte le opere in cartellone erano di sua proprietà. Questo fatto portò alla conclusione che, per la serata di beneficenza, oltre all'esecuzione delle opere, avendo l'appaltante chiesto a Ricordi la sinfonia dei Promessi Sposi, questi per ripicca non volle concederla, e che Sonzogno offrì gratuitamente quella del Freischütz di Weber. Si trattò comunque di una prima con una buona esecuzione, anche se fu accolta con silenzio e con scarsi applausi, salvo qualche eccezione, come in occasione del duetto Santuzza-Turiddu che dovette essere replicato. Bene cori e orchestra, anche se per il direttore il cronista della Gazzetta richiese maggior colorito ed energia. L'Arlesienne piacque e fu applaudita: una vera ovazione salutò l'esecuzione del flautista Paolo Cristoforetti e dell'arpista Carozzi. Per la Cavalleria, che dal 30 dicembre, si presentò unitamente al Piccolo Haydn, il successo andò consolidandosi di sera in sera. Il 26 gennaio, per riposare gli interpreti, andò in scena con il tenore Daddi e il baritono Viale: quest'ultimo era indisposto, e accennò solamente la sua parte. Il pubblico, in serata buona, lasciò correre e volle ancora il bis del duetto Turiddu-Santuzza. Alle ultime note, il Daddi, colto da improvviso malore, stramazzò al suolo: si riebbe, ma l'opera non poté essere terminata. Dal 3 febbraio, serata in onore del tenore Martinez Patti, che cantò in ambedue le opere, si creò l'accoppiata Cavalleria-Pagliacci, che da allora ha resistito quasi fosse indissolubile. Applausi, bis e tris. Non tutto l'aspirante pubblico poté essere accolto in sala, e diverse persone non trovarono posto. Il 5, partendo la Stinco Patermini per Messina, fu sostituita da Italia Giorgio nella parte di Santuzza. Anche con la nuova interprete, il caldo successo dell'opera non venne scalfito.

dic. 30
Il piccolo Haydn, opera, musica di Gaetano Cipollini. (12)
Eva Cialente (piccolo Haydn) ms; Luisa Liviabella (Anzoletta) ms; Rosina Muzzi (Marianna) s; Francesco Daddi (m. Porpora) t; Aurelio Viale (Hannitz) br

L'esito delta prima di questa novità per Parma fu modesto: se vi fu qualche applauso al Daddi, che dovette bissare "Oh ciel della mia Napoli", al termine il pubblico rimase silenzioso, e si udì qualche sibilo. L'opera, che presentava scarse risorse artistiche, anche se vi era della musica graziosa e ben fatta, non fu mai di pieno gradimento del pubblico, e le tante repliche si ebbero in quanto il breve lavoro si prestava a fare da completamento di serata con i trionfanti Cavalleria o Pagliacci. Il 24 gennaio l'opera fu ripresa da Italia Giorgio, che fu applaudita, in riconoscimento dell'abilità sua e del Daddi, continuando così a passare senza infamia e senza lode.

gen. 70
Ruy Blas, dramma lirico, musica di Filippo Marchetti. (5)
Annunziata Stinco Palermini (Maria) s; Aurelio Viale (Sallustio) br; Carlo Pasini (Pedro) t; Tommaso Barbieri (Fernando) bs; Giovanni Scolari (Guritano) bs; Rosina Muzzi (Giovanna) s; Gino Martinez Patti (Ruy Blas) t; Luisa Liviabella (Casilda) s

Il manifesto che annunciava lo spettacolo diceva: "Continuando l'indisposizione del baritono Stinco Palermini e volendo l'impresa riprendere le rappresentazioni, ha dovuto affidare la parte di Don Sallustio al Baritono Aurelio Viale che gentilmente ha accettato, andando in iscena con una prova". Il successo fu comunque caloroso: tutti i pezzi vennero applauditi, e si ebbero due bis e un gran numero di chiamate. Eccelse la Stinco Palermini e anche il giovane baritono Viale meritò gli applausi di cui il pubblico fu largo. Dalla terza, 13 gennaio, rientrò il baritono Stinco, che si ebbe festose accoglienze: bissato come sempre il duetto soprano-tenore "Oh dolce voluttà!". Il 25 fu la serata in onore della Stinco Palermini, che cantò il valzer La farfalla di Gerli. Le furono offerti doni e fiori: i coristi cantarono un'ode in suo onore, che venne distribuita a stampa al pubblico.

gen. 20
Pagliacci, dramma, musica di Ruggero Leoncavallo. (14)
Elvira Repetto Trisolini (Nedda) s; Gino Martinez Patti (Canio) t; Enrico Stinco Palemini (Tonio) br; Francesco Daddi (Peppe) t; Aurelio Viale (Silvio) br

Benché un manifesto indicasse la prima per il 18 gennaio, questa dovette essere postergata al 20 per l'indisposizione del baritono Stinco Valentini. Grandissimo successo davanti a un teatro tutto esaurito, e ansioso di udire per la prima volta a Parma quest' opera che stava raccogliendo allori su tutti i palcoscenici del mondo. Furono bissati "Ridi pagliaccio" il preludio atto secondo e la "canzone di Arlecchino": alla fine non cessavano le chiamate. Il successo fu meritato per l'esecuzione impeccabile e la bontà dell'orchestra e dei cori. Nelle repliche fu tutto un crescendo di applausi e di bis, che divennero a volta tris. Alla terza, l'orchestra eseguì i preludi dell'Arlesienne di Bizet. Il 4 febbraio, dopo la recita ebbe inizio un veglione mascherato, mentre il 5 la parte di Tonio fu interpretata da Franco Sala "appositamente scritturato in sostituzione del Signor Stinco Palermini avendo questi terminato i propri impegni". L'8, serata in onore di Francesco Daddi, vennero eseguiti Il piccolo Haydn, l'ultimo atto della Favorita di Donizetti (con Italia Giorgio, Francesco Daddi e Giovanni Scolari), e I pagliacci. Il festeggiato dovette bissare "Spirto gentil" e un'aria per ognuna delle opere. Il 10, ultima rappresentazione della stagione a serata di beneficenza, vide I pagliacci, Cavalleria rusticana e, nell'intermezzo, Francesco Daddi cantò ancora "Spirto gentil". La fortunata stagione terminò così dopo tutta una serie di teatri esauriti e di successi artistici ed economici.

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15 febbraio-22 marzo 1894 - Comica compagnia di prosa e canto
Direttore Pietro Vitale; Luigi Dall'Argine dir. orch.

feb. 18
La gran via, zarzuela di Federico Chueca a Joaquin Valverde. (8)

feb. 22
La festa in montagna, operetta comica in dialetto piemontese. (4)

feb. 27
Cavalleria rusticana, parodia. (3)

feb. 28
Un savi an mes ai mat, operetta di Cesare Casiraghi. (2)

mar. 4
L'soldà di 40 dì, scena a soggetto musicale. (2)

mar. 5
Un marito per tre mogli, brillantissima operetta di Ettore Mariotti. (5)

mar. 10
I pappagalli, operetta. (2)

mar. 12
Un martes gras, operetta. (2)

mar. 19
La serva a la padrona, operetta. (1)

mar. 21
Un sergente in cerca di conqnista, operetta brillante. (2)

Questa compagnia di canto, che agiva assieme a quella coreografica "Città di Genova", era formata dalle signore Teresa Zucchi Viale, Livia Zucchi, Giuseppina Borra, Marietta Alessio, Ersilia Bonetti, Adelina Mori, e i signori Pietro Viale, Giuseppe Ostengo, Angelo Bonetti, Camillo Borra, Pasquale Perini, Francesco Alessio, Attilio Merlone, Ettore Bonetti. Il clou dello spettacolo erano i balli spettacolari che si succedettero nel corso della stagione: Il diavolo nero, Lola (vi era un assolo di violino che Romeo Franzoni eseguiva in maniera impeccabile), Wanda, I Thea zi, Andalusia. Il loro successo - il teatro fu spesso esaurito - si estese agli spettacoli di canto, anche se questi restavano in secondo piano: se pur erano qualificati come operette, alcuni di questi spettacoli probabilmente erano dei vandevilles. Gli spettacoli dovevano avere inizio il 14 febbraio, ma la compagnia dovette ritardare di un giorno, perdendo la relativa entrata, in quanto le autorità preposte dovevano effettuare un sopralluogo sulla sicurezza dei locali: anche se i giorni in cui il teatro era stato chiuso non erano certo mancati. Dal I marzo direttore dell'orchestra fu Ettore Mariotti, compositore di operette, e con lui il soprano Giulia Azzurri Mariotti. Una sua operetta, Un marito per tre mogli, piacque per la musica graziosa, e furono richiesti dei bis per la buona esecuzione.

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19-29 aprile 1894 - Compagnia italiana di operette comiche
Direttore Giovanni Fioravanti; Luigi Cardini dir. orch.

apr. 19
La mascotte, operetta di Edmond Audran. (3)
Gaetano Aschieri (princ. Lorenzo XIV); Leone Gariano (princ. Felice); L. Pagay (Nina); G. Andreuzzi (Fiammetta); Augusto Montelatici (Andrea); Albertina Scolari (Tonio); Felice Paccot (Fritellini); Federigo Panzieri (medico); F. Rossignoli (bracchiere); Cesira Montelatici (Rosetta); Augusto Moruzzi (caporale); M. Ceriano e Teresa Fazzi (cacciatori); Ascanio Ricca (oste)

apr. 21
Boccaccio, operetta di Franz von Suppé. (3)
Albertina Scolari (Boccaccio); Leone Gariano (princ. di Palermo); Felice Paccot (Scalza); G. Andreuzzi (Beatrice); Italiano Fazzi (Lotteringhi); Ottavia Gariano (Isabella); F. Gariscio (Lambertuccio); Cesira Montelatici (Peronella); Claudia Aschieri (Fiammetta); Teresa Fazzi (Leonetto); Gaetano Aschieri (vendistorie); Augusto Montelatici (un incognito); Federigo Panzieri (maggiordomo); E. Dantil (Fresco); I. Ciufetti (Rosetta)

apr. 22
La gran via, zarzuela di Federico Chueca a Joaquìn Valverde, "con la nuova aggiunta del terzetto degli ombrelli scritto appositamente dall'autore". (..)

apr. 24
Le campane di Corneville, opera comica di Robert Planquette. (2)
G. Andreuzzi (Germana); L. Pagay (Sermolina); Cesira Montelatici (Nannetta); M. Ceriano (Geltrude); F. Gariscio (Gaspare); Gaetano Aschieri (march. di Corneville); Giovanni Graglia (Grenicheux); Felice Paccot (podesta); E. Dantil (Cachalot); Augusto Montelatici e A. Belletti (tabellioni)

apr.
La figlia di madama Angot, operetta di Charles Lecocq. (2)

apr.
La befana, operetta di Edoardo Canti. (1)

Il cronista della Gazzetta di Parma, dopo aver scritto che la prima era stata un fiasco, venne aggredito verbalmente dal direttore della compagnia. Scrisse che da quel momento non avrebbe più assistito agli spettacoli, e pertanto il giornale tace su questa stagione.

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2-9 maggio 1894 - Rappresentazione straordinaria d'opera
Vincenzo Pintorno dir. orch.; Eraclio Gerbella dir. coro.

Il barbiere di Siviglia, melodramma buffo, musica di Gioacchino Rossini. (6)
Ida Roncagli (Rosina) ms; Angelo Chinelli (Almaviva) t; Gualtiero Pagnomi (Figaro) br; Ettore Brancaleoni (Basilio) bs; Pietro Bordogni (Bartolo) bs; Erminia Giannini (Berta) s

La prima, davanti a un teatro affollatissimo, ebbe esito felice. Venne bissata la sinfonia. Nella scena della lezione la Roncagli esegui le Variazioni di Proch. La seconda migliorò, in quanto i cantanti avevano acquisito una maggior sicurezza: non erano celebrità, ma rappresentavano un complesso omogeneo e corretto. Un successo personale toccò "all'avvenente e valente" Ida Roncagli. La stagione doveva articolarsi in quattro serate ma, visto il successo, se ne aggiunsero due. L'8, serata d'onore della prima donna, dopo il secondo atto, la seratante cantò accompagnata dall'orchestra il rondò nella Lucia di Lammermoor, che ripeté la sera successiva, ultima della stagione, dopo la sinfonia dell'opera Zampa di Ferdinand Herold.

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23-30 maggio 1894 - Compagnia di operette ed opere comiche
Direttore Cesare Gravina; Paolo Lanzini dir. orch.

mag. 23
Santarellina, commedia-operetta di Hervé, riduzione per la Compagnia di A. Edelman. (2)
Cesare Gravina (Celestino); Ettore Razzoli (magg.); Enrico Betz (Nancy); Giuseppe Bracony De Pelissier (Loriot, dir. di palcoscenico); Amerigo Colombo (Gustavo, march. Zoccola); Riccardo Berardi (Roberto, macchinista); Annina Spinelli (Dionisia); Luigia Massucci (superiora); Emilia Marchesi (monaca); Elvira Perretti (Corinna); Annetta Perretti (Silvia); Elvira Dutto (Lidia); Giulia Raggi (Giulietta)

mag. 25
I moschettieri al convento, operetta di Louis Varney. (2)
Elvira Perretti (Simona); Eugenia Alfano (Maria); Annetta Perretti (Luisa); Luigia Massucci (superiora); Vittoria Razzoli (suor Opportuna); Ersilia Fumasi (Giacometta); Elvira Dutto (Giannina); M. Sparisti (Claudina); Itala Sorridi (Mariuccia); Maria Marchesi (Agata); Enrico Betz (Brissac); Cesare Gravina (Bridano); Gaudenzio Culzoni (Gontrano) t; Giuseppe Bracony De Pelissier (gov.); Amerigo Colombo (Rigoberto); Riccardo Berardi (Pichard); Filippo Massucci (Langlois); Giovanni Ury (Farin); Giuseppe Aggregato e Pasquale Gramantieri (frati)

mag. 26
La gran via, zarzuela di Federico Chueca e Joaquìn Valverde. (3)

mag. 27
Don Pedro di Medina, operetta di Paolo Lanzini. (3)
Ettore Razzoli (duca di Medina); Elvira Perretti (Pedro); Annina Spinelli (Isabella); Gaudenzio Culzoni (Carlo); Eugenia Alfano (Cristina); Giuseppe Bracony De Pelissier (Rodrigo); Annetta Perretti (Leonello); Emilia Marchesi (mozzo); Amerigo Colombo e Filippo Massucci (notai)

mag. 28
Mio principe!, commedia-operetta di Edmond Audran. (1)
Eugenia Alfano (Paola di San Domar); Elvira Perretti (Rita); Annetta Perretti (duch.sa de la Huchette); Luigia Massucci (bar.sa de Gymaise); Elvira Dutto (sig.ra De Valfleury); Ersilia Fumasi (Susanna); Annina Spinelli (Antonio); Cesare Gravina (Alcide Binoccolo); Ettore Razzoli (conte di San Domar); Amerigo Colombo (Pepito); Emma Bertassone (visc. de Paroly); Riccardo Berardi e Alfredo Migliorato (guardie)

Da questa stagione troviamo in uso dei manifestini portanti ai lati sei spazi pubblicitari e l'avvertenza: "Ogni giorno di spettacolo vengono distribuiti tremila esemplari. Ogni spazio costa soli 50 centesimi. Rivolgersi ai concessionari A. Paini A. Fava Parma". Il debutto felice con applausi e bis premiò l'ottima esecuzione e l'elegante e corretta messa in scena e costumi, anche se la musica fu giudicata monotona e noiosa. Anche la seconda operetta e Don Pedro incontrarono il successo; alla Gran via erano stati aggiunti due nuovi pezzi: una barcarola e una serenata, applauditissimi. Elvira Peretti per voce, brio e spigliatezza era considerata una delle più brave operettiste del momento. L'ultima operetta, Mio principe, fu giudicata noiosa, anche se vi era qualche buon motivo, e terminò tra i fischi: "Non si può immaginare cosa più insulsa, più stupida". Se giunse al termine, fu per merito degli artisti e della sfarzosa messa in scena. Non fu una stagione fortunata dal punto di vista della cassetta, in quanto il pubblico fu "ingiustamente avaro di sua presenza alle rappresentazioni".

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1-10 settembre 1894 - Tournée artistica ballo spettacoloso ed opere buffe
Per le opere Daniele Varola dir. orch.

set. 1
Don Pasquale, dramma buffo, musica di Gaetano Donizetti. (8)
Enrico Banco (Pasquale) bs; Luigi Tavecchia (Malatesta) br; Pietro Bersellini (Ernesto) t; Angioletta Agudio (Norina) s; Tommaso Barbieri (notaio) bs

Le opere precedevano il grande ballo coreografico Pietro Micca: questo, per la messa in scena spettacolosa, grandiosa, i magnifici vestiari, il corpo di ballo ottimo e numeroso, ottenne un successo trionfale. La Gazzetta di Parma rilevò: "Avere avuto il coraggio di allestire al Reinach un ballo grandioso come il Pietro Micca del Manzotti e di allestirlo soprattutto splendidamente, in una stagione che pel teatro può considerarsi morta, è degno della massima lode e va ricordato". Per quel che riguarda la serata di apertura, tutti i cantanti del Don Pasquale furono più o meno "discretamente" applauditi da un teatro oltremodo affollato. Dato che lo spettacolo aveva termine molto tardi, il cronista suggeriva o di abbreviare gli intervalli, o di dare soltanto due atti dell'opera. Tutte le serate furono un grande successo di pubblico entusiasta del ballo, e furono notati molti villegianti di Salso e forestieri dalle città vicine. Il 6, serata d'onore della coppia danzante Teresina Magliani e Nicola Guerra, dell'opera si dettero soltanto il primo e terzo atto, essendo stato sostituito il secondo con un passo a due dei seratanti; Rosina Marucco canto la romanza, T'amai, bissata. L'11, che doveva essere la serata d'addio della compagnia a prezzi popolari, il ballo doveva essere preceduto dal solo primo atto del Don Pasquale, seguito da un nuovo passo a otto dalle ballerine distinte: "per circostanze impreviste", la rappresentazione non ebbe luogo.

set. 8
Il matrimonio segreto, melodramma giocoso, musica di Domenico Cimarosa. (2)
Enrico Banco (Geronimo) bs; Rosina Marucco (Elisabetta) s; Angioletta Agudio (Carolina) s; Luigi Tavecchia (conte Robinson) br; Pietro Bersellini (Paolino) t; Benedetta Agudio (Fidalma) ms

Alla prima il pubblico, evidentemente in teatro solo per il ballo, concesse qualche applauso alla Marucco, al Banco a al Tavecchia: giunto però al principio del terzo atto, perdette la pazienza e face calare il sipario prima della fine dell'opera. Il giorno dopo questo metodo incivile per sveltire i tempi venne adottato addirittura all'inizio del secondo atto.

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2-14 ottobre 1894 - Compagnia d'operette Scalvini
Pericle Fulignoli dir. orch.

ott. 2
Il minatore, operetta comica di Carl Zeller. (2)
Felice Tati (Martino); Mario Cubbeddu (princ. Roderich); Dina Surano (cont.a Fichtenau); Luigi Meilard (Zwach), Concetta Venanzi (Elfrida); Giovanni Montano (Tschida); Osmino Maddalena (Dusel); Maria Martano (Nellv); L. Nocchi (Strobl); L. Galeazzi (Babette); C. Rossi e Giovanni Rossi (minatori)

ott. 4
I briganti, opera buffa di Jacques Offenbach. (3)
C. Frantz (Falsacappa); Dina Surano (Fiorella); Giovanni Montano (Pietro); Concetta Venanzi (Fragoletto); G. Silvani (duca di Mantova); Mario Cubbeddu (conte di Gloria Cassis); A. Borisi (bar. di Campotasso); Luigi Meilard (cap.); T. Polles (Adolfo); L. Minello (princ.a di Granata); C. Manca (precettore); E. Pogliani (Carmagnola); C. Rossi (Barbavano, oste); Giovanni Rossi (Domino); E. Franzoi (corriere); L. Milano (Fiammetta); A Ciprietti (Bianca); L. Conti (Cincinella); Linda Rossi (sua moglie)

ott. 4
La gran via, zarzuela di Federico Chueca a Joaquìn Valverde. (7)

ott. 6
Il capitano Fanchet ovvero la scacchiera della regina. (2)
Dina Surano (Maria Francesca); Felicita Tati (Lamberto); A. Borisi (Domingo); Paolina Chiaroviglio (Antonia); Maria Martano (Fanchet Michel); Luigi Meilard (Gennaro); O. Nocchi (Norberto); L. Minello (Giovacchino); O. Frankol (Francesco); Giovanni Montano (Mungo); Linda Rossi (maggiordomo); E. Franzoi (guardaportone)

Ott. 7
Le campane di Corneville, opera comica di Robert Planquette. (2)
Maria Martano (Germana); Dina Surano (Sermolina); Luigi Meilard (Gaspare); Felice Tati (march. di Corneville); Giovanni Montano (podestà); Mario Cubbeddu (Gianni Grenicheux); E. Pogliani (Cachalot); O. Nocchi ed E. Franzoi (tabellioni)

Ott. 8
La mascotte, operetta di Edmond Audran. (1)
Luigi Meilard (princ. Lorenzo XIV); Giovanni Montano (princ. Felice); Maria Martano (Nina); L. Nocchi (Fiammetta); A. Borisi (Andrea); Dina Surano (Tonio); Osmino Maddalena (Fritellini); Giovanni Rossi (Matteo); E. Franzoi (medico); E. Pogliani (serg.); C. Rossi (bracchiere); L. Minello e T. Polles (paggi)

Ott. 21
Marina ovvero L'orfana catalana, zarzuela di Emil Arrieta y Carera. (2)
Felice Tati (Giorgio); Luigi Meilard (Rocco); A. Borisi (Pasquale); O. Nocchi (Alberto); Maria Martano (Marina); L. Galeazzi (Teresa)

Ott. 13
Eredi gaudenti, operetta di Carlo Weinberger. (2)
Dina Surano (sig.a van der Meeren); Paolina Chiaroviglio (dama compagnia); Luigi Meilard (com.te granatieri); Felice Tati (ten. Brandt); Giovanni Montano (att. Boxtel); A. Borisi (podestà); O. Nocchi (guardia notturna); Maria Martano (sua figlia); Giovanni Rossi (scrivano); C. Rossi (fornaio); T. Polles (sua moglie); A. Gasparro ed E. Pogliani (borghesi); A. Borisi (notaio); L. Conti (serg. granatieri); Linda Rossi, M. Petronio e A. Locatelli (ragazze); E. Franzoi, S. Fermi e V. Branca (giovanotti)

La stagione doveva durare fino al 25 ottobre, ma visto l'esito assai incerto, dato che il pubblico non accolse le novità, il 14 la compagnia cessò le rappresentazioni. Infatti Il minatore, Il capitano Fanchet, e gli Eredi gaudenti, nuove per Parma, malgrado l'ottima esecuzione, vennero accolte da un esito incerto misto di applausi e mormorii. L'ultima delle tre, addirittura, al terzo atto venne fischiata "con una insistenza quasi rabbiosa", pur avendo, secondo il cronista della Gazzetta, buona musica, pezzi graziosi e di effetto, e una esecuzione veramente buona. Le operette già udite infinite volte, ottennero invece un cordiale successo.

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3-30 novembre 1894 - Stagione d'opera d'autunno
Ugo Montanari impr.; Vittorio Mingardi dir. orch.; Romeo Franzoni sp; Eraclio Gerbella dir. coro; Edgardo Cassani m. sost.

nov. 3
La forza del destino, opera, musica di Giuseppe Verdi. (10)
Ercole Masini (march. di Calatrava) bs; Elisa Ferrari (Leonora) s; Francesco Bortolomasi (Carlo) br; Egisto Niccoli (Alvaro) t; Ida Sambo (Preziosilla) c; Tancredi Bellusi (padre guardiano) bs; Pietro Bugamelli (fra Melitone) br; Enrica Masini (Curra) s; Tommaso Barbieri (Trabuco) t

La prima ebbe un ottimo successo, tributato ad un autentico successo artistico da un pubblico da grandi occasioni, ben disposto ma serio a severo. Venne bissata la sinfonia, in riconoscimento dei meriti dell'orchestra e del direttore. I due violinisti Franzoni e Aicardi, nella scena della vestizione, eseguita con squisitezza, ebbero la loro parte di plauso, e nelle repliche dovettero concedere anche dei bis. Il clarinettista Marchesi ricevette sincere approvazioni nell'a solo nel preludio atto quarto. Benissimo i cori, e anche i comprimari si disimpegnarono alla perfezione. Il tenore Niccoli fu molto applaudito, e dovette concedere il bis del duetto con il baritono, l'ottimo Bortolomasi. Dalla seconda il successo si rafforzò e l'opera passò di trionfo in trionfo. Il 24 novembre lo spettacolo fu sospeso per un'ordinanza prefettizia. Era accaduto che il 20, in un intermezzo del Ballo in maschera, il tenore aveva cantato con successo un'aria dal Bravo di Mercadante. Il pubblico voleva riudirla nello spettacolo del 22, ma non era possibile eseguirla, in quanto il permesso dell'editore era per una sola serata. "Il rispettabile" a "l'inclita" avevano allora interrotto lo spettacolo con fischi e urla, imponendo al tenore Nicoli l'esecuzione. Applausi a mai finire, e lo spettacolo era giunto al termine in una apoteosi. A giudizio della Gazzetta si era trattato di un ukase assurdo, considerato che Ricordi, informato dall'impresario, aveva affermato che andava bene lo stesso. "Staremmo freschi se dopo a ogni fischiata si chiudessero i teatri!". Il giorno dopo, vi fu nuovamente spettacolo. Il 26, in onore di Francesco Bortolomasi e Tancredi Bellusi, i festeggiati eseguirono il duetto "Suoni la tromba" nei Puritani di Bellini che il 30, serata d'addio della fortunata stagione, "omettendo l'ultima parte del terzo atto il quale terminò colla cabaletta del baritono", a richiesta generale venne replicato. Successivamente l'orchestra eseguì la sinfonia dell'opera Le vispe comari di Windsor di Nicolai.

nov. 14
Un ballo in maschera, melodramma, musica di Giuseppe Verdi. (7)
Egisto Niccoli (Riccardo) t; Francesco Bortolomasi (Renato) br; Elisa Ferrari (Amelia) s; Ida Sambo (Ulrica) c; Osanna Quarenghi (Oscar) s; Tommaso Barbieri (Silvano, giudice) t; Tancredi Bellusi (Samuele) bs; Ercole Masini (Tom) bs

L'opera non si eseguiva a Parma da dieci anni, e vi era grande aspettativa. La prima ebbe esito felice: vi furono sì momenti di incertezza, di debolezza, ma nel complesso tutto filò bene. Fu richiesto il bis, non concesso, di "Eri tu". Dalla seconda iniziò una serie di spettacoli accolti con egual calore da un pubblico numerosissimo. Il 20, serata in onore di Egisto Niccoli, che cantò la romanza "All'età dell'innocenza" nel Bravo di Saverio Mercadante: "ricorrendo il geneatliaco di S.M. la Regina Margherita, il teatro fu completamente illuminato". Il 28, ultima rappresentazione dell'opera e in onore di Elisa Ferrari, la festeggiata, in unione di Ida Sambo, "che gentilmente si prestò", eseguì il duetto della Norma.

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