1895

 

La Società dei Commercianti di Parma aveva preso l'iniziativa di riaprire all'opera il Teatro Regio per la stagione 1894-95. Il sindaco Mariotti e l'assessore Aristo Isola propugnarono in Consiglio Comunale la concessione del contributo, malgrado la resistenza dei consiglieri socialisti, che chiesero che la questione fosse demandata ad un referendum tra i cittadini. A differenza di quanto era avvenuto in casi analoghi in altre città, il popolo di Parma votò a grande maggioranza perché la dote fosse concessa alla stagione lirica del Teatro Regio.

10 marzo-21 aprile 1895 - Stagione d'opera di quaresima
Augusto Franzoni dir. orch.; Eraclio Gerbella dir. coro; Edgardo Cassani m. sost.; Lodovico Mantovani sp; Angelo Zilioli dir. sc.

mar. 10
La Gioconda, dramma lirico, musica di Amilcare Ponchielli. (13)
Teresa Angeloni Coppola (la Gioconda) s; Irma De Spagny (Laura) ms; Francesco Spangher (Alvise) bs; Benvenuta Polacco (cieca) c; Giovanni Laura (Enzo) t; Agostino Gnaccarini (Barnaba) br; Arturo Negri (Zuane, cantore) bs; Tommaso Barbieri (Isepo) t

La prima vide una straordinaria affluenza di pubblico: era la terza volta che l'opera approdava a Parma e il confronto nocque. Lo spettacolo fu decoroso, anche se si ebbe occasione di rilevare qualche incertezza nell'esecuzione e qualche deficienza in palcoscenico e nell'orchestra, la cui esecuzione fu incerta e incolore. Bene il coro, e fu bissata la "marinaresca" eseguita dai ragazzetti del Ricreatorio Garibaldi. Nella "Danza delle ore" le ballerine - alcune erano anche graziose - fecero meglio che poterono e dovettero concedere il bis del galop. Non mancarono gli applausi ai principali artisti e ai pezzi salienti. Il duetto Gioconda-Laura fu oggetto di bis. La seconda segnò un miglioramento nell'esecuzione e nel calore degli applausi: il teatro era però quasi vuoto per i prezzi troppo alti, e l'impresario fu costretto a rientrare nei livelli consueti. Il 14 marzo, quarta rappresentazione, essendo il genetliaco del re, venne eseguita prima dello spettacolo la Marcia reale, che fu bissata tra fragorosi applausi. Il 16 la rappresentazione non poté aver luogo, in quanto la De Spagny si era prodotta una contusione a un occhio, e il giorno dopo dovette essere sostituita dalla giovane Cesira Manferdini: ottimo esito anche se era andata in scena senza prove. Dopo un'interruzione per eseguire La traviata, il 27 la ripresa fu accolta festosamente. Essendo influenzato il tenore Laura, il 31 fu presentato il giovane G. Sammartino, che venne contestato violentemente, "e passò dei brutti momenti". Il 2 aprile si ripresentò il Laura che, però, ebbe una ricaduta febbrile; così, nella locandina del 3 si legge che " l'impresa onde non interrompere più oltre il corso delle rappresentazioni, ha con grande sacrificio scritturato, per rappresentazioni straordinarie, l'esimio Tenore cav. Leopoldo Signoretti che si presenterà questa sera stessa nella parte di Enzo". Andò in scena senza prove d'assieme e fu applaudito, anche se la voce denotava l'ingiuria del tempo. Il 13 fu la serata d'onore di Teresina Angeloni Coppola, e il 15 l'opera fu presentata a prezzi ridotti in una rappresentazione popolare, in cui un pubblico affollato e tumultuoso salutò l'esecuzione con calorosi applausi e dedicò addirittura delle urla alla "Danza delle ore".

mar. 21
La traviata, melodramma, musica di Giuseppe Verdi. (9)
Ines De Frate (Violetta) s; Barbera Radicchi (Flora) ms; Giovanni Laura (Alfredo) s; Agostino Gnaccarini (Giorgio Germont) br; Tommaso Barbieri (Gastone) t; Arturo Negri (Douphol, Grenvil) bs; Carlo Pasini (D'Obigny) t

Un pubblico numeroso tributò un buonissimo successo a uno spettacolo che piacque molto. Regina della serata fu la De Frate che, dopo aver concesso il bis del finale atto primo, portò avanti l'opera in una continua festa che coinvolse anche gli altri interpreti. L'orchestra, che denotò delle debolezze all'inizio, si rinfrancò e dovette poi concedere il bis del preludio atto quarto. Alla seconda il pubblico ottenne il bis di "Amami Alfredo" e del preludio atto quarto: in un intermezzo, il corpo di ballo aveva eseguito un valzer, passato sotto silenzio. La serie di spettacoli si protrasse con il solito successo e i consueti bis. Il 28 marzo, fu la serata della De Frate, che cantò in un intermezzo il rondò nella Lucia di Lammermoor: fiori e ricchi regali. Il pezzo venne ancora ripetuto il 3 e il 6 aprile. Per la sera del 4 la parte di Alfredo venne sostenuta da Leopoldo Signoretti, e quella di Germont dal giovane debuttante Enrico Moreo, "scritturato per dar riposo al signor Agostino Gnaccarini": vennero accolti cordialmente. Il 18, ultima recita dell'opera, Agostino Gnaccarini cantò la cavatina di Figaro nel Barbiere di Siviglia, replica di quella già applaudita la sera precedente nell'Ernani.

apr. 9
Ernani, dramma lirico, musica di Giuseppe Verdi. (6)
Leopoldo Signoretti (Ernani) t; Agostino Gnaccarini (Carlo) br; Francesco Spangher (Ruy Gomez de Silva) bs; Ines De Frate (Elvira) s; Barbera Radicchi (Giovanna) ms; Tommaso Barbieri (Riccardo) t; Arturo Negri Uago) bs

Come terza opera della stagione era prevista l'esecuzione della Lucidea del concittadino Augusto Ferrari, opera che, per mancanza di tempo per le prove, fu rinviata al prossimo autunno. Essendo già nel repertorio degli artisti della compagnia, venne così eseguito l'Ernani, in cui la parte del protagonista venne sostenuta dal Signoretti, essendo indisposto Michele Russomanno, che era stato scritturato per la terza opera. La prima ebbe felicissimo esito, pur con le incertezze inevitabili derivate da una sostituzione all'ultimo momento. L'esecuzione fu comunque abbastanza buona, bene coro e orchestra, scene e costumi poco decorosi. La seconda segnò un miglioramento che portò applausi per tutti e un bis per il terzetto che, negli spettacoli seguenti, diventò a volte tris. Il 17 fu la serata del baritono Gnaccarini, che in un intermezzo cantò la cavatina di Figaro nel Barbiere di Siviglia. Il 20 Leopoldo Signoretti nella sua serata eseguì la romanza "Rachele allor che Iddio..." nell'Ebrea di Halévy (richiesta di bis non concessa), ma ripetuta la sera successiva.

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7-19 maggio 1895 - Compagnia italiana di operette comiche
Direttore Crescenzio Palombi; Achille Adomi dir. orch.

mag. 7
Il pompon, operetta di Charles Lecocq. (2)
Maria Romano (dott. Piccolo); Giulia Palombi (Fioretta); Adriana Ferrarini (Ortensia); Ermelinda Zani (Beatrice); Ernesto Urbano (Melchiorre); Crescenzio Palombi (Barabino); Ettore Gordini (Castorini); Vincenzo Bassi (Bastrocco); Ernesto Palombi (podestà); Luigi Ferrarini (Tivolini); Torquato Bizzarri (masnadiere); Gioacchino De Rossi (garzone)

mag. 8
Donna Juanita, operetta di Franz von Suppé. (2)
Giulia Palombi (Renato Dufour); Carlo Zera (Gastone); Ernesto Urbano (Pomponio); Erminia Magnani (Olimpia); Crescenzio Palombi (Douglas); Maria Romano (Pedrita); Vincenzo Bassi (Gil Polo); Telemaco Sevizzeri (Riego); Eugenia Mortù (Mercedes); Giannina Zanzi (Dolores); A. Foner (Pasquita); Ermelinda Zani (Marco); Angelina De Giorgis (Leone); Torquato Bizzarri (gen. Pichegru); Luigi Ferrarini (aiutante)

mag. 9
Le campane di Corneville, opera comica di Robert Planquette. (2).
Emma Canti (Germana); Erminia Magnani (Sermolina); Eugenia Mortù (Nannetta); Giannina Zanzi (Caterina); Ermelinda Zani (Rosina); Telemaco Sevizzeri (Gaspare); Dante Forconi (march. di Corneville); Carlo Zera (Grenicheux); Ernesto Urbano (podestà); Vincenzo Bassi (Cachalot); Ernesto Palombi eTorquato Bizzarri (tabellioni)

mag. 10
Marina, zarzuela di Emil Arrieta y Carrera. (1)
Maria Romano (Marina); Ermelinda Zani (Teresa); Carlo Zera (Giorgio); Dante Forconi (Rocco); Vincenzo Bassi (Pasquale); Ettore Gordini (Alberto); Torquato Bizzarri (marinaio)

mag. 10
La gran via, zarzuela di Federico Chueca a Joaquin Valverde. (5)
Erminia Magnani; ...

mag. 13
La principessa di Trebisonda, opera buffa di Jacques Offenbach. (1)
Telemaco Sevizzeri (princ. Casimiro); Maria Romano (princ. Raffaele); Erminia Magnani (regina); Emma Canti (Zinetta); Dante Forconi (Capriolo); Ernesto Urbano (Tremolini); Adriana Ferrarini (Paola); Ermelinda Zani (Riccardo); Luisa Rinaldi (Flaminio); Amelia Untergasser (Francesco); Vincenzo Bassi (dir. lotteria); Ettore Gordini (Sparadrappo)

mag. 14
Armi e amori ovvero I moschettieri al convento, operetta di Louis Varney. (1)
Ernesto Urbano (Cuffiotto); Carlo Zera (Gondrano); Dante Forconi (Brissac); Telemaco Sevizzeri (governatore); Vincenzo Bassi (Rigoberto); Torquato Bizzarri e Giuseppe Rovida (mendicanti); Maria Romano (Maria); Emma Canti (Simona); Adriana Ferrarini (direttrice); Ermelinda Zani (Luisa); Eugenia Mortù (Agata); Giuseppina Bizzarri (suor Opportuna); Giannina Zanzi (Lena)

mag. 16
La mascotte, operetta di Edmond Audran. (1)
Dante Forconi (princ. Lorenzo); Ettore Gordini (princ. Felice); Maria Romano (Nina); Ermelinda Zani (Fiammetta); Telemaco Sevizzeri (Andrea); Erminia Magnani (Tonio); Ernesto Urbano (Fritellini); Ernesto Palombi (Matteo); Torquato Bizzarri (medico); Vincenzo Bassi (bracchiere); Luigi Ferrarini e Gioacchino De Rossi (serg.); Eugenia Mortù (Isolina);Angelina De Giorgis (Caterina); Giannina Zanzi (Giovannina)

mag. 17
II duchino, operetta di Charles Lecocq. (2)
Giulia Palombi (duca di Paternay); Emma Canti (duch.a); Adriana Ferrarini (Diana); Ernesto Urbano (Bacello); Dante Forconi (Montelandri); Torquato Bizzarri (De Noailles); Ernesto Palombi (Bernardo); Giuseppina Bizzarri (sottomaestra); Giannina Zanzi (Elena); Eugenia Mortù e Ermelinda Zani (paggi); Vincenzo Bassi (march.a di Compopiano); Angelina De Giorgis (march.a di Roccabruna); Vincenzo Bassi, Luigi Ferrarini (cuochi); G. Soncini (contadina)

mag. 18
Babolin, operetta di Louis Varney. (2)
Maria Romano (princ.a Miraine); Adriana Ferrarini (Caterina); Emma Canti (Elverina); Ernesto Urbano (Melissano); Crescenzio Palombi (Haramatoff); Dante Forconi (Lorenzo); Vincenzo Bassi (Bob); Torquato Bizzarri (serg.); Luigi Ferrarini e Gioacchino De Rossi (uff.)

La compagnia del Palombi passava per una delle migliori del momento. La stagione di Parma nel complesso premiò le buonissime esecuzioni, a cominciare dal debutto, in cui Il pompon divertì per la musica graziosa e allegra. La seconda operetta del cartellone confermò il successo e collezionò tre bis, un tris e un fiume di chiamate al termine: pieno favore che continuò anche per i lavori successivi. L'unica caduta si ebbe con La principessa di Trebisonda, che non incontrò fortuna, essendo stato trovato un lavoro musicalmente povero e noioso, malgrado alcuni brani ben fatti, che meritarono due bis. Facendo salva l'esecuzione, peraltro ottima, il calar della tela fu accompagnato da una salva di fischi. Per risollevare le sorti, venne data la serata in onore di Ernesto Urbano, che presentò un ricco programma davanti a un pubblico affollatissimo e divertitissimo: dopo Armi e amori, un atto di Edoardo Scarpetta, Urbano erede di 60.000 scudi e il duetto del seratante Do-re-mi-fa unitamente alla Magnani.

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20-30 giugno 1895 - Compagnia italiana di operette comiche
Crescenzio Palombi proprietario e direttore; Achille Adomi dir. orch.

giu. 20
Il venditore di uccelli, operetta di Carl Zeller. (3)
Giulia Palombi (Cristina); Maria Romano (princ.a Maria); Adriana Ferrarini (princ.a Adelaide); Carlo Zera (Adamo); Ermelinda Zani (Sette); Dante Forconi (bar. Vesp); Ettore Gordini (Stanislao); Vincenzo Bassi (Talpini); Ernesto Urbano (Amarette); Ernesto Palombi (Dulcini, Stomachetti); Torquato Bizzarri (Vermicelli)

giu. 22
La figlia di madama Angot, operetta di Charles Lecocq. (2)
Giulia Palombi (Claretta Angot); Erminia Magnani (Lange); Ermelinda Zani (Amaranta); Telemaco Sevizzeri (Larivaudièr); Carlo Zera (Pitou); Ernesto Urbano (Pomponnet); Torquato Bizzarri (Trenitz); Ettore Gordini (Lauchard); Vincenzo Bassi (Buteuse); Giannina Zanzi (De Lunais)

giu. 23
Armi e amori, operetta di Louis Varney. (1)

giu. 23
La gran via, zarzuela di Federico Chueca e Joaquìn Valverde. (3)

giu. 24
Boccaccio, operetta di Franz von Suppé. (2)
Erminia Magnani (Boccaccio); Ettore Gordini (princ. di Palermo); Ernesto Urbano (Scalza); Giuseppina Bizzarri (Beatrice); Dante Forconi (Lotteringhi); Ermelinda Zani (Isabella); Telemaco Sevizzeri (Lambertuccio); Adriana Ferrarini (Peronella); Maria Romano (Fiammetta); Vincenzo Filaretto (vendistorie); Vincenzo Bassi (un incognito); Eugenia Mortù (Toffano); A. Giorgio (Chichibio); Luisa Montepietra (Guido); Giuseppina Bizzarri (maggiordomo)

giu. 26
Santarellina ossia Mam'zelle Nitouche, operetta di Hervé. (2)
Giulia Palombi (Dionisia); Erminia Magnani (Diana); Adrana Ferrarini (superiora); Giannina Zanzi (Lidia); Eugenia Mortù (Silvia); A. Giorgio (Luigia); Luisa Rinaldi (Gilda); Dante Forconi (magg.); Crescenzio Palombi (Loriot, dir. scena); Ernesto Urbano (Celestino); Maria Romano (Nancy); Ernesto Palombi (Merimé); Torquato Bizzarri (buttafuori); Luigi Gentili eVincenzo Bassi (uff.)

giu. 27
La bella Elena, opera buffa di Jacques Offenbach. (1)
Erminia Magnani (Elena); Maria Romano (Paride); Ernesto Urbano (Menelao); Dante Forconi (Agamennone); Carlo Zani (Oreste); Crescenzio Palombi (Calcante); Telemaco Sevizzeri (Achille); Torquato Bizzarri (Aiace 1); Vincenzo Bassi (Aiace II); Giuseppina Bizzarri (Bacchide); Ernesto Palombi (Filicomio); Luigi Ferrarini (Euclitide); C. Mortù (Lena); C. Dessena (Partenope)

Dopo l'intervallo di un mese, in cui sul palcoscenico si succedettero due compagnie drammatiche, la Compagnia diretta da Palombi ritornò al Teatro Reinach, rinnovando il recente successo. Per la serata di apertura venne annunziato che lo spettacolo era per tutti: Il che, dato il genere, non è poco". L'operetta fu salutata cordialmente da un numerosissimo pubblico che apprezzò la musica graziosa e l'esecuzione lodevolissima: furono concessi due bis. Negli spettacoli successivi dovette colpire molto Erminia Magnani, in quanto non mancano le occasioni per leggere sulla Gazzetta di Parma che era "attraentissima", "sempre bella", "divertente" e che "piacque immensamente". Fu una stagione fortunata, che premiò ancora una volta questa buona Compagnia.

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5-13 ottobre 1895 - Stagione d'opera d'autunno
Augusto Franzoni dir. orch.; Italo Stocchi dir. coro; Romeo Franzoni sp; Enrico Carreras m. sost.

Linda di Chamounix, melodramma, musica di Gaetano Donizetti. (6)
Tommaso Barberis (march. di Boisfleury) bs; Federico Percopo (Sirval) t; Tancredi Bellusi (prefetto) bs; Guglielmo Caruson (Antonio) br; Annita Budriesi (Pierotto) c; Clelia Capelli (Maddalena) s; Grinilde Gorè (Linda) s

Alla prima lo spettacolo piacque discretamente e, benché gli artisti fossero in preda al panico, non mancarono gli applausi di incoraggiamento, "anche se non è mancata qualche espressiva disapprovazione". Coro e orchestra furono incerti mentre, salvo la Gore veramente,"deboluccia", gli altri se la cavarono. Alla seconda, pubblicò numerosissimo, si rilevò un miglioramento netto, che portò nelle recite successive ad applausi e richieste di bis. L'8 ottobre fu la beneficiata di Tancredi Bellusi, che dopo il secondo atto eseguì una cabaletta e romanza nella Lucrezia Borgia e una nell'Ebreo di Apolloni, di cui fu chiesto e ottenuto il bis. Per il Bellusi era anche la serata di addio: la stessa locandina infatti annunciava: ,"Essendo il Sig. Bellusi stato scritturato al Teatro Imperiale di Odessa, per la Rappresentazione di Giovedì 10 corr. verrà sostituito da altro artista". Questi fu certo Rusconi, che se la cavò. Il12 fu la serata del baritono Caruson che, accompagnato al pianoforte da Achille da Colorno (Achille Cerati), cantò la romanza di Rotoli La mia bandiera, concedendo come bis Ideale di Tosti. Per la serata di addio, Annita Budriesi presento la romanza di Achille di Colorno E' morto! che dovette replicare. Al Sior Bornierba, il settimanale dialettale che usciva in quegli anni a Parma, il 5 ottobre, invitando il pubblico a non perdere la prima dell'opera, alludendo agli interpreti, così aveva concluso: "Basta il nome, di Caruson per ingravidire [sic!] il teatro". A quanto pare l'appello non aveva scosso più di tanto i cittadini se il 12, nella rubrica "Teatrant, Sonador, Diletant e Saltador" venne pubblicata una poesia dal titolo Avviso ai ritrosi e spilorci, che concludeva

E per dirov la vrità
tutt j'artista i fann molt ben.

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29 ottobre-12 novembre 1895 - Compagnia italiana d'operette Adelina Ceccarelli
Direttore Alfredo Avellino; Ernesto Lahoz dir. orch.

ott. 29
I granatieri, operetta di Vincenzo Valente. (2)
Emilia Bertini (Ninì); Adelina Ceccarelli (Dorotea); Livia Bernagozzi (Beatrice); Adele Avellino (Celestina); Ida Ronzoni (Ginetta); Luisa Capelli (alfiere); Alfredo Avellino (Bernardo); Valente Del Corso (march. di Largetrou); Enrico Bernagozzi (Odoardo); Ferruccio Salti (sindaco di Front en Cornè); Giovanni Menotti (John Groom); Aristide Settimi (Giorgio); Augusto Barbanti (usciere)

ott. 31
La mascotte, operetta di Edmond Audran. (2)
Aristide Settimi (princ. Lorenzo XIV); Alfredo Avellino (princ. Felice); Emilia Bertini (Nina); Luisa Capelli (Fiammetta); Luigi Menotti (Andrea); Valente Del Corso (Tonio); Ettore Avellino (Fritellini); Antonio Suar (medico); Ferruccio Salti (oste); Teresa Santini (bracchiere); Antonio Calcatelli (serg.)

nov. 1
La gran via, zarzuela di Federico Chueca e Joaquìn Valverde, "col terzetto degli Ombrelli ed altri nuovi pezzi aggiunti". (4)

nov. 2
Il marchese del Grillo, operetta di Giovanni Mascetti. (1)
Valente Del Corso (march. del Grillo) br; Adelina Ceccarelli (Virginia); Emilia Bertini (Olimpia); Adele Avellino (Rosa); Livia Bernagozzi (Properzia); Enrico Bernagozzi (Ercole); Aristide Settimi (Giacomone); Ettore Avellino (Titta); Ferdinando Salti (Barbieri); Eugenio Daccò (rev.); Ferruccio Rongoni (Elettra); Teresa Santini (Cunegonda); Antonio Calcatelli (uff.); Salvatore Frozzi (Annibale); Luigi Delpuente (Nicola)

nov. 3
Armi e amori ovvero I moschettieri al convento, operetta di Louis Varney. (3)

nov. 4
Le campane di Corneville, opera comica di Robert Planquette. (1)
Adelina Ceccarelli (Germana); Emilia Bertini (Sermolina); Adele Avellino (Gaspare); Valente Del Corso (march. di Corneville); Enrico Bernagozzi (Grenicheux); Ettore Avellino (podestà); Ferruccio Selti (tabellione)

nov. 6
Il santarello, operetta di Ruperto Chapì. (1)
Ettore Avellino (Taddeo); Adelina Ceccarelli (Giovanna); Livia Bernagozzi (Rosa); Ferruccio Salti (Rocco); Alfredo Avellino (Cesare); Aristide Settimi (Teofilo)

nov. 7
La figlia di madama Angot, operetta di Charles Lecocq. (2)
Adelina Ceccarelli (Claretta); Emilia Bertini (Lange); Valente Del Corso (Larivaudière); Enrico Bernagozzi (Pitou); Luisa Cappelli (Amaranta); Adele Avellino (Ersilia); Alfredo Avellino (Pomponet); Aristide Settimi (Trenitz); Ettore Avellino (Louchard); Livia Bernagozzi (Cadet)

nov. 8
La nuova befana, operetta di Edoardo Canti. (1)
Valente Del Corso (princ. Cappone); Adelina Ceccarelli (Casta); Luisa Cappelli (Pura); Emilia Bertini (cap. Idelberto); Livia Bernagozzi (Befana); Adele Avellino (Gelsomina); Aristide Settimi (Topolino); Livia Bernagozzi (Sensitiva); Ettore Avellino (Noncisento); Alfredo Avellino (Noncivedo)

nov. 9
I contrabbandieri, operetta di Ernesto Lahoz. (2)
Luigi Menotti (Ermoso); Emilia Bertini (Vittoria); Adelina Ceccarelli (Fioralba); Aristide Settimi (Diego); Alfredo Avellino (Pepito); Enrico Bernagozzi (Alvaro); Valente Del Corso (Rodrigo); Giuseppe Moneta (Emanuele); Livia Bernagozzi (Margherita); Ettore Avellino (Pericoli); Ferruccio Salti (Juan); Luisa Cappelli (Ines); Antonio Calcatelli (ab.); Vincenzo Valenti (sacrestano); Augusto Barbanti (Ramirez); Ida Ranzoni (paggio)

La Compagnia debuttò in una buona serata, ricevendo applausi e chiamate, che si rinforzarono nella Mascotte, dove furono festeggiatissimi il buffo Avellino e "la brava e avvenente" Emilia Bertini. Dopo lo scontato successo della Gran via, un vero tonfo si ebbe nel Marchese del Grillo, con urla e fischi "quali da un pezzo non risonavano nella sala". Il coro finale dell'ultimo atto non venne nemmeno fatto cantare, e la tela calò tra una tempesta generale di disapprovazioni, prima ancora che l'operetta fosse terminata. A detta della Gazzetta, l'insuccesso fu pienamente meritato, trattandosi di "una cosa stupida, insulsa, povera a vuota", sia come soggetto, che come musica, in cui l'esecuzione era stata mediocre e sguaiata. Malgrado questo giudizio severo, Il marchese del Grillo fu un'operetta tra le più vitali nel panorama della produzione italiana, al punto che ritornò nello stesso teatro ancora dopo decenni. Armi e amori vide invece un teatro esaurito e una buona esecuzione con bis e chiamate, mentre nelle Campane l'esecuzione mediocre fu salvata dal trionfale can can finale "ballato dalla bella e formosa Bettini", che destò il massimo entusiasmo e che dovette essere trissato. L'altra novità, Il santarello, passò senza infamia e senza lode, e si limitò a una sola serata. Le ultime tre operette incontrarono un felice successo, e quella del direttore dell'orchestra, I contrabbandieri, fu giudicata graziosa, spigliata, lavorata con gusto e strumentata con competenza.

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16-30 novembre 1895 - Stagione d'opera d'autunno
Antonio Gianoli dir. orch.; Eraclio Gerbella dir. coro; Lodovico Mantovani sp; Luigi Fortunati sc.

nov. 16
Carmen, dramma lirico, musica di Georges Bizet. (10)
Sofia Vidal (Carmen) ms; Alma Nordi (Micaela) ms; Carolina Castiglioni (Frasquita) s; Scolastica Rappini (Mercedes) ms; Antonio Marchesi (José) t; Edoardo Sottolana (Escamillo) br; Michele Bonanno (dancairo) t; Luigi Gennari (remendado) t; Tito Sacchetti (Zuniga) bs; Tommaso Barbieri (Morales) br

La prima, a causa dell'assoluta insufficienza della primadonna e la debolezza degli altri interpreti, fu un fiasco clamoroso e, prima della fine del secondo atto, fu fatto calare il sipario, tanto rumorose ed espressive erano le proteste del pubblico: restituiti i biglietti a buona parte degli spettatori, si poté continuare con un po' di quiete e arrivare alla fine in mezzo all'indifferenza dei rimasti. Se vi erano stati dei fischi, vi furono anche degli applausi e delle richieste di bis per il coro dei ragazzi, appartenenti al Ricreatorio Garibaldi, all'aria di sortita del baritono e al preludio atto terzo per la magistrale esecuzione del flautista Paolo Cristoforetti. Applausi salutarono anche la Nordi. L'impresa fu costretta a scritturare telegraficamente Ida Rappini, che si presentò alla seconda del giorno dopo senza prove, davanti a un teatro rigurgitante. Fu un miracolo, e fece del personaggio di Carmen una rivelazione: fu "sensuale, voluttuosa, appassionata e crudele,, come forse l'autore l'aveva sognata. Anche le repliche videro dei successi trionfali con un pubblico numerosissimo, malgrado l'inclemenza della stagione. Il 23, nella sua serata, Edoardo Sottolana cantò tre romanze di Tosti; il 27 vi fu lo spettacolo in onore di Ida Rappini, quanto mai festeggiata, e il 29 Alma Nordi eseguì a piena orchestra il rondò O Madonna la luna e la romanza E' morto! di Achille di Colorno. Con l'ultima rappresentazione della breve stagione vennero festeggiati Alma Nordi e il direttore Gianoli. La festeggiata esegui il rondò nella Sonnambula, mentre l'orchestra una gavotta di Lully. Al direttore venne offerta una corona d'alloro.

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