1897

 

 

14-23 marzo 1897 - Stagione d'opera di primavera
Ugo Montanari impr.; Eraclio Gerbella dir. coro. Per Al campo: Augusto Franzoni conc.; Romano Romanini dir orch. per le prime due esecuzioni, poi Franzoni; per Il maestro di cappella: Edgardo Cassani dir. orch.

Al campo, melodramma, musica di Romano Romanini. (8)
Tancredi Bellusi (Maso) bs; Virgilio Bellatti (Beppe) br; Angelo Morini (Gianni) t; Ester Morelli di Montalbano (Rosa) s; Scolastica Rappini (Ines) ms

Il maestro di Cappella, opera comica di Ferdinando Paër. (8)
Virgilio Bellatti (Barnaba) bs; Ettore Negrini (Benedetto) t; Ester Morelli di Montalbano (Geltrude) s

Chiusa la stagione del Teatro Regio, ricominciò il regno del Teatro Reinach. L'affittuario e impresario Ugo Montanari volle presentare in unica serata due opere brevi: Al campo del concittadino Romano Romanini che, presentata con successo a Brescia nella primavera 1895, aveva ricevuto qualche cambiamento nella musica e nel libretto e Il maestro di cappella, eseguito nella sua integrità, malgrado il tonfo dell'anno precedente in un altro teatro minore cittadino. La prima serata fu aperta dagli applausi del pubblico al Romanini allo scanno direttoriale il quale, prima di dare il via all'opera, fece eseguire la Marcia reale. L'esecuzione dell'opera fu ottima e ottenne un caloroso successo: fu tutta una serie di applausi e si vollero due bis. A detta del cronista della Gazzetta di Parma non era un capolavoro: la musica era facile, senza nessuna pretesa, non sempre originale, ma di effetto. Sebbene l'autore fosse giovane, si rifaceva "all'antico". Al successo contribuì la felice esecuzione sia orchestrale che vocale, discreti i cori, scenario nuovo ma infelice. Successo splendido accolse Il maestro di cappella, in cui il pubblico si divertì moltissimo, tributando applausi entusiastici alla musica e agli esecutori. Le repliche rinnovarono i successi. Il 20, dopo Al campo, il tenore Morini cantò la romanza nel Duca d Alba di Donizetti. La serata di addio fu a prezzi popolari, "addirittura minimi".

Torna su

4 aprile 1897 - Grande Concerto Orchestrale
Società Orchestrale Parmense, Cleofonte Campanini dir. orch.

Parte I: Richard Wagner: I maestri cantori di Norimberga, preludio; Johann Sebastian Bach: Preludio; Edvard Grieg: Peer Gynt, suite, "Danza d'Anitra"; Camille Saint-Saëns: Suite algerienne; Richard Wagner: La cavalcata delle walkirie.
Parte II. Ludwig van Beethoven: Sinfonia n. 5.
Parte III. Richard Wagner: Tristano e Isotta, "Preludio e morte di Isotta"; Gioacchino Rossini: Guglielmo Tell, sinfonia; Giuseppe Verdi: I vespri siciliani, sinfonia

La Gazzetta di Parma dedicò molti articoli a questa manifestazione, parlando del direttore e dei singoli pezzi del programma. Il concerto, in beneficenza dell'erigendo ospedale dell'infanzia, era offerto a sue spese da Cleofonte Campanini, che non dirigeva a Parma da tredici anni, e l'orchestra era composta da cento professori della Società Orchestrale Parmense. L'editore Ricordi aveva concesso gratuitamente le musiche e un dettagliato programma esplicativo dei singoli pezzi, curato da Italo Azzoni, era fornito a tutti gli acquirenti dei biglietti. La sera precedente era stato eseguito con grande successo al Teatro Regio, ma per i prezzi troppo elevati voluti dal comitato, erano rimasti diversi posti vuoti, pur essendo in molti il desiderio di assistere all'evento. Erano stati però visti diversi forestieri dalle città vicine. Campanini decise così di ripeterlo al Reinach "a prezzi estremamente miti", apportando una sola modifica al programma: al posto della Rapsodia ungherese n. 4 di Liszt, la sinfonia di Rossini. Il teatro fu pienissimo e il successo, se possibile, superiore a quello riscontrato al Teatro Regio. Vennero bissati Danza d Anitra, Cavalcata delle walkirie, Morte di Isotta, Guglielmo Tell. Il concerto fu ripetuto la sera seguente al Teatro Municipale di Modena, con pari esito.

Torna su

2-19 maggio 1897 - Compagnia di operette comiche
Direttore Gennaro Caracciolo; Giorgio Cappellano dir. orch.; Vincenzo Penna m. sost.

mag. 2
Boccaccio, operetta di Franz von Suppé. (3)
Maria Mayer Caracciolo (Boccaccio); Vittorio Lore (princ. di Palermo); Francesco Orefice (Scalza); Elvira Boschi (Beatrice); Enrico Bernagozzi (Lotteringhi); Gina Tevoli (Isabella); Virgilio Fineschi (Lambertuccio); Livia Bernagozzi (Peronella); Mary Martano (Fiammetta); Ida Ronzoni (Leonetto); Vincenzo Filaretto (vendistorie); G. Conti (Checco); G. Pini (un incognito); Luigi Carbone (maggiordomo); Gaetano Bissi (Fresco); Emma Surano (Rosetta)

mag.3
Il duchino, operetta di Charles Lecocq. (3)
Maria Mayer Caracciolo (Parthenay); Vittoria Giomo (Cambry); Enrico Bernagozzi (Rosemberg); Vittorio Loré (Montlandry); Francesco Orefice (precettore); Vincenzo Filaretto (Nancy); Luigi Carbone (Maaifles); Gaetano Bissi (ordinanza); Ida Ronzoni (m.la di Campopiano, Silvio); Elvira Boschi (Ruggero); Emma Surano (Gerardo); Gina Tevoli (Elena)

mag. 5
Il seminarista, operetta di Federico Collino, "imitazione del Cantico dei cantici di Felice Cavallotti". (2)
Maria Mayer Caracciolo (Giannina); Francesco Orefice (seminarista); Vittorio Loré (Taddeo); Virgilio Fineschi (Acetelli); Gaetano Bissi (Rocco); Luigi Carbone (Beppo)

mag. 6
La gran via, zarzuela di Federico Chueca e Joaquìn Valverde "con i nuovi pezzi aggiunti dagli autori". (4)

mag. 6
Terra e mare, operetta di Guillermo Cereceda. (3)
Maria Mayer Caracciolo (Carmencita); Francesco Orefice (Serafino); Vittorio Loré (Teofilo); Luigi Carbone (Rocco)

mag. 7
Le campane di Corneville, opera comica di Robert Planquette. (1)
Vittoria Giomo (Germana); Mary Martano (Sermolina); E. Filaretto (Nannetta); Gina Tevoli (Geltrude); Elvira Boschi (Susanna); Virgilio Fineschi (Gaspare); Vittorio Loré (march. di Corneville); Enrico Bernagozzi (Grenicheux); Francesco Orefice (podestà); Luigi Carbone e Gaetano Bissi (tabellioni); Emma Surano (Cachalot)

mag. 8
Festa di servitori, operetta di Paolo Lanzini. (2)
Maria Mayer Caracciolo (Maria); Francesco Orefice (Maurizio); Virgilio Fineschi (Paolo); Livia Bernagozzi (Saveria); Gaetano Bissi (Timoteo); Elvira Boschi (Stella); G. Isidori (Prospero); Gina Tevoli (Lucrezia); Luigi Carbone (bar. Lodovico); Ida Ronzoni (Ippolita)

mag. 10
I moschettieri al convento, operetta di Louis Varney. (4)
Maria Mayer Caracciolo (Simona); Mary Martano (Maria); Gina Tevoli (Luisa); Livia Bernagozzi (suor Opportuna); Elvira Boschi (superiora, Gardenia); Francesco Orefice (ab. Cuffiotto); Enrico Bernagozzi (Gontrano); Vittorio Loré (Brissac); Virgilio Fineschi (gov.); Luigi Carbone (Pichard); Gaetano Bissi (Langlois); Emma Surano (Agata); Vincenzo Filaretto (monaco)

mag. 11
El duo de la africana, zarzuela di Manuel Fernandez Caballero. (2)
Maria Mayer Caracciolo (1'Antonelli); Enrico Bernagozzi (Vasco di Gama); Francesco Orefice (Perez); Virgilio Fineschi (Innocente); Vittorio Loré (basso); Gaetano Bissi (ispettore); Livia Bernagozzi (Serafina); Gina Tevoli (Anna); Emma Surano (corista)

mag. 12
La figlia di madama Angot, operetta di Charles Lecocq. (2)
Maria Mayer Caracciolo (Lange); Mary Martano (Claretta); Elvira Boschi (Amaranta); Enrico Bernagozzi (Pitou); Francesco Orefice (Pomponnet); Vittorio Loré (Lonchard); Virgilio Fineschi (Larivaudièr); Gaetano Bissi (Trenitz); Vincenzo Filaretto (uff.); Luigi Carbone (Boutot); Gina Tevoli (Ersilia); Livia Bemagozzi (Babette); Emma Surano (Cydalise)

mag. 14
Donna juanita, operetta di Franz von Suppé. (2)
Francesco Orefice (Pomponio); Elvira Boschi (Olimpia); Enrico Bernagozzi (Gastone Doufour); Mary Martano (Pedrita); Vincenzo Filaretto (Gil Polo); Virgilio Fineschi (Douglas); Vittorio Loré (Riego); Emma Surano (studente) Luigi Carbone (Eusebio) .

La Compagnia doveva aprire la sua stagione all'inizio del mese con Il duchino ma, essendo giunta tardi sulla piazza, iniziò il giorno dopo con un felice debutto dinanzi a un teatro colmo e plaudente. Passava per una delle migliori, e confermò questa fama, sia con le buone individualità degli artisti, che rappresentavano un bel complesso di voci, che con l'affiatamento. Tra le "affascinanti divette" del mondo dell'operetta un posto di rilievo spettava alla "graziosissima, piena di brio e di vivacità" Maria Meyer Caracciolo, mentre i cantanti Bernagozzi, Loré e Orefice, si fecero apprezzare per la bontà delle esecuzioni. Bene anche l'orchestra, accuratamente diretta dal maestro Cappellano. Si contarono quasi tutti successi: non fu apprezzata la novità Il seminarista, e anche le vecchie Campane di Corneville suonarono piuttosto malamente.

Torna su

12-14 giugno 1897 - Rappresentazioni straordinarie di pantomime
Ugo Montanari impr.; Luigi Battaglini dir. orch.

gin. 12
Histoire d'un Pierrot, opera mimica, musica di Mario Costa. (2)
Jole Cantini Perfetti (Pierrot); Bianca Cantini (Louisette); Bianca Deleurce (Fifine); Ugo Perfetti (Julot); Giovanni Castrevelli (Pochinet); Nicoletta Alessandro (Petit Pierrot)

Un pubblico numeroso ed elegante ammirò la musica graziosa, fluida, elegante e appassionata di questo compositore che molti anni dopo venne convertito all'operetta da "grandiosi argomenti alimentari" mentre gli esecutori, sicuri e intelligenti, divertirono, assicurando allo spettacolo un calorosissimo successo. L'orchestra, date le solite pochissime prove, era poco affiatata. La seconda parte dello spettacolo consisteva in sedici "projezioni delle fotografie animate ottenute col reale cinematografo Lumiere": di alcune di queste si volle il bis.

giu. 13
L'enfant prodigue, pantomima, musica di A. Wormeuser. (2)
Jole Cantini Perfetti; Bianca Cantini; Efisia Foriani; Ugo Perfetti; Giovanni Castravelli; Giovan Battista Alessandro

Un pubblico scarso, data la concomitanza con un concerto in una chiesa vicinissima, ebbe modo di udire la musica ben fatta, in certi punti deliziosa, "aristocraticamente squisita nella sua semplicità, elaborata con finezza, dall'istrumentale vario, dal colorito caratteristico" di questa novità per Parma, che presentava una serie di scene di fattura elegante ed accurata. Il 14 le due pantomime vennero proposte assieme: seguiva il programma cinematografico. Pubblico scarsissimo.

Torna su

17-29 giugno 1897 - Compagnia di operette
Crescenzio Palombi proprietario e direttore; Achille Adorni dir. orch.; Enrico Diamantini m. sost.

giu. 17
In cerca di felicità, operetta di Franz von Suppé. (2)
Luigi Meilard (Gualtiero); Giulia Palombi (Stella); Virginio Pentenero (Rodolfo); Torquato Bizzarri (Trach); Ernesto Urbano (Casimiro); Erminia Magnani (Fanny); Maria Regini (Florine); Ernesto Palombi (march. de Rocheferieres, Martial); Enrico Sacchi (Hiborg, Pascal); Alfonso Gessaga (Sveremkolm); Vincenzo Bassi (Don Cristoval); Adriana Ferrarini (Petronella); Luigi Ferrarini (Robert); Alessandro Navarrini (Bertrand)

giu. 18
Babolin ovvero Il diavolo alla corte, operetta comica di Louis Varney. (1)
Lia Silvi (Mirana); Enrico Sacchi (Lorenzo); Luigi Meilard (gen. Kamaratoff); Adriana Ferrarini (Caterina); Ernesto Urbano (Melisac); America Sartoris (Evelina); Vincenzo Bassi (Bob); Alfonso Gessaga (sold.); Amelia Untergasser (dama)

giu. 20
Armi e amori, operetta di Louis Varney. (1)
Ernesto Urbano (ab. Cuffiotto); Enrico Sacchi (Brissac); Virginio Pentenero [Gondran); Vincenzo Bassi (gov.); Alfonso Gessago (Rigoberto); Ernesto Palombi (Pichard); Torquato Bizzarri (Langlois); Alessandro Navarrini (frate); Lia Silvi (Maria); Maria Regini (Luisa); America Sartoris (Simeona); Adriana Ferrarini (superiora); Giuseppina Bizzarri (suor Opportuna); Amelia Untergasser e Angiolina Barberis (fioraie)

giu. 20
La gran via, zarzuela di Federico Chueca e Joaquìn Valverde. (1)
La locandina indicava gli interpreti, senza specificare i ruoli: Erminia Magnani; Adriana Ferrarini; Maria Regini; Ernesto Urbano; Enrico Sacchi; Crescenzio Palombi; Luigi Meilard; Ernesto Palombi; Torquato Bizzarri

giu. 21
La modella, operetta di Franz von Suppé, versione italiana di Riccardo Nigri. (2)
Lia Silvi (Silvia); America Sartoris (Stella); Luigi Meilard (Tommaso); Virginio Pentenero (Tantini); Vincenzo Bassi (Clava); Adriana Ferrarini (Martinezza); Ernesto Urbano (Niccolò); Erminia Magnani (Coletta); Ernesto Palombi (Madrini); Luigi Ferrarini (Cognetti); Torquato Bizzarri (Nesco); Giovanni Gasperini (Pippo); Giuseppina Bizzarri (Teresa)

giu. 23
Il pompon, operetta di Charles Lecocq. (1)
America Sartoris (dott. Piccolo); Giulia Palombi (Fioretta); Adriana Ferrarini (Ortensia); Maria Regini (Beatrice); Ernesto Urbano (Melchiorre); Luigi Meilard (Barabino); Ernesto Palombi (Castorini); Vincenzo Bassi (Bastrocco); Alessandro Navarrini (podestà); Luigi Ferrarini (Tivalini); Torquato Bizzarri (masnadiero); E. Manzotti (garzone)

giu. 24
Los Ibalcinero, operetta di Achille Adorni. (1)
Luigi Meilard (Ibalcinero); Erminia Magnani (Gabriello); Lia Silvi (Isabella); Ernesto Urbano (Alvaro); Enrico Sacchi (Lopez); Maria Regini (Juana); Giuseppina Bizzarri (Rosita); Amelia Untergasser (Gusman); Vittorina Stefanini (Carmelo); Angiolina Barberis (Gonzales). Amelia Ravà (Annita); Torquato Bizzarri (servo); Ernestina Cenni (serva); Venusta Bassi (Rodriguez)

giu. 25
Il duchino, operetta di Charles Lecocq. (1)

giu. 26
Boccaccio, operetta di Franz von Suppé. (1)
La locandina indicava gli interpreti, senza specificare i ruoli: Erminia Magnani; America Sartoris; Adriana Ferrarini; Ernesto Urbano; Luigi Meilard; Enrico Sacchi; Crescenzio Palombi

giu. 28
La bella Elena, opera buffa di Jacques Offenbach. (1)
Erminia Magnani (Elena); America Sartoris; Luigi Meilard; Enrico Sacchi; Crescenzio Palombi;...

giu. 29
Santarellina, operetta di Hervé. (1)
Giulia Palombi (Dionisia); Maria Regini (Diana); Adriana Ferrarini (superiora); Giuseppina Bizzarri (suor Elena); Amelia Untergasser (Emma); Rosina Romani (Emilia); Ernesto Urbano (Celestino); Luigi Meilard (magg.); Ernesto Palombi (Loriot, Marionel, dir.); Venusta Bassi (cap.); Torquato Bizzarri (buttafuori)

La Compagnia, "primaria di nome e di fatto, una delle migliori che si è avuta a Parma", ebbe un debutto felicissimo davanti a un discreto pubblico che espresse il suo gradimento a tutti i principali artisti per l'ottima esecuzione e per il loro contorno: coro numeroso, scenario bello, vestiario sfarzoso, discreta l'orchestra. I costumi di alcune operette erano della Sartoria Chiappa di Milano, e le scene di Antonio Rovescalli. Di In cerca di felicità la Gazzetta scrisse: "Operetta delle più castigate, e la compagnia non cercò di aggiungere come succede per il solito, né atti scurrili, né frasi a doppio senso, né scherzi di cattiva lega". Per l'altra operetta di Suppé, La modella, dopo le lodi per la musica e l'esecuzione, si legge ancora: "Possono assistere anche le signorine non essendovi nulla di sconveniente né di indecoroso". Il 25 giugno, serata di Crescenzio Palombi, invece dell'annunciata Santarellina, fu dato Il duchino assieme a Un divorzio parmigiano, monologo musicale del seratante, musica di Gustavo Malvano. La sera del 26, dopo l'operetta, "il celebre Prof. John Dalton, scritturato telegraficamente, dette Esperimenti sulla Trasmissione o indovinazione del Pensiero", che replicò la sera dopo. Il 28 fu la serata dell'affascinante Erminia Magnani che presentò, affiancata da Ernesto Urbano, La vocazione di Adelina, scena comica musicale del conte Carlo Fossati.

Torna su

30 ottobre-8 dicembre 1897 - Stagione d'opera d'autunno
Ugo Mantovani impr.; Beniamino Lombardi dir. orch.; Eraclio Gerbella dir. coro; Mario Marchesi m. sost.

ott. 30
Faust, dramma lirico, musica di Charles Gounod. (10)
Francico Granados (Faust) t; Carlo Walter (Mefistofele) bs; Adamo Gregoretti (Valentino) br; Luigi Boscarini (Wagner) bs; Zoe Nesleda (Margherita) s; Giulia Pignani (Siebel) ms; Carlotta De Sandre (Marta) ms

Alla sera d'apertura della stagione la sala, elegantemente affollata, presentava un insolito aspetto di gaiezza e di vita. Vi era il pubblico un po' impettito delle prime "ma sempre pronto ad entusiasmarsi dopo una bella nota filata a fine pezzo, anche se il pezzo é andato così e così". Esito ottimo, applausi calorosi: esecuzione che non si poteva desiderare migliore per i solisti, i cori, l'orchestra, la messa in scena. Il cast era internazionale: il soprano romeno, il tenore spagnolo, il basso francese: come sempre al Reinach, una buona aliquota era alle prime armi, eppure l'esecuzione risultò omogenea elo spettacolo uno dei migliori della storia del teatro. Alla seconda il successo continuò, e l'incasso superò le mille lire: anche le repliche confermarono comelo spettacolo fosse riuscito ed attraente come pochi altri. Il 20 novembre si dette la serata d'onore della Nesleda: la seratante cantò "con accompagnamento a piena Orchestra la grand'aria nel Franco cacciatore di Weber."   Fiori, sonetti, doni le vennero dal pubblico e dall'impresario. Il I dicembre fu quella del basso Walter che eseguì con l'orchestra "Il foglio io segnerò poiché di Spagna tardano gli ajuti" nel Salvator Rosa di Carlos Gomes. Bis.

nov. 10
Rigoletto, melodramma, musica di Giuseppe Verdi. (7)
Francico Granados (duca di Mantova) t; Adamo Gregoretti (Rigoletto) br; Annunziatina Stecchi (Gilda) s; Carlo Walter (Sparafucile) bs; Giulia Pignani (Maddalena) c; Carlotta De Sandre (Giovanna) ms; Giuseppe Riva (Monterone) br; Arturo Negri (Marullo) br; Tommaso Barbieri (Borsa) t; Luigi Adorni (Ceprano) bs

Alla prima il pubblico, che tante volte si era accontentato, sentì come una ribellione per quanto era inadeguato e indegno. "Cosl è accaduto e il giudizio - come spesso in quel teatro popolare - fu impetuoso e feroce e condito con i soliti bons mots che restano proverbiali". La rappresentazione, in verità, era affrettata e impreparata: si salvarono il duca e Sparafucile. Rigoletto, che da un altro pubblico sarebbe stato incoraggiato, per i giudici del Reinach non aveva fatto abbastanza; Gilda, colpita da un giudizio sommario che non la faceva cantare, era in preda al panico. La seconda, con gli animi tranquillizzati, tirò avanti alla meglio, davanti a un teatro mezzo vuoto: non mancò tuttavia qualche forte contrasto nel secondo atto. Dalla terza rappresentazione la parte di Gilda fu sostenuta da Giuseppina Piccoletti, essendosi dichiarata indisposta la Stecchi, e avendo chiesto di rescindere il contratto. "La terza ha compensato la prima: allora un fiasco e una vittima, ora un successo e una trionfatrice. Questione di momento, non di valore". Questo il giudizio della Gazzetta. Il pubblico questa volta si era accontentato e aveva fatto la pace con gli artisti attraverso la fortunatissima nuova Gilda che, anche se aveva solo un filo di voce, fu applauditissima. Era migliorata anche l'esecuzione musicale, "a parte certi discutibilissimi tempi, ma in palcoscenico, per ciò che è la direzione scenotecnica, continua la mancanza del più elementare buon senso". Il 4 dicembre, serata d'onore del tenore Granados, nell'intermezzo dopo il secondo atto venne eseguita una Cantata per tenore, cori e orchestra di Achille di Colorno (Achille Cerati), diplomato da due anni al Conservatorio di musica di Pesaro, replicata il giorno dopo con la Luisa Miller: "cosa modesta, scolastica".

nov. 25
Luisa Miller, melodramma tragico, musica di Giuseppe Verdi. (8)
Carlo Walter (conte di Walter) bs; Raffaele Martelli (Rodolfo) t; Giulia Pignani (Federica) c; Giuseppe Riva (Wurm) bs; Adamo Gregoretti (Miller) br; Zoe Nesleda (Luisa) s; Carlotta De Sandre (Laura) s; Tommaso Barbieri (contadino) t

L'opera non era rappresentata a Parma da quarant'anni: la prima, rinviata di un giorno per l'indisposizione della Nesleda, incontrò un immenso favore che andò crescendo con il passare degli atti: gli applausi e le richieste di bis furono anche troppo insistenti. "Questa vecchia opera di Verdi che ha ancora tanta vitalità da sollevare in certi momenti l'entusiasmo più sincero...". Anche nelle recite successive il successo continuò trionfale e il 28, alla terza, l'opera fece il più bel teatro della stagione con un incasso di 1300 lire, e con la dichiarazione di tutto esaurito, malgrado la coda al botteghino. Il 5 dicembre il pubblico protestò e fischiò perché al principio dell'ultimo atto si era omesso il coro, essendo improvvisamente indisposta la De Sandre: cosa che poteva essere evitata, con un semplice avviso. L'8, ultima recita, assieme alla Luisa, fu rappresentato il terzo atto del Rigoletto:: uno spettacolo come questo "passerà parecchio prima si possa sentire ancora".

Torna su