1917

 

 

23 dicembre 1916-14 gennaio 1917 - “Primaria” Compagnia Italiana di operette Città di Palermo
Direttore Raimondo Sarnella; Ettore Valla dir. orch.

dic. 23
La duchessa del Bal Tabarin, operetta di Léon Bard. (3)
Giulia Leotti (Frou Frou); Maria Papale (Edi); Cardelli (Princ. Ottavio); Giso Piraccini (duca di Pontarcy); Augusto Campori; Elena Tani; ...

dic. 26
La reginetta delle rose, operetta di Ruggero Leoncavallo. (4)
Giulia Leotti (Liliana); Giso Piraccini (Gin); I. Morini; Cardelli; Pietro De Ponti ;...

dic. 27
La poupée, operetta di Edmond Audran. (2)
Pietro De Ponti;...

dic. 28
Boccaccio, operetta di Franz von Suppé. (2)
I. Morini (Boccaccio); Giulia Leotti (Fiammetta);...

dic. 29
La signorina del cinematografo, operetta di Léon Bard. (2)

gen. 2
Addio giovinezza, opera comica di Giuseppe Pietri. (1)
I. Morini (Dorina); Augusto Campori (Mario); Maria Papale: Edoardo Gargano; ...

gen. 3
Il cavaliere della luna, operetta di Carl Michael Ziehrer. (1)
Giulia Leotti; I. Morini; Augusto Campori; ...

gen. 5
La figlia di madama Angot, operetta di Charles Lecocq. (1)
Maria Papale (Claretta); Giulia Leotti (Lange); Augusto Campori (Pitou); Giso Piraccini (Larivaudièr); Gaetano Martinez (Pomponnet); Adelina Tani (Amaranta); Edoardo Gargano (Louchard); G. Del Coco (Trenitz)

gen. 7
La casta Susanna, operetta di Jean Gilbert. (3)
Maria Papale (Susanna); Edoardo Gargano (Pomarel); Giso Piraccini (bar. Desoubrey); Adelina Tani (bana Desoubrey); I. Morini (Giacomina); Augusto Campori (Uberto); Pietro De Ponti (Renato, Clarancy); Elena Tani (sig.a Clarancy); Gaetano Martinez e V. Ciferri (camerieri); E. Piacentini (delegato); P. Campori (cameriera)

gen. 7
Eva, operetta di Franz Lehar. (3)
Armando Laurini (Ottavio); Augusto Campori (Dagoberto); Maria Papale (Pepita); Giso Piraccini (Bernardo); Giulia Leotti (Eva); Gaetano Martinez (Voisin); S. Papale (Prunelles); G. D'Errico (Vatteo); Rosario Anelli (Georges); Armando Spelta (Teddy); G. Del Coco (Fredy)

gen. 8
La principessa dei dollari, operetta di Leo Fall. (2)
Giso Piraccini (John Conders); Giulia Leotti (Alice); Gaetano Martinez (Dich); Maria Papale (Daisy); Armando Laurini (Fredy); D. Avanzini (Hans); Elena Tani (Olga); S. Papale (Tom); Adelina Tani (miss Tompson); C. Piacentini (James); V. Ciferri (Bill)

gen. 9
Il conte di Lussenburgo, operetta di Franz Lehar. (2)
Armando Laurini (Renato); Giso Piraccini (Basilio); Giulia Leotti (Angela); I. Morini (Giulietta); Augusto Campori (Brissard); F. Giovane (Sergel); Gaetano Martinez (Pawel); S. Papale (Pelegrin); Gennaro D'Errico (Anatol); Rosario Anelli (bar. Sullignac); R. D'Auria (cap. D'Armignon); A. Solarino (Lagrange); T. Gaeta, G. Scola, V. Soglieri, R. Soglieri e M. Marfori (modelle)

gen. 11
La mascotte, operetta di Edmond Audran.

Questa stagione corrispose all'inizio del terzo tragico anno di guerra: le notizie fornite dalla stampa sono scarsissime, in quanto la Gazzetta di Parma, per ragioni di economia bellica, era spesso ridotta a un solo foglio, e notizie ben più gravi occupavano lo spazio disponibile. Cessando anche la raccolta delle locandine di Mario Ferrarini, l'elenco dei componenti i casts delle operette risulta adesso assai spesso incompleto. La compagnia Sarnella, pur non essendo delle migliori e lamentando un buon numero di richiamati tra i suoi artisti, disponeva di alcuni ottimi elementi e, per quell'umanissimo desiderio di evadere dalla tremenda realtà che angosciava gli animi, poté vantare tutta una serie di teatri "ultra esauriti". Il cartellone non presentò nulla di particolarmente interessante, mancando del tutto le novità, ma il pubblico rimase comunque soddisfatto. Tra gli artisti ebbero caloroso successo la brillante prima donna Giulia Leotti, "artista intelligente, bella, dalla voce chiara, simpatica ed estesa"; il tenore Armando Laurini, dagli splendidi acuti, che, pur essendo in licenza da militare, colse l'occasione di farsi applaudire, e il baritono De Ponti, che poté sfoggiare la sua voce ampia e chiara. Il vero divo era però Giso Piraccini: portando la giocondità in scena da più di trent'anni, apparteneva a quella classica vecchia scuola che nelle cronache d'operetta era un ricordo, "a quel manipolo indimenticabile e glorioso", che si riduceva ormai a pochissimi nomi. Di lui Romeo Carugati scrisse: "Artisti come questi non si discutono. Si ascoltano, si seguono, si apprezzano, si godono senza domandarne il perché: il loro fascino è indefinibile. E' la voce, è l'ingegno, è la dizione, lo spirito, la figura, lo zelo? E' la somma felice, è la fusione armonica di questi elementi di successo? oppure quell'ineffabile senso di simpatia, quell'atmosfera d'imponderabile letizia che l'artista di vero temperamento irradia intorno a sè? Una definizione non è possibile".

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7-12 febbraio 1917 - “Primaria” Compagnia di operette e revues Alfredo Bambi
Rappresentante il cav. Fournier; direttore Attilio Pietromarchi; Alberto Consiglio dir. orch.

feb. 8
La nuova Santarella, operetta di Giovanni Zuccani. (1)
Alfredo Bambi; Attilio Pietromarchi; G. Vitali; ...

In questa breve stagione la compagnia "dal repertorio comico, drammatico, burlesco" presentò due riviste (Quadruplice Intesa e La vera via) oltre a una cosiddetta operetta: la Gazzetta scrisse che in questa Nuova Santarella il compositore aveva "sentito la necessità di rivestire di nuova e poca musica la più che trentenne Santarellina dell'Hervé, cambiando i nomi ai personaggi. Così la cara e sempre gradita operetta ci è ritornata limitata ai soli primi due atti, e al quarto deteriorata. Il pubblico non ha capito la necessità e l'utilità di dar valore a questo capriccio d'artista". L'interpretazione della Vitali, che cantò con voce bella e fresca, del Pietromarchi, ricordato con grande simpatia, del Bambi, "artista proteiforme e inarrivabile macchiettista", e di tutti gli altri, fu buona. Il giorno 11 la Gazzetta pubblicò una protesta, in quanto il Bambi era stato indicato sulla locandina, che annunciava la sua serata d'onore, "viveur": "Di viveurs ora non ce ne sono più in circolazione. Essi, o sono sotto le armi o sono divenuti uomini seri. Poiché quando la Patria è in armi, ed alla fronte si muore e si compiono fulgidi atti di eroismo, non è più lecito pensare che vi possano essere ancora attorno dei viveurs: vi possono essere solamente dei cittadini che, dopo una giornata di lavoro e di gravi pensieri, si ritrovano alla sera a teatro per passare un'ora un po' serenamente. E null'altro. [...] In quanto poi all'annuncio del "repertorio libero" Bambi ha appreso quanto vigile sia la locale e benemerita censura".

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22 febbraio 1917 - "Grande" Concerto popolare pro mutilati
Argia Fallini, Nella Chiari, Clementina Del Soldato, Blanda Bagatti quartetto di arpe; Manlio Dudovich vla; Amelia Pizzarelli s; Luigi Ferrari Trecate acc. pf; Remo Dondi dir coro.

Parte I Inno della Croce Rossa; Guido Gasperini: Inno dell'Università Popolare di Parma (coro); Ambroise Thomas: Cambria (quartetto di arpe); Giacomo Puccini: La bohème, romanza (soprano).
Parte II Amilcare Ponchielli: Cantata a Gaetano Donizetti; I promessi sposi (coro); Thomas-Gounod: Marcia solenne (quartetto di arpe); Veracini-Corti: Largo; Luigi Ferrari Trecate: Novelletta; Petr Il'ic Cajkovskij: Canzone senza parole (viola); Georges Bizet: Carmen, aria di Micaela (soprano); Remo Dondi: Inno del riscatto, Rossi: Inno a Trieste (coro)

Il concerto, organizzato dall'Università popolare, sortì un clamoroso successo da parte di un teatro gremito, che salutò ogni numero con frenetici applausi. Il coro era composto dalle trecento alunne delle due scuole normali della città, mentre le arpiste erano allieve di Rosalinda Sacconi al Conservatorio di musica. Venne recitata anche un'ode di D'Annunzio.

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7-30 aprile 1917 - Compagnia di operette e vaudevilles Gino Vannutelli
Direttore Francesco Gargano.

apr. 7
La casta Susanna, operetta di Jean Gilbert. (2)
Dora Theor;...

apr. 9
La duchessa del Bal Tabarin, operetta di Léon Bard. (3)
Dora Theor (Frou Frou); Annetta Peretti (Edi);...

apr. 10
Addio giovinezza, opera comica di Giuseppe Pietri. (1)
Annetta Peretti (Dorina);...

apr. 12
La ragazza della taverna, operetta di Henry Florian. (4)
Dora Theor (Likette); Annetta Peretti; Roberto Mari; Francesco Gargano; Armando Gianni; ...

apr. 14
Il birichino di Parigi, operetta di Alberto Montanari. (2)
Dora Theor; ...

apr. 16
La reginetta delle rose, operetta di Ruggero Leoncavallo. (1)

apr. 17
Boccaccio, operetta di Franz von Suppé. (2)
Annetta Peretti (Fiammetta); Erminia Daelli;...

apr. 18
Prestami tua moglie, operetta di Ruggero Leoncavallo. (2)
Dora Theor (Nanon); Annetta Peretti (Margherita); ...

apr. 21
La figlia del tamburo maggiore, opera comica di Jacques Offenbach. (1)
Annetta Peretti; ...

apr. 24
Gri Gri, operetta di Chancel. (2)
Dora Theor; Roberto Mari; Annetta Peretti; Guido Checchi; Francesco Gargano; Italia Del Lago; Armando Gianni; ...

apr. 26
Vita parigina, operetta di Jacques Offenbach. (2)
Dora Theor; Annetta Peretti; Roberto Mari; Erminia Daelli; Ada Gianni; ...

apr. 27
Il conte di Lussenburgo, operetta di Franz Lehar. (2)
Annetta Peretti; Dora Theor; ...

Stagione fortunata per una compagnia che presentava per la prima volta a Parma Dora Theor, "una delle più valorose giovani artiste che rifulgono nel leggiadro campo dell'operetta": vezzosa ed elegante, piena di brio e di squisita eleganza recitava con intelligente maliziosità e finezza. Colpì come poche dive l'immaginario dei parmigiani. Il poeta Giovanni Casalini, ad esempio, nello sciogliere un inno alle grazie adorabili di una sartina, La sartorenna, come paragone scelse la nostra Dora:

Son na bambola graziosa
e j en biond i me cavì
gh'ho la pela bianca e rosa
e son dritta pu che n'I. [...]
Dora am' ciam cmè la Theor

e Aldo Emanuelli, nella nostalgica rivisitazione delle osterie parmigiane del passato, annotava a proposito del locale gestito dall'Amelia in Borgo Palmia che era freuentato dalla Theor, "vezzosa artista beniamina del pubblico nostro". In questa stagione si distinse anche Annetta Peretti, buona cantante, mentre tutti i membri della compagnia si dimostrarono volenterosi, dando vita a spettacoli ben riusciti e applauditi. Il cartellone annunciava la presenza anche di Lydia D'Arsago ma, a causa di una malattia, venne sostituita da Erminia Daelli, fino a poco tempo prima cantante lirica. Della novità La ragazza della taverna, la Gazzetta scrisse che l'autore si era comportato come Carlo Lombardo, prendendo tutto quello che di buono si trovava nelle operette straniere "venute or non è molto alla moda", adattandolo con garbo ed alle volte anche felicemente a un libretto che non era del tutto da disprezzare. II musicista, "o meglio mosaicista", era in realtà Enrico Pancani, presente alla prima. Il pubblico espresse il gradimento per il dialogo piccante e snello, per la musica giudicata piacevole, per i costumi e la messa in scena ricchi e accurati. Per la replica il cronista del giornale cittadino suggeriva di effettuare dei tagli: vennero applicati. Ce ne sarebbero ancora da fare, fu insistito. L'altra novità, Prestami tua moglie, vedeva la collaborazione del già nominato parmigiano Edmondo Corradi con Ruggero Leoncavallo: presentata il 2 settembre dell'anno precedente a Montecatini, in breve tempo aveva già raccolto caldi consensi nelle maggiori città italiane e in Brasile, mentre era in corso la traduzione in francese per una prossima esecuzione a Parigi. Si trattava di una commedia musicale gaia e arguta con una trama ricca di equivoci, che suscitò una schietta allegria; la musica, senza astruserie, facile, spontanea, tenue, delicata, era di ottima fattura e originalità. Un caloroso successo salutò "questo gaio e trionfante ritorno al tipo di arte italiana che è nostra gloria e dal quale mai avremmo dovuto discostarci". Fu bissato il sestetto, "autentico giojello musicale". Gri Gri, favola ricca di battute piccanti, rivestita con una musica spesso ispirata, piacevole e fine venne gustata tranquillamente e applaudita con unanime fervore, mentre l'ultima novità, Vita parigina, fu ascoltata con deferenza e cordialità. Il pubblico pretendeva sempre nuovi spettacoli, così l'esecuzione non poté essere delle migliori, in quanto abbisognavano altre prove e le pagine fini, briose, eleganti, non poterono essere presentate con il dovuto garbo e signorilità. Con questa operetta, il 30 venne data la serata a parziale beneficio dei mutilati ed, essendo un'operetta gentile, il cartellone la qualificava spettacolo per famiglie.

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16-29 luglio 1917 - Compagnia di operette Augusto Angelini
Ezio Virgili dir. orch.

lug. 16
La regina del fonografo, operetta di Léon Bard. (3)
Annetta Gattini Angelini; Virginia Farri; Farri; Guido Vezzani; ...

lug. 17
Addio giovinezza, opera comica di Giuseppe Pietri. (1)
Annetta Gattini Angelini; Zaira Teheran; Farri; Guido Vezzani; ...

lug. 18
Il marito decorativo, operetta di Adolfo Bossi. (1)
Zaira Teheran; Minia Lyses; Oreste Melli; Guido Vezzani; Edoardo Pangrazy;...

lug. 21
Il re dei belli, operetta di Giuseppe Camerani. (1)
Virginia Farri; Romeo Vinci; Minia Lyses; Guido Vezzani; ...

lug. 23
La duchessa del Bal Tabarin, operetta di Léon Bard. (2)
Annetta Gattini Angelini (Frou Frou); Zaira Teheran; Romeo Vinci; ...

lug. 24
La poupée, operetta di Edmond Audran. (1)

lug. 25
La Cicala e la Formica, operetta di Edmond Audran. (2)
Annetta Gattini Angelini; Zaira Teheran; Romeo Vinci; Oreste Melli; Augusto Angelini; ...

lug. 26
Eva, operetta di Franz Lehar. (1)
Zaira Teheran; Minia Lyses; Romeo Vinci; Guido Vezzani; ...

La conosciuta compagnia Angelini dette ancora una prova di eleganza e sontuosità in esecuzioni affiatate, eleganti, con fusione d'effetti, contraccambiate dal pubblico con applausi, chiamate, bis e "tutto esaurito" al botteghino. Spiccarono le individualità della briosa e raffinata Annetta Gattini Angelini e della Lyses, soubrette "dalla verve birichina e seducente". La stagione si aprì con La regina del fonografo, una novità, se novità si potevano chiamare le operette di Carlo Lombardo che, profondo conoscitore dei gusti del pubblico, collegava con buon garbo le migliori pagine, vi aggiungeva qualcosa di suo, curava lo strumentale con intelligenza, e ripresentava "in un mosaico fatto con mano maestra, con vivezza e giusto tono di colore, cose graziosissime e piacevoli e sopra tutto faceva cose che accontentavano ogni palato: giardiniere espertissimo sapeva riunire i più smaglianti fiori nel suo giardino, e comporli in mazzo con grande maestria". Questa "sua" musica scorreva piacevole e facile con godimento del pubblico. Presentato per la prima volta era anche Il marito decorativo, che non palesò spiccati caratteri di originalità, di personalità, né copiosa ricchezza inventiva. Rivelò comunque un autore che riuscì a conquistare la simpatia del pubblico per alcune buone idee melodiche, per una certa finezza di commento, per lo schietto sentimento che animava il valzer, tema conduttore della musica: in conclusione l'operetta, "se non ha avuto scopii di clamoroso entusiasmo, ha però avuto dimostrazioni costanti di simpatico consentimento". Il re dei belli, opera prima del giovane parmigiano Spartaco Mora per il musicista debuttante Camerano, e che era stata già eseguita al Teatro Fossati di Milano, uno dei templi del teatro leggero, segnò un teatro esaurito, e un'accoglienza festosa. L'ottima interpretazione mise in evidenza i pregi e nascose le manchevolezza di un lavoro in cui la musica, anche se migliore di altre del genere per alcune buone pagine di ballabili spigliati e gai e per alcuni cori freschi e melodiosi, non era originale, né ispirata a spontaneità.

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31 ottobre-2 dicembre 1917 - Compagnia di operette della Casa editrice Mauro
Vittorio Palma dir. orch.

ott. 31
La signorina del cinematografo, operetta di Léon Bard. (4)
Nietta Zanoncelli (Mizzi); Gilda Masini (Lydia di Rosenstein); Maria Sandoni Cappelli (princ.a di Rosenstein); Dino Bona (conte di Schmabenau); Renato Trucchi (Fips Gamberl); Zenobio Navarrini; Giulia Bassi; ...

nov. 1
La ragazza della taverna, operetta di Henry Florian. (3)
Nietta Zanoncelli (Likette); Vanyna De Nardis; Dino Bona; Renato Trucchi; ...

nov. 3
La duchessa del Bal Tabarin, operetta di Léon Bard. (5)
Nietta Zanoncelli (Frou Frou); Vanyna De Nardis (Edi); Dino Bona (princ. Ottavio); Zenobio Navarrini (Duca di Pontarcy); Renato Trucchi (Sofia Veber);

nov. 4
Santarellina, operetta di Hervé. (4)
Nietta Zanoncelli (Dionisia); Renato Trucchi (Celestino); Maria Sandoni Cappelli (madre superiora); Zenobio Navarrini (magg. di Castel Gibus);...

nov. 5
Mia moglie non ha chic, commedia musicale su motivi di Jacques Offenbach. (2)
Renato Trucchi (Chiapomcet); Maria Sandoni Cappelli (m.me Chiapomcet); Dino Bona; Gilda Masini; Ida De Lys; ...

nov. 6
Donna Juanita, operetta di Franz von Suppé. (2)
Renato Trucchi (alcade); Dino Bona (Gastone); Maria Sandoni Cappelli (Olimpia);...

nov. 7
Sua maestà, operetta di Ettore Bellini. (3)
Renato Trucchi; Vanyna De Nardis; Ida De Lys; Dino Bona; Zenobio Navarrini; Carlo Navarrini; ...

nov. 8
Il signore del tassametro, operetta di Alberto Randegger. (3)
Vanyna De Nardis (Giulietta); Ida De Lys (Adriana); Gilda Masini (Amaranta); Dino Bona (Luciano); Renato Trucchi (Lori); Maria Sandoni Cappelli (Cornelia); Zenobio Navarrini; Carlo Navarrini; ...

nov. 10
Ba-ta-clan, operetta di Hastings Turner. (3)
Nietta Zanoncelli; Renato Trucchi; Vanyna De Nardis; Dino Bona; Maria Sandoni Cappelli; Zenobio Navarrini; ...

nov. 14
Dal trono al cabaret, operetta di Icilio Sadun. (4)
Nietta Zanoncelli; Renato Trucchi; Vanyna De Nardis; Dino Bona; Maria Sandoni Cappelli; Zenobio Navarrini;

nov. 23
Toreador, operetta di Lionel Monckton. (3)
Nietta Zanoncelli; Renato Trucchi; Ida De Lys; Gilda Masini; Maria Sandoni Cappelli; Dino Bona; Zenobio Navarrini; Carlo Navarrini; ...

Il ritorno sulla scena del Reinach di questa compagnia coincise con il periodo più nero della prima guerra mondiale: il 24 ottobre le linee italiane erano state sfondate a Caporetto, e il paese viveva ore di indicibile angoscia per le sorti del conflitto e di tante centinaia di migliaia di militari per i quali erano saltati i collegamenti con le famiglie. Malgrado ciò la stagione si svolse egualmente, anche se accusò scarsa presenza di pubblico: il 19 novembre, però, leggiamo sulla Gazzetta che "gli animi già un po' rinfrancati dalle sempre migliori notizie di guerra ci hanno consentito di vedere il teatro più affollato del solito". La compagnia Mauro era una delle più complete e annoverava artisti di prim'ordine, i cui nomi erano ben conosciuti al pubblico di Parma. Sua maestà, la prima operetta composta da Ettore Bellini, un musicista che sarebbe diventato ben noto nel genere, rilevava quelle caratteristiche che sarebbero state confermate anche nelle altre produzioni. A un libretto pletorico, mancante di garbo e di felici trovate, erano collegati, su temi del teatro operettistico più in voga, alcune arie e duetti originali e simpatici. L'esecuzione mirabile vide il debutto a Parma del tenor comico Carlo Navarrini, Navarrini junior, definito dal cronista una buona promessa. L'altra novità, Ba-ta-clan, fu un successo per la messa in scena, culminante in modo fantastico, e per i costumi di buon gusto, specie quelli della Zanoncelli "assai succinti e civettuoli". La musica facile, orecchiabile, gaia, come al solito sembrava tutta una vecchia conoscenza; il richiamo alla memoria di tanti valzer e cake-walks delle operette più note era però fatto con tanto garbo e su una tessitura di motivi così piacevoli, che risvegliava le più indulgenti, liete e meritate simpatie. Dal trono al cabaret costituì una festa per la vista - i costumi erano di Caramba - e tutta l'esecuzione fu giocata con scorrevolezza, con il brio più garbato, con misura perfetta. Se il libretto di Arturo Franci non si conteneva nei limiti della decenza e dello spirito di buona lega, ma troppo spesso si abbassava sino a rasentare toni volgari, la musica, che non si imponeva per originalità, era pur sempre apprezzabile per la scorrevolezza, che ricordava la vecchia forma italiana: vi erano parti indovinate, che denotavano l'ingegno non comune e la preparazione completa del suo autore. Il 9 fu la serata in onore del tenore parmigiano Bonamici, in arte Bona, che cantò la romanza Era di maggio di Sadun; il 16 fu la volta della De Nardis, ,"cantante corretta e intonata dalla voce estesa e dagli acuti ampi e squillanti", che fece udire delle canzonette; il 21 la Zanoncelli e Trucchi offrirono una "danza degli apaches" e un tango argentino, eseguiti con abilità ed eleganza, che dovettero ripetere anche il 26.

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