1921

 

 

24 dicembre 1920-15 gennaio 1921 - Compagnia di operette Gino Vannutelli n. 1
Igino Sarti e Pietro Sassoli dir. orch.

dic. 24
Madama di Tebe, operetta di Carlo Lombardo. (4)
Dora Theor; Armando Gianni; Liana Del Balzo; Anita Osella; Enrico Borghese; Guido Checchi; ... 

dic. 25
La principessa della csardas, operetta di Emmerich Kalman. (4)
Enrico Borghese (Edvino); Anita Osella (Stasi); Maria Gioana (Sylva); Armando Gianni (Boni); Italia Del Lago (Cecilia); Guido Checchi; ...

dic. 28
Primavera scapigliata, operetta di Heinrich Reinhardt su musiche di Joseph Strauss. (3)
Dora Theor; Armando Gianni; ...

dic. 29
Il mondo e sua moglie, rivista féerie di Enrico Pancani, musica scelta, ordinata e strumentata da Pietro Sassoli. (8)
Anita Osella (un gallo); Dora Theor (la guardiana, Nuova Stella, Beatrice); Ada Gianni; Giacomo Osella; Enrico Borghese; Guido Checchi (Giolitti); Giuseppe Lombardi (il ferroviere); Italo Marchesi; Valeriano Rainelli; A. Porati; Lorenzo Porati; ...

gen. 5
La duchessa del Bal Tabarin, operetta di Léon Bard. (2)
Dora Theor (Edy); Armando Gianni (Ottavio); Anita Osella; Italia Del Lago; Enrico Borghese; Guido Checchi; ...

gen. 7
La fata del carnevale, operetta di Emmerich Kalman. (2)
Maria Gioana; Anita Osella; Enrico Borghese; Armando Gianni; Giacomo Osella; Guido Checchi; ...

gen. 8
La casta Susanna, operetta di Jean Gilbert. (2)
Dora Theor (Susanna Ponnarel); Anita Osella; Armando Gianni; Enrico Borghese; Guido Checchi; ...

gen. 12
La ragazza della taverna, operetta di Enrico Pancani. (2)
Dora Theor; Maria Gioana; Enrico Borghese; Armando Gianni; Giacomo Osella; Guido Checchi; Anita Osella; ...

gen. 13
Il conte di Lussenburgo, operetta di Franz Lebar. (2)

gen. 15
Santarellina, operetta di Hervé. (2)
Dora Theor; Armando Gianni;...

La compagnia Vannutelli si presentò ancora una volta al Teatro Reinach, ricevendo festose accoglienze dal grosso del pubblico, ben lieto di svagarsi e divertirsi, anche se alcuni criticavano la conduzione del teatro che, con tale genere di spettacoli, non perseguiva un fine meramente culturale. In questa stagione vi sono poche notizie da rilevare, essendo gli interpreti ben conosciuti e tutti gli spettacoli apprezzati. Il 27 dicembre il teatro restò chiuso per "i fatti di Fiume"". L'unica novità fu Il mondo e sua moglie che, benché a prezzi aumentati per il grandioso allestimento scenico "di superba magnificenza, di ottimo gusto"", vide una sala "strabocchevolmente, spaventosamente gremita,", che si divertì per le piacevoli e indovinate scene comiche interpretate con vivacità: l'unica critica fu per alcune battute "troppo libere"". Fu un trionfo per tutti: specie per la Theor, "in tre splendidi costumi - alcuno così succinto... da parere assente - affascinante, d'eleganza insuperabile, di birichineria piacevolissima". Il cronista rilevò che il comportamento del pubblico era sempre peggiore: ogni strofetta scurrile o volgare era salutata con schiamazzi e risate grasse, essendo preferite a quelle che denotavano spirito fine e garbato: gli artisti si piegavano alla plebe, e la cassetta si riempiva. Ma l'abitudine più fastidiosa era la pioggia di bucce, mozziconi, saliva, e nessuno faceva nulla per impedire tale sconcio. Al fine di far cessare un simile comportamento inurbano, dal 5 gennaio la sala restò fiocamente illuminata durante lo spettacolo, per dare modo agli agenti della forza pubblica, largamente distribuiti in borghese, di "acciuffare" gli ineducati: il provvedimento si era al fine reso necessario, in quanto, negli ultimi tempi, al materiale suddetto si erano aggiunti anche i sassi. Terminata la felice stagione, la compagnia si trasferì al Teatro Fossati di Milano.

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2-15 aprile 1921 - Rappresentazione straordinaria d'opera
impr. Barberis, poi Campanini; Nicola Janigro dir. orch.; Annibale Pizzarelli dir. coro

La traviata, melodramma, musica di Giuseppe Verdi. (8)
Ayres Borghi Zerni (Violetta) s; Manfredo Polverosi (Alfredo) t; Gaetano Morellato (Giogio Germont) br; Maria Golinelli (Annina) s; la Terzi; Alfredo Benedetti; Callegari; Stiliano Barani (bar. Douphol) br

Fu una magnifica edizione della popolarissima opera, che ottenne il pieno gradimento, manifestato clamorosamente del pubblico: fu un trionfo per il soprano, di cui vennero apprezzate le elette e appassionate doti di artista, la leggiadrissima figura e la perfezione del canto, al punto da essere giudicata una delle migliori Violette che avessero mai calcato quelle scene. Applauditi anche il tenore e il baritono assieme al direttore d'orchestra: questi, un pianista, in guerra era stato ferito al braccio sinistro, e si era allora dedicato alla direzione con successo. Dopo due spettacoli, l'impresario Barberis abbandonò l'impresa, e le rappresentazioni ripresero il 7, essendosi Italo Lohengrin Campanini assunti gli oneri, per non dover chiudere il teatro. La serata del 9 venne riservata ai membri del convegno interprovinciale emiliano democratico liberale; quella del 12 venne data a prezzi popolari dimezzati (poltrona a lire 11,50); il 14 fu in onore della Borghi Zerni, che cantò trionfalmente il valzer nella Mirella di Gounod, mentre anche la serata di chiusura fu a prezzi popolari.

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Aprile-maggio 1921 - Concerti

apr. 29
Concerto pro Società di Mutuo Soccorso dei barbieri e parrucchieri

La serata si articolò in un dramma preceduto e seguito da un'esibizione dalla Corale Verdi, diretta da Gino Gonizzi Barsanti, che, tra l'altro eseguì: Berieur: Canto d'amore; Hanna: Quiete della sera; Franz Wilhelm Abt: Notte di maggio; Giuseppe Verdi: Jerusalem.

mag. 18
Concerto
Arnold Földesy cello; Alberto D'Erasmo pf.

Franz Joseph Haydn: Concerto; Pietro Locatelli: Sonata; Victor Herbert: Serenata; David Popper: Fileuse; Pablo Sarasate: Zingaresca (trascritta per cello); David Popper: Tarantella

Fu un trionfo decretato dai pochissimi spettatori presenti, che apprezzarono l'esecuzione perfetta, equilibrata, e l'ampio fraseggiare caldo di espressione e di colore.

Concerti
Vasa Prihoda vl.

mag. 21
Concerto n. 1
Giuseppe Tartini: Sonata in re min.; Ludwig van Beethoven: Romanza in fa magg.; Wolfgang Amadeus Mozart: Rondò; Henri Vieuxtemps: Concerto in re min.; Nicolò Paganini: Palpiti; La ridda dei folletti

mag. 22
Concerto n. 2
Arcangelo Corelli: La follia; Henryk Wieniawsky: Concerto; Nicolò Paganini: Sonata n. 6 op. 3 (trascritta per vl); Le streghe; Pablo Sarasate: Iota de Pablo

I programmi che riportiamo sono incompleti, in quanto la cronaca sulla Gazzetta fu sommaria. Il virtuoso, che ritornava da una tournée americana, entusiasmò gli scarsi uditori della prima sera, essendo stati i più tenuti a casa del maltempo. Come la volta precedente, i festeggiamenti continuarono anche fuori dal teatro, e si ripeté il rituale dell'esecuzione dalla finestra dell'albergo.

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11-12 giugno 1921 - Rappresentazione straordinaria d'opera
Gustavo Antonini dir. orch.

Il barbiere di Siviglia, melodramma buffo, musica di Gioacchino Rossini. (2)
Armando Gualtieri (Almaviva) t; Pietro Bordogni (Bartolo) bs; Anna Sassone Soster (Rosina) s; Emilio Ghirardini (Figaro) br; Luigi Manfrini (Basilio) bs; Paolo Ferretti (Fiorello) t; Letizia Giordano (Berta) s

Lo spettacolo, allestito a Cremona, proseguì indi per Mantova e Brescia, dopo aver raccolto a Parma abbastanza pubblico. Il recensore scrisse soltanto che amava ricordare il soprano sempre e soltanto quale Lucia nei Quattro rusteghi. Silenzio totale poi su tutto e tutti.

2-3 luglio. Tra le locandine dell'Archivio Storico del Teatro Regio di Parma ve ne è una che dice: "Teatro Reinach. Sabato 2 - domenica 3 luglio 1921 alle ore 21: due rappresentazioni straordinarie dell'opera in 3 atti musica di G. Verdi: Rigoletto". Null'altro. Né la Gazzetta Il Piccolo fanno cenno a questo spettacolo.

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12-30 settembre 1921 - Compagnia Cooperativa di operette e féeries Felsinea
Direttore il cav. Alfredo Petroni; Giovanni Morandi dir. orch.

set. 12
E' arrivato l'ambasciatore, operetta di Ettore Bellini: (3)
Alfredo Petroni; Tina Allievi; Linda Remy; Annetta Bernini; Corrado Baldini; Giovanni Brillarelli; Maria Belloni e Fernanda Caratelli (passo a due);...

set. 13
La principessa della csardas, operetta di Emmerich Kalman. (2)
Corrado Baldini (Edvino); Tina Allievi (Stasi); Letizia Cavallini (Sylva); Alfredo Petroni (Boni); Tina D'Aragona; Oreste Bragaglia; Nunzio Zebolini; Maria Belloni e Fernanda Caratelli (coppia danzante); ...

set. 15
Sua eccellenza Belzebù, musica di Alberto Randegger. (2)
Corrado Baldini (Roberto); Alfredo Petroni (Belzebù); Giovanni Brillarelli (princ. ereditario); Letizia Cavallini (Anna Bianca); Annetta Bernini (bar.a);...

set. 16
La duchessa del Bal Tabarin, operetta di Léon Bard. (1)
Emma Vecla (Frou-Frou); Linda Remy; Corrado Baldini; Alfredo Petroni; Annetta Bernini; Oreste Bragaglia; Maria Belloni e Fernanda Caratelli (coppia danzante); ...

set. 19
La vergine rossa, operetta di Alfredo Cuscinà. (1)
Letizia Cavallini (Teodorana la vergine rossa); Tina Allievi (Mirtilla); Annetta Bernini (Barbara); Tina D'Aragona; Alfredo Petroni (Argopulos); Corrado Baldini; Oreste Bragaglia; Nunzio Zebolini (Brancatis); ...

set. 20
Madama di Tebe, operetta di Carlo Lombardo. (3)
Linda Remy; Tina Allievi; Annetta Bernini; Corrado Baldini; Oreste Bragaglia;...

set. 21
Amami Alfredo, operetta di Ettore Bellini. (1)
Letizia Cavallini (Viola); Tina Allievi (Marcella); Tina D'Aragona (sig.a Spellazonas); Alfredo Petroni (Castruccio); Corrado Baldini (Alfredo); Oreste Bragaglia (Beniamino); ...

set. 22
La macchinetta del caffè, operetta di Guido Ragni. (1)
Corrado Baldini (Domenico); Linda Remy (Celestina); Tina Allievi; Paris (Luigi); Nunzio Zebolini (cav. Baronzi); ...

set. 23
La casta Susanna, operetta di Jean Gilbert. (1)
Tina Allievi (Susanna);...

set. 24
La vedova allegra, operetta di Franz Lehar. (1)
Linda Remy (Valencienne); Corrado Baldini (Danilo); Letizia Cavallini (Anna); Paris (Camillo); Giovanni Brillarelli (Raoul, Kromow); Alfonso Orlando (Njegus); ...

set. 25
Il ragno azzurro, operetta di Alberto Randegger. (2)
Letizia Cavallini (Alda); Tina Allievi (Angelica); Annetta Bernini (Estella); Corrado Baldini (Ambrogio); Alfredo Petroni (Crescentino); ...

28 set.
Il conte di Lussenburgo, operetta di Franz Lehar. (1)
Corrado Baldini (conte di Lussenburgo); Letizia Cavallini (Angela); Tina Allievi (Giulietta); Alfredo Petroni; Alfonso Orlando; ...

set. 30
Santarellina, operetta di Hervé. (1)
Alfredo Petroni;...

La compagnia, composta da ottimi elementi, inquadrati dall'abilità direttoriale del Petroni, vide i suoi sforzi premiati da belle sale: le interpretazioni erano infatti affiatate, di buon gusto, tenute in una linea d'arte seria e nobile. La debuttante Letizia Cavallini, fornita di una bella figura, dette prova di possedere una buona voce, che usava "con grazia infinita"; il tenore Corrado Baldini venne definito "elemento signorile, raro, dal canto appassionato e intensissimo"; Tina Allievi, soubrette vivacissima, elegante, buona cantante, dovette sempre, o quasi, bissare i duettini danzati e cantati con Alfredo Petroni, il cui spirito si mantenne sempre nei limiti della correttezza. A proposito di quest'ultimo, Il Piccolo, giornale progressista, scrisse che nel Ragno azzurro aveva "scompisciato il pubbico dalle risa"; Linda Remy fece sfoggio di "una voce splendida, colorita, carezzevole, usata con arte perfetta"; Annetta Bernini dette prova di un'irrestistibile comicità e, dulcis in fundo, Emma Vecla fu presente in due rappresentazioni straordinarie, che offrì disinteressatamente alla compagnia Felsinea. Mancando da Parma dal lontano 1912, fu una vera festa teatrale: il 16 come Frou-Frou nella Ducbessa del Bal Tabarin, e il giorno dopo come Silvia Varescu nella Principessa della csardas. Il Piccolo però rilevò la presenza di "un gruppo di villani che ha dimostrato di essere scontroso come certi muli montanari, tanto da far parere che tutti gli spettatori fossero animati da una cattiveria insolita nel pubblico parmigiano". Le novità presentate furono parecchie: la stagione si aprì con una di queste, E' arrivato l'ambasciatore di Ettore Bellini su libretto di Edmondo Corradi, in cui la Gazzetta trovò "tutto piacevole". Parlò di azione spiritosa, spigliata, allegra, piena di autentiche freddure, ricca di interessi inaspettati, di sorprese e di umorismo e di una musica melodica, fluida e veramente italiana, istrumentata con dignità e bravura, così da risultare una vera e completa opera d'arte del genere. Anche Sua eccellenza Belzebù di Giovacchino Forzano, satira moderna, cioè quello che sarà la rivista, divertì il pubblico. Era però ancora immanente la parte musicale, opera di Randegger, definita "piena di festevolezza, spesso gaia, e più spesso pateticamente sentimentale, ma sempre di sana ispirazione italiana". Nuova fu anche La vergine rossa, su di una favola di Emilio Reggio, non originalissima, ma sceneggiata e verseggiata con garbo; la musica di Alfredo Cuscinà, "più o meno riuscita, ma sempre di nobile forma, di ispirazione spontanea spesso originale e senza trucchi esotici" era piacevole e gaia, indizio della facile vena del temperamento siciliano del compositore. Un altro spettacolo non ancora conosciuto fu La macchinetta del caffè. Per essere esatti, la trama di Silvio Zambaldi era stata già ascoltata con piacere come "commedia estiva" al Diana cinque anni prima: tre atti leggeri, che erano passati senza affaticare lo spettatore, ma neanche l'autore... Guido Ragni, giovane di qualità non comuni e promessa della musica, era al primo tentativo: "Ha scritto molte pagine di buona musica, seria, equilibrata, studiata e istrumentata sapientemente, le ha collegate con buona arte, ma nel complesso ha solo accennato a quello che era il suo pensiero, di dare una commedia musicale prettamente italiana. [...] Rifulge sopra tutte una pagina musicale come il preludietto del terzo atto che è un vero gioiello. Questo anzi gli procurò molte chiamate alla ribalta" e fu bissato. Ultima novità fu Il ragno azzurro di Randegger, di cui piacque la musica, scritta con garbo, piena di motivi graziosi, strumentata con eleganza, e interpretata con brio. E per concludere, ricordiamo che il 20, essendo presentata Madama di Tebe come spettacolo di gala, la serata fu aperta dalla Marcia reale. Sintomo delle tensioni, è quanto rilevò Il Piccolo: che questa esecuzione "non dette luogo a nessun incidente".

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1-30 novembre 1921 - Compagnia di operette Domar Marzocchi
Ernesto Boheme dir. orch.; Mario Chiesi m. sost.

nov. 1
La rosa di Stambul, operetta di Leo Fall. (1)
Dora Domar Marzocchi; Pietro Zacchetti; Ines Lidelba; Alfredo Orsini; ...

nov. 2
La principessa della csardas, operetta di Emmerich Kakman. (2)
Pietro Zacchetti (Edvino); Carmen Roccabella (Stasi); Ines Lidelba (Sylva); Alfredo Orsini (Boni); ...

nov. 3
La bella Elena, opera buffa di Franz Lehar. (2)
Dora Domar Marzocchi (Paride); Alfredo Orsini (Menelao); Carmen Roccabella (Elena); Francesco Orefice (Calcante); Cammerati (Agamennone);...

nov. 4
Madama di Tebe, operetta di Carlo Lombardo. (2)
Ines Lidelba; Alfredo Orsini; Carmen Roccabella; Pietro Zacchetti; ...

nov. 5
La casta Susanna, operetta di Jean Gilbert. (1)
Ines Lidelba; Carmen Roccabella; Alfredo Orsini;...

nov. 7
Mazurka bleu, operetta di Franz Lehar. (2)
Dora Domar Marzocchi (Blanka de Rossin); Pietro Zacchetti (Giuliano); Ines Lidelba (Gretel); Alfredo Orsini (Angioletal); ...

nov. 8
Santarellina, operetta di Hervé. (2)
Ines Lidelba (Rondinella); Alfredo Orsini (Celestino, Floridoro); Francesco Orefice; Dora Domar Marzocchi; Edoardo Aiani; ...

nov. 9
Acqua cheta, operetta di Giuseppe Pietri., (5)
Ines Lidelba (Anita); Carmen Roccabella (Ida); Francesco Orefice (Ulisse); Giuseppe Domar (Cecchino); Alfredo Orsini (Stinchi); Bernardi (Alfredo);...

nov. 14
La geisha, operetta inglese di Sidney Jones. (2)
Dora Domar Marzocchi; Giuseppe Domar; Ines Lidelba; ...

nov. 16
La ragazza olandese, operetta di Emmerich Kalman. (3)
Dora Domar Marzocchi (Jutta); Pietro Zacchetti (Paolo); Ines Lidelba (Elly); Alfredo Orsini (Sterzel); Francesco Orefice (Stoop); ...

nov. 18
Prestami tua moglie, operetta di Ruggero Leoncavallo. (1)
Ines Lidelba (Margherita); Alfredo Orsini (Rissolin); Dora Domar Marzocchi (Nanon); Pietro Zacchetti (Rabastoul); Guido Petrungaro; ...

nov. 22
Il conte di Lussenburgo, operetta di Franz Lehar. (1)
Dora Domar Marzocchi; Pietro Zacchetti; Ines Lidelba; Alfredo Orsini; Francesco Orefice; ...

nov. 23
Addio giovinezza, opera comica di Giuseppe Pietri. (1) .
Dora Domar Marzocchi (Dorina); Pietro Zacchetti (Mario); Guido Petrungaro (Leone); ...

nov. 24
La danza della fortuna, operetta di Robert Stolz. (4)
Ines Lidelba (Lizzi); Dora Domar Marzocchi (Desirée); Elvira Minoretti (Eva); Alfredo Orsini (Fritz); Francesco Orefice (Adamo); Guido Petrungaro (Sebastiano); ...

nov. 25
La principessa dei dollari, operetta di Leo Fall. (1)
Pietro Zacchetti; Dora Domar Marzocchi; Carmeli Roccabella; Giuseppe Domar; Francesco Petrungaro; ...

Anche questa compagnia, di cui facevano parte artisti conosciuti e apprezzati, effettuò con fortuna una lunga stagione, presentando un buon numero di novità con un'interpretazione eccellente e affiatatissima. La coppia comica Ines Lidelba e Alfredo Orsini, danzatori eccezionali e attori brillanti, erano all'apice del successo: lei, "tutto un poema di giocondità", aveva debuttato nell'operetta a Parma nel 1917 al Teatro Centrale con la compagnia di Marcella Renart, una di quelle di livello inferiore che agivano in Italia e che non disponevano di scenari, costumi  e cast tali da consentire loro di esibirsi in teatri come il Reinach, considerato tra i maggiori per questo genere e, sempre a Parma, l'anno precedente aveva fatto il salto di qualità, presentandosi in una grande compagnia come soubrette, posto che adesso occupava "con arte, con genialità, con signorilità infinite". Alfredo Orsini, comico irresistibile, misurato e corretto, era l'attore comico più perfetto che, a detta della Gazzetta, agiva nell'operetta: artista nelle sfumature, dotato del massimo buon gusto, mai si lasciava andare al lazzo, e interpretava egregiamente anche le parti drammatiche. Il 4 novembre, la nuova festa nazionale per celebrare la fine del recente massacro, fece aprire la serata con la Marcia reale. Oltre alle novità, la stagione vide delle gradite "esumazioni": La bella Elena, che mancava da diversi anni, si presentò con un libretto rinnovato e adattato "alle moderne intenzioni", cioè con maggiori spunti comici, e anche la storica Geisha, che era nel ricordo per i grandi interpreti di un passato nemmeno tanto lontano, fu acclamata calorosamente da una folla inverosimile. Se la Marzocchi "cantò con molte delle virtuosità, che usava quando era nella lirica", nel valzer i suoi gorgheggi vennero valorizzati dall'accompagnamento del flauto solista Adelfo Cortesi e poi, nel terzo atto, eseguì di Strauss Voci di primavera. Da parte sua il marito, il tenore Domar, dovette bissare lo scoglio dell'"Addio a Mimosa". Il 23, in occasione della festa goliardica, venne rappresentata Addio giovinezza, e un coro di studenti cantò in scena con gli artisti il Gaudeamus. A proposito della novità Mazurka bleu, la Gazzetta scrisse che non poteva certo dire gran bene: nulla aggiungeva alla fama del compositore, forse... ne toglieva qualche cosa. Nessun motivo, tranne il valzer del finale secondo, era originale, si ravvisavano, anzi, echi dei Pagliacci, ed era riportato quasi di sana pianta il celebre motivo dell'assolo per violino del secondo atto di Eva: "Rubare a se stessi è un colmo!". Se punto di merito era l'abilissima strumentazione, del libretto, vuoto di intreccio e di spirito, era meglio non parlare. Miglior sorte toccò ad Acqua cheta, ispirata a una commedia di Augusto Novelli messa in versi da Angelo Nessi, che l'autore di Addio giovinezza, adottando una strumentazione facile, aveva rivestito di musica con molto sentimento e dato vita a motivi graziosi e destinati a raggiungere presto la popolarità, anche se l'aria "Oh, com'è bello guidare i cavalli" parve al critico "banaluccia". Di un altro autore sulla cresta dell'onda, Emmerich Kalman, venne presentata La ragazza olandese. Il giudizio fu lapidario: "C'è di tutto, fuorché musica nuova"; la strumentazione ferraginosa, pesante e volgare; il libretto come tutti gli altri: i soliti principi per burla, le solite principesse, i diplomatici, le dame di corte, ruotanti intorno a un intreccio frusto". Con questa la Domar dette il 21 la sua serata d'onore, e cantò con successo la nuova canzone di Robert Stolz, Abatjour. La serie delle novità fu conclusa con la fortunata La danza della fortuna, in cui Stolz ornò il piacevole libretto di una musica di buona fattura, con spunti originali e graziosi. Il foxtrot del secondo atto, di solida costruzione, fu bissato dalla Lidelba e Orsini, mentre scene e costumi vennero giudicati magnifici.

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1-22 dicembre 1921 - Compagnia di operette Altieri-Polisseni-Zanchi
Luigi Roig dir. orch.; L. Rubeis m. sost.

dic. 1
Eva, operetta di Franz Lehar. (1)
Renata Altieri; Angelo Polisseni; Bianca Castagnetta; Guido Vezzani; Cesarina Barbetti; ...

dic. 2
Il re di Chez Maxim, operetta di Mario Costa. (1)
Tina Magnoli; Angelo Polisseni; Bianca Castagnetta; Guido Vezzani; ...

dic. 3
Le donne viennesi, operetta di Franz Lehar. (3)
Renata Altieri; Fernanda Razzoli; Angelo Polisseni; Corrado Bartoli; Cesarina Barbetti; ...

dic. 5
La casa delle tre ragazze, commedia musicale, musica di Franz Schubert, elaborata per la scena da Heinrich Berté. (2)
Renata Altieri; Angelo Polisseni; Bianca Castagnetta; Guido Vezzani; ...

dic. 7
Zampe di velluto, operetta di Luigi Rizzola. (1)
Tina Magnoli; Bianca Castagnetta; Corrado Bartoli; Guido Vezzani; Cesarina Barbetti; ...

dic. 8
La ragazza olandese, operetta di Emmerich Kalman. (1)
Renata Altieri; Corrado Bartoli; Olga Castagnetta; Guido Vezzani; Cesarina Barbetti; ...

dic. 9
Madama di Tebe, operetta di Carlo Lombardo. (1)
Tina Magnoli; Fernanda Razzoli; Corrado Bartoli; Guido Vezzani; Cesarina Barbetti; Ida Ronzecchi; Amelia Betti Bini; ...

dic. 10
Le campane di Corneville, opera comica di Robert Planquette. (3)
Tina Magnoli; Fernanda Razzoli; Angelo Polisseni; Corrado Bartoli; Guido Vezzani; Cesarina Barbetti; ...

dic. 12
Amore sulla neve, operetta di Ralph Benatzky. (2)
Renata Altieri (Geltrude); Angelo Polisseni (Enrico); Guido Vezzani (Dagoberto); Bianca Castagnetta (Elena); ...

dic. 14
La vedova allegra, operetta di Franz Lehar. (2)
Tina Magnoli (Valencienne); Angelo Polisseni (Danilo); Renata Altieri (Anna Glavari); Corrado Bartoli (Camillo); Guido Vezzani; Cesarina Barbetti; Cesare Petrucci; ...

dic. 16
La leggenda bretone, operetta di Gino Muggiani. (2)
Renata Altieri; Angelo Polisseni; Guido Vezzani; Fernanda Razzoli; Augusto Capotondi; ...

dic. 20
Addio giovinezza, opera comica di Giuseppe Pietri. (1)
Renata Altieri;...

dic. 21
Cinema Star, operetta di Jean Gilbert. (2)

Una stagione poco fortunata fu quella cui andò incontro questa compagnia. Il pubblico era probabilmente stanco dell'esibizione continua di operette che, anche nelle novità, ben raramente presentavano qualcosa di duraturo e che entusiasmasse. Eppure la compagnia denotava buon affiatamento, e recitava spesso senza suggeritore. Ottimi il direttore, l'orchestra, il coro. Se la coppia lirica Renata Altieri e Angelo Polisseni venne giudicata con termini assai laudativi, la critica della Gazzetta rilevò in diverse occasioni la debolezza della coppia brillante: "Iersera, più ancora delle altre volte, ci fece pena. Manca ad essa quel brio naturale che deve dare gaiezza e sollevare lo spirito del pubblico e tenerlo più proclive ad un successo. Il Vezzani, in ispecial modo, ci pare assolutamente fuor di ruolo: rimanendo brillante, non solo danneggia se stesso, ma la compagnia intera. Qui a Parma si fanno confronti con Fineschi, con Orsini, con Trucchi, e si preferisce rimanere a casa. Ecco la ragione dei frequenti forni!". Quasi fosse stata una premonizione, la sera d'apertura aveva trovato il teatro gelido, essendo state le porte aperte tutto il giorno per portare gli arredi delle compagnie che si succedevano. Una ripresa felice fu data dalle Campane di Corneville, che mancavano da sette anni: benché il gusto del pubblico fosse cambiato, "traviato dagli sgambetti", e non vi fossero più i cantanti adatti, si ebbero tre bei teatri. La prima novità fu La casa delle tre ragazze, quell'operetta che era andata in scena a Vienna il 15 gennaio 1916, incontrando un grande successo: forse quel pubblico voleva lasciare fuori dal teatro per una sera gli orrori della guerra, dimenticare la fame, il freddo e le drammatiche notizie che arrivavano dal fronte russo, beandosi della Vienna pacifica e accogliente di cent'anni prima. L'autore, Heinrich Berté, venne bollato a fuoco dai puristi per aver profanato le musiche di Franz Schubert, adattandole a una graziosa commedia che incarnava lo spirito di Vienna: malgrado quei guaiti, l'operazione ebbe uno strepitoso successo, e l'operetta è ancora oggi una delle più eseguite al mondo, tradotta in venticinque lingue, e rappresentata in più di sessanta paesi, con quasi un migliaio di nuove edizioni. Il critico della Gazzetta parlò con ammirazione della musica fine, pervasa tutta da uno squisito sentimento, con una strumentazione dolce, di un'assieme indiscutibilmente lirico e basata quasi totalmente sugli archi. "Tutto un complesso di voci e di armonie quali raramente ci è dato di udire in un'operetta". Seguì Amore sulla neve, di Benatzky, di cui fu rilevato "un certo fascino d' ambiente, ed è davvero lodevole il tentativo del librettista di sfruttare un campo quasi vergine: ma tentativo semplicemente e niente altro"". Infatti, dopo le solite scene ambientate nel solito principato per burla, "il terz'atto è ancora più cretino di tutti i terz'atti d'operetta: assistiamo a stupidaggini inutili tra il brillante e la soubrette, e cala il sipario". Per la musica, "sotto una strumentazione che si sforza di essere originale ed è invece qualche volta sgradevole, si sentono motivi un po' frusti e troppo conosciuti. Non mancano tuttavia qua e là sprazzi di originalità. Nell'insieme una buona operetta, ma destinata a scomparire presto come tante consorelle, affette di rachitismo. Per la cronaca: pochi spettatori". La leggenda bretone, primo tentativo del giovane compositore Muggiani, presentò una musica a volte piacevole, in cui però l'originalità spesso si dava alla latitanza. Il libretto del Codari non sarebbe stato brutto se... Per concludere con le novità della stagione, Cinema Star, apparteneva a quel genere di operetta che si indicavano come comiche: ma, tolta qualche scena esclusivamentè meccanica, tutti gli atti furono avvolti dalla monotonia; l'ultimo inevitabilmente si chiudeva con due matrimoni e marcetta di prammatica, mentre tutta la musica era piena di reminiscenze di altri motivi. "Poche persone, ma molti sbadigli".
Al termine di questa stagione la Gazzetta, malgrado la consueta prudenza nei giudizi solitamente rarefatti, fu dura come assai raramente abbiamo avuto occasione di leggere: "Dopo due mesi di operette ossessionanti, un breve respiro di prosa. La compagnia di Armando Falconi si ferma poco perché il gusto degenerate del pubblico fa sorbire l'operetta a tonnellate, o tutt'al più una qualsiasi compagnia di riviste, povera di intelletto, ma ricca assai di gambe e d'altri generi commestibili". E nella compagnia Falconi debuttò una giovanissima parmigiana, Paola Borboni.

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