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STAGIONE LIRICA
CARNEVALE-QUARESIMA 1852 - 1853* |
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RIGOLETTO
(di Francesco Maria Piave) Musica di Giuseppe Verdi |
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Rappresentazioni:
26, 27, 29, 30 Dicembre 1852, 1, 2, 3, 5, 6, 8, 9, 10, 12, 13, 14, 16, 17, 18, 20, 22, 23,
26, 27, 29, 30, 31 Gennaio 1853, 2, 3, 5, 6, 7, 8, 14 Febbraio, 5, 14 e 17 Marzo 1853 |
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Interpreti: Bernardo Massimiliani (Il Duca di Mantova); Gaetano Fiori (Rigoletto);
Luigia Bendazzi (Gilda); Luigi Bianchi e Federico Gallo Tomba
(13,14,16,17,18,20,22,23,26,27,29 e 30.1) (Sparafucile); Rachele Lucchini (Maddalena);
Anna Menegotti (Giovanna); Federico Gallo Tomba (Monterone); Leopoldo Palombi (Marullo);
Giacomo Serazzi (Matteo Borsa); Francesco Lodetti (Ceprano); N.N. (La Contessa di
Ceprano); Vincenzo Scarabelli (Usciere); Enrico Barbacini (Paggio). |
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Maestro Direttore: Nicola De Giovanni. Maestro Concertatore: Giovanni Rossi. Maestro del coro: Giuseppe Griffini. |
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Scene: Girolamo Magnani. |
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Costumi: Pietro Rovaglia. |
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Impresa: Domenico Marchelli. |
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Altri interpreti: Reale Orchestra con Aspiranti ed Aggregati.Coro del Teatro Regio. |
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Note sulle rappresentazioni:
14 Gennaio: Serata di gala per il genetliaco del Duca.
26 Gennaio: L'opera comincia con la 2a scena del 1° atto. La prima scena viene eseguita
per ultima.
29 Gennaio: Serata a beneficio dei poveri.
5 Marzo: Serata a beneficio di Luigia Bendazzi che esegue la cavatina del
"Macbeth".
6 e 7 Marzo: Si eseguono solo il duetto tra il soprano e il tenore e l'aria del soprano
del 1° atto.
14 Marzo: Beneficiata di Bernardo Massimiliani che esegue "O mio castel paterno"
da "I Masnadieri", ripetuta il 16 Marzo. |
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IL CONTE PINI
Ballo serio di Paolo Samengo |
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Rappresentazioni:
Si esegue tutte le sere di spettacolo dal 26 Dicembre 1852 al 16 Gennaio 1853 |
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Interpreti: Antonio Coppini (Il Marchese Basile); Maria Luigia Bussola (Giulietta);
Antonio Pallerini (Il Conte Pini); Raffaella Santalicante (La Principessa); Carolina
Coppini (Amelia); Odoardo Viganò (Almerigo); Antonio Caprotti (Gilberto); Luigi Vittonati
(Uberto). Primi Ballerini: Maria Luigia Bussola, Antonio Pallerini e Lorenzo
Vienna. Primi Mimi: Raffaella Santalicante e Antonio Coppini. |
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Maestro Direttore: Giuseppe Carlucci. |
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Scene: Girolamo Magnani. |
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Costumi: Pietro Rovaglia. |
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Impresa: Domenico Marchelli. |
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Altri interpreti: Reale Orchestra con Aspiranti ed Aggregati. |
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IL SALTIMBANCO
Ballo di mezzo carattere del coreografo e compositore Giovanni
Casati |
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Rappresentazioni:
Si esegue tutte le sere di spettacolo dal 17 Gennaio al 27 Febbraio 1853 |
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Interpreti: Antonio Coppini (Guglielmo); Raffaella Santalicante (Maddalena); Fratelli
Coppini (Giannetto/Giacomino); Luigi Caprotti (Il Barone di Montbason); Odoardo Viganò
(Laurené); Luigi Vittonati (Il Cavaliere Rollac); Clementina Pieroni (Fausta); Giuseppe
Brunello (Il Borgomastro); Angelina Feriano (Margherita); Luigi Rando (Un medico);
Leopoldo Baratti (Un ufficiale). Primi Ballerini: Maria Luigia Bussola, Antonio
Pallerini e Lorenzo Vienna. Primi Mimi: Raffaella Santalicante e Antonio Coppini. |
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Maestro Direttore: Giuseppe Carlucci. |
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Scene: Girolamo Magnani. |
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Costumi: Pietro Rovaglia. |
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Impresa: Domenico Marchelli. |
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Altri interpreti: Reale Orchestra con Aspiranti ed Aggregati. |
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LA FAVORITA
(di Alphonse Royer e Gustave Väez) Musica di Gaetano Donizetti |
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Rappresentazioni:
16, 17, 19, 20, 21, 23, 26, 27 e 28 Febbraio, 2, 3, 6, 7 e 15 Marzo 1853 |
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Interpreti: Gaetano Fiori
(Alfonso XI); Luigia Bendazzi (Leonora di Gusman); Bernardo Massimiliani (Fernando);
Federico Gallo Tomba (Baldassarre); Giacomo Serazzi (Don Gasparo). |
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Maestro Direttore: Nicola De Giovanni. Maestro Concertatore: Giovanni Rossi. Maestro del coro: Giuseppe Griffini. |
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Scene: Girolamo Magnani. |
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Costumi: Pietro Rovaglia. |
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Impresa: Domenico Marchelli. |
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Altri interpreti: Reale Orchestra con Aspiranti ed Aggregati.Coro del Teatro Regio. |
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Note sulle rappresentazioni:
19 Febbraio: Serata a beneficio di Gaetano Fiori che, con Luigia
Bendazzi, esegue il duetto del 1° atto del "Macbet". Maria Luigia Bussola balla
un Bolero di sua composizione.
6 e 7 Marzo: Si esegue solo il 1° e l'ultimo atto. |
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IL DIAVOLO ZOPPO
Ballo giocoso di Antonio Coppini |
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Rappresentazioni:
Si esegue tutte le sere di spettacolo dal 28 Febbraio al 16 Marzo 1853 |
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Interpreti: Odoardo Viganò (Cleofà); Antonio Coppini (Asmodeo, il diavolo zoppo);
Raffaella Santalicante (Paquita); Luigi Caprotti (Bellaspada); Clementina Pieroni (Donna
Leonora); Giuseppe Brunello (Don Gilles); Angelina Feriano (Florinda); Luigi
Vittonati (Il M° di ballo); Luigi Rando (Un alchimista). Primi Ballerini: Maria
Luigia Bussola, Antonio Pallerini e Lorenzo Vienna. Primi Mimi: Raffaella
Santalicante e Antonio Coppini. |
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Maestro Direttore: Giuseppe Carlucci. |
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Scene: Girolamo Magnani. |
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Costumi: Pietro Rovaglia. |
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Impresa: Domenico Marchelli. |
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Altri interpreti: Reale Orchestra con Aspiranti ed Aggregati. |
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Note sulle rappresentazioni:
16 Marzo: Serata a beneficio di Maria Luigia Bussola che, con
Lorenzo Vienna, esegue un nuovo passo a due. |
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NABUCODONOSOR
(di Temistocle Solera) Musica di Giuseppe Verdi |
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Rappresentazioni:
9, 10, 12, 13 e 16 Marzo 1853 |
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Interpreti: Gaetano Fiori
(Nabucodonosor); Giacomo Serazzi (Ismaele); Federico Gallo Tomba (Zaccaria); Luigia
Bendazzi (Abigaille); Marietta Roffi (Fenena); Francesco Lodetti (Il Gran Sacerdote); Anna
Menegotti (Anna); N.N. (Abdallo). |
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Maestro Direttore: Nicola De Giovanni. Maestro Concertatore: Giovanni Rossi. Maestro del coro: Giuseppe Griffini. |
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Scene: Girolamo Magnani. |
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Costumi: Pietro Rovaglia. |
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Impresa: Domenico Marchelli. |
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Altri interpreti: Reale Orchestra con Aspiranti ed Aggregati.Coro del Teatro Regio. |
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* Ci pare interessante a proposito dell'orchestra e
degli orchestrali del Teatro Regio, riportare questa pagina del Ferrari (op. cit., p.
236).
L'Orchestra m'é grato ricordarlo, lesse alla prima prova, come si trattasse d'un'ultima
esecuzione, il non facile spartito senz'interruzione alcuna. E notosi che a que' tempi a
Parma non facevansi, com'é oggi costume, prove d'orchestra senza cantanti: concertata che
fosse la parte cantabile, l'orchestra era chiamata a suonar tosto lo spartito coi
cantanti; ed in tre prove ordinariamente l'opera era pronta per la rappresentazione. Ma
per farsi giusta idea del come ottener ciò si potesse, d'uopo é che il lettore sappia
che le ammissioni, così d'aspiranti che di professori effettivi dell'orchestra di Corte,
la quale era la medesima che suonava nel teatro, non facevansi che per concorso e dietro
esame sostenuto dinnanzi ad apposita Commissione. Il quale esame, per quanto agli
aspiranti consisteva nella lettura a prima vista, sia come parte
principale che per accompagnamento, di alcuni pezzi scelti dalla Commissione stessa; e pel
passaggio a professore effettivo dovevano i concorrenti dar prova di professione musicale
in genere; e così; per istrumento ad arco eseguire e dirigere, a prima vista
ed a scelta della Commissione, un pezzo nuovo a grande orchestra ed un terzetto o
quartetto; ed accompagnare un pezzo cantabile, trasportandone all'occorenza il tono a
comodo dei cantanti: se per istrumenti da fiato eseguir pure a prima vista
un pezzo con trasporto anche di tono. Concesso era inoltre a' concorrenti di suonare pezzi
a solo ed a loro scelta, per acquistare il titolo di professori concertisti. Ma
il requisito della capacità non bastava; ed esigevasi anche la moralità, a cui era freno
la disciplina, cotanto importante in fatto d'orchestre. Il Direttore, ad esempio, poteva
imporre arresti in casa a' professori fino a 24 ore; ed il gran Ciamberlano di S.M. aveva
facoltà, di ordinare ritenzioni sui pagamenti serali dei suonatori, di imporre arresti in
casa fino a giorni 15, sospendere dal servizio, ordinare l'arresto in castello fino ad un
mese, sospendere metà della paga per tempo da determinarsi: ed infine anche destituire:
questo ultimo provvedimento però d'uopo aveva di superiore approvazione. I professori
potevano poi, a lor volta, ricorrere alla superiore autorità contro le disposizioni a lor
carico emanate. E perché l'orchestra si mantenesse in esercizio, il Direttore aveva
l'obbligo di farla suonare per istudio, né da ciò alcuno era assente che per malattia;
ed obbligato era il medesimo a disporre perché i suonatori avessero pezzi a solo per
accademia di Corte e del Teatro, cambiar facendone ad ogni anno repertorio.
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Stagione lirica Carnevale-Quaresima 1853/1854
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