1914

 

 

25 dicembre 1913-18 gennaio 1914 - Compagnia Italiana di operette Carmen Mariani
Proprietaria Elena Mariani; direttore Attilio Pietromarchi; Giuseppe Canepa dir. orch.

dic. 25
Eva, operetta di Franz Lehar. (3)
Armando Laurini (Ottavio); Attilio Pietromarchi (Dagoberto); Elvira Canepa (Gipsy); Pierpaolo Mello (Bernardo); Carmen Mariani (Eva); Alfonso Righini (Voisin); Edoardo Aiani (Prunelles); Salvatore Arcidiacono (Matteo); A. Ricciardelli (Georges); Oreste Parsi (Teddy); Giulio Greni (Fredy); Gino Bianchi (Gustavo); Elvira Procopio (Elly); Adriana Zacchi (Zizi); Armando Spelta (chaffeur); Gaetano Tommesani (operaio); S. Pascucci (operaia)

dic. 26
La casta Susanna, operetta di Jean Gilbert. (3)
Carmen Mariani (Susanna); Ersilia Righini (Giacomina); Attilio Pietromatchi (Umberto); Adelina Tani (Delfina); Pierpaolo Mello (bar. Des Aubrais); Oreste Parsi (Pomarel); Salvatore Arcidiacono (Emilio); Elvira Procopio (Marietta); A. Mello (Claretta); A. Pascucci (Dora); R. Silmi (Gilletta); F. Scavo (Ugo); M. Parisi (Gea); G. Martini (Claudia); Elvira Spelta (Lucietta); L. Militelle (Agata); A. Ricciardelli (Ferdinando); Edoardo Aiani (Renato); Giulio Greni (Alessio); Alfonso Righini (Charancy); Elena Tani (Rosa); P. Gambaro (Sofia); P. Ferrari (Giulio); Gino Bianchi (commissario P.S.)

dic. 27
La principessa dei dollari, operetta di Leo Fall. (2)
Carmen Mariani (Alice); Pierpaolo Mello (Conder); Alfonso Righini (Dick); Elvira Canepa (Daisy); Armando Laurini (Fredy); Edoardo Aiani (Hans); Ersilia Righini (Olga); Oreste Parsi (Tom); Adelina Tani (miss Tomson); Salvatore Arcidiacono (Tames); G. Spelta (Bill)

dic. 28
La vedova allegra, operetta di Franz Lehar. (2)
Pierpaolo Mello (bar. Zeta); Ersilia Righini (Valencienne); Armando Laurini (Danilo); Carmen Mariani (Anna Glavari); A. Ricciardelli (Camillo); A. Greni (visc. Cascada); Gino Bianchi (Raoul); G. Spelta (Bogdanovitsch); Elvira Procopio (Silviana, Frou Frou); Oreste Parsi (Kromow); Elena Tani (Olga); Salvatore Arcidiacono (Pritschitsch); Adelina Tanil (Praskovia); Attilio Pietromarchi (Niegus); P. Gambaro (Lolò); A. Pascucci (Dodò); G. Martini (Jou Jou); Adriana Zacchi (Clò Clò); Elvira Spelta (Margot)

dic. 30
La reginetta delle rose, operetta di Ruggero Leoncavallo. (3)
Carmen Mariani (Liliam); Ersilia Righini (Anita); Adelina Tani (Mikalis); Armando Laurini (Max); Edoardo Aiani (don Pedro); Attilio Pietromarchi (Gin); Alfonso Righini (Sparados); Pierpaolo Mello (Kradomos); Oreste Parsi, Gino Bianchi, A. Ricciardelli, E. Greni, L. Pascucci e Armando Spelta (ministri); Elena Tani (patronessa); Adriana Zacchi, Salvatore Arcidiacono e Armando Spelta (americani)

gen. 1
Il conte di Lussenburgo, operetta di Franz Lehar. (2)
Edoardo Aiani (conte di Lussenburgo); Attilio Pietromarchi (Basilio); Carmen Mariani (Angela); Elvira Canepa (Giulietta); Alfonso Righini (Brissard); E. Greni (Paulowich); Gino Bianchi (Pelerin); Oreste Parsi (Menchikoff); Salvatore Arcidiacono (Saville, domestico); Gaetano Tommesani (Boulange); Armando Spelta (Lavigne); Elvina Procopio (Sinodea); Adelina Tani (Stassa); Giulio Greni (dir. hotel); Adriana Zacchi (Jeam)

gen. 2
Manovre d'autunno, operetta di Emmerich Kalman. (2)
Carmen Mariani (Risa); Elvira Canepa (Marosi); Pierpaolo Mello (gen. von Lohonay); Elena Tani (Trescka); Edoardo Aiani (von Lorenty); Attilio Pietromarchi (Vallerstein); Gino Bianchi (von Emmerich); E. Parisi (Elehes); Salvatore Arcidiacono (Birag); Giulio Greni (Turi); Anna Tommesani (Navach); Alfonso Righini (Starke); Oreste Parsi (Laios); F. Pascucci (von Steinhof); Adriana Zacchi (von Bergen); Paolina Moretti (Olga); L. Deagazio (Wulff); Gaetano Tommesani (Sturmfried); Luigi Aquilino (Tetahe); O. Roccasi (Juriczier); Elvira Procopio (Fritsche); Armando Spelta (Kopler); R. Vado (aiutante)

gen. 8
Sogno di un valzer, operetta di Oscar Straus. (2)
Pierpaolo Mello (Gioachino XIII); Elvira Canepa (Elena); Attilio Pietromarchi (Lotario); Armando Laurini (Niki); Giulio Greni (Monsci); Ersilia Righini (Federica); Salvatore Arcidiacono (Vendelino); Giano Bianchi (Sigismondo); Carmen Mariani (Franzi); Adelina Tani (Fifi); Adriana Zacchi (Annetta); A. Pascucci (Mitzi); Elvira Procopio (Litzi); G. Martini (Fritzi)

gen. 9
La bella Risette, operetta di Leo Fall. (3)
Carmen Mariani (Risette, Giannetta); Armando Laurini (Guiscardo, re Pietro); Gaetano Tommesani (Raimondo); Elena Tani (l'Amore); Attilio Pietromarchi (Edgardo); Gino Bianchi (Charlot); F. Scavi (conte Saint Martin); Giulio Greni (Ferrac); A. Spelta (duca di Manterre); F. Pascucci (conte Arrois); Salvatore Arcidiacono (Bernardo); Alfonso Righini (Tomasius); Elvira Canepa (Margot); Pierpaolo Mello (Albacuc); Adriana Zacchi (Serafina); A. Pascucci (Susanna); Elvira Procopio (Luison); I. Aiani (Bianca); Elvira Spelta (paggio); Adelina Tani (Regina); S. Manca (servo); G. Martini (ancella);  O. Roccasi ed E. Parisi (commedianti)

gen. 10
Il milionario accattone, operetta di Leo Ascher. (2)
Carmen Mariani (Violetta); Pierpaolo Mello (Tobia); Adelina Tani (Kitty); Armando Laurini (conte Karinski); Edoardo Aiani (Gordon); Oreste Parsi (Dick); Attilio Pietromarchi (Hippel); Elvira Canepa (Jesse); Gino Bianchi (Trumbei); Giulio Greni (Pennymen); Salvatore Arcidiacono (Crab, servo); O. Roccasi e Armando Spelta (signori); Elvira Procopio e Adriana Zacchi (signore); Gaetano Tommesani (servo); E. Parisi (policeman); G. Procopio (cont.no Karinki)

gen. 13
Il birichino di Parigi, operetta di Alberto Montanari. (2)
Carmen Mariani (Renato); Adelina Tani (Susanna); Elvira Canepa (Elena); Pierpaolo Mello (duca di Guisa); Edoardo Aiani (Enrico); Oreste Parsi (Lemire); Attilio Pietromarchi (Gastone); Adriana Zacchi (Giulio); Elvira Procopio (Filippo); L. Pascucci e Armando Spleta (avventori); M. Parisi (limonaia); T. Piastrelli (pescivendolo); Salvatore Arcidiacono e F. Scavo (maggiordomi); Gaetano Tommesani (Servo); Gino Bianchi (segretario); Giulio Greni (ispettore polizia)

Passata la grande festa del centenario verdiano, quell'inverno Parma non ebbe la stagione lirica al Teatro Regio: anche perché, dopo i lavori di ristrutturazione, non erano stati ricostruiti gli impianti di riscaldamento e il Comune non aveva i mezzi per farli. In mancanza di altri spettacoli, il pubblico accorse numeroso alle serate del rinnovato Teatro Reinach, e il nome di Carmen Mariani, "la Deliziosa", fu sinonimo di teatro sempre affollato e plaudente. Le espressioni nei suoi riguardi furono sempre massimamente elogiative: "artista intelligente, eletta, donna bella e distinta, cantante dall'intonazione impeccabile, piena e vivida". Fu apprezzata anche per l'eleganza e, a proposito della Principessa dei dollari, il cronista della Gazzetta rilevò che aveva destato "un senso di ammirazione generale la seconda toletta del secondo atto, in perfetta armonia di gran gusto con la magnifica pleureuse color tango che le ornava la chioma": in parole povere, un ornamento di mussolina color arancione molto brillante. Analoghe lodi furono riservate al tenore Laurini per "gli acuti squillanti aeestesi", ad Attilio Pietromarchi, "artista dalla inesauribile e immensa comicità", alla soubrette Elvira Canepa, vivacissima, spigliata e indiavolata. Assieme a questi, che formavano con la Mariani il quartetto di punta della ricca compagnia, venne unito nell'applauso il "giovane e valente" maestro Canepa. La stagione, oltre ai soliti titoli di grande successo, presentò diverse novità di primo piano: La reginetta delle rose, La belle Risette, Il milionario accattone e Il birichino di Parigi. L'operetta di Leoncavallo, rappresentata con cura, piacque per la trama tenue e graziosa, le buone trovate "antiche", e la musica "sempre piacevole e facile: anche quando peccava di originalità, ma che provava che l'autore aveva saputo abilmente inquadrare e proporzionare il lavoro sul modello delle operette che al momento piacevano di più, senza perdere le pure caratteristiche d'italianità". Il più gradito fu il secondo atto, per la "musica migliore, facile, piacevole". Per Carmen Mariani le tre rappresentazioni furono altrettanti successi, come pure per il Pietromarchi, che scelse quest'operetta per la sua serata d'onore del 18 gennaio. Un clamoroso successo toccò alla seconda novità della stagione, La belle Risette, salutata con chiamate e bis per l'affiatata e briosa esecuzione. La musica, dai ritmi carezzevoli, agili, briosi, tutta grazia, eleganza, signorilità, fu definita piacevolissima: e i "quintetti, quartetti, duetti, di schietta impronta operettistica, se non originalissimi come invenzione melodica, certo ben trovati". Oltre alla Mariani, intonata cantante, si mise in evidenza, indiavolata Margot, la vivacissima e spigliata Canepa. Se sul Milionario accattone, non abbiamo notizie, un altro spettacolo molto atteso fu quello del Birichino di Parigi: "fatto apposta per mettere in rilievo tutta la grazia, il brio, la spigliata eleganza di Carmen Mariani, che è stata un birichino deliziosissimo". Interpretò con garbo, finezza e intelligenza, elegante nelle mosse, nel dialogo, nel canto, e raccolse un completo successo. L'esecuzione fu buonissima da parte di tutti, la messa in scena accurata, il Pietromarchi divertentissimo. Sull'operetta la Gazzetta scrisse di "molti cari e simpatici ricordi di motivi di altri autori si sono affacciati alla memoria mentre scorreva la musica, ma sono stati accenni fuggevoli, che non guastavano, e sui quali il Montanari non ha mai insistito troppo". L'8 gennaio fu data una grande serata di gala con il teatro illuminato a giorno in occasione del genetliaco della regina Elena, e la serata fu aperta dalla Marcia reale. Il 14, ricorrenza del patrono della città, e serata in onore del maestro Canepa, venne eseguita la sinfonia delle Vispe comari di Windsor di Nicolai, che venne bissata. La stagione si chiuse il 18 con il Sogno di un valzer, con una Franzi, tutta passione e dolcezza, da cui il pubblico sembrava non volersi staccare.

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19 febbraio-1 marzo 1914 - Rappresentazione straordinaria d'opera
Lohengrin Campanini impr.; Giovanni Frattini dir. orch.; Eraclio Gerbella dir. coro; Adolfo Roteglia m. sost.

Norma, tragedia lirica, musica di Vincenzo Bellini. (7)
Catullo Maestri (Pollione) t; Enrico Contini (Oroveso) bs; Giannina Russ (Norma) s; Zelmira Bataggi (Adalgisa) s; Dina Tafani (Clotjlde) ms; Giuseppe Celli (Flavio) t

Fu definita una prima da Teatro Regio: tutto era stato predisposto a dovere, con cura, con dignità. Il sindaco aveva addirittura emesso un bando per regolare il traffico della carrozze e delle automobili all'entrata e all'uscita. Un pubblico affollato ed elegante ascoltò con religiosa attenzione e diletto, "come nel 1833, quando l'opera era stata data per la prima volta al Teatro Ducale". La Russ già nella parte al Regio nel 1909, anche adesso interpretò "con mirabile perfezione che il pubblico seguì con crescente trasporto nell'onda di melodia infinita che diffondeva con arte maestra". Gli applausi furono interminabili e, malgrado le richieste, concesse un solo bis: il finale del terzo atto con la Bataggi. Tutti furono festeggiati: anche il debuttante Enrico Contini, basso come il celebre padre che, anche se era in preda al panico, fece udire una bella voce. Le repliche furono un susseguirsi di applausi: il 26 fu serata a prezzi ridotti; il 28 quella in onore della Russ, il I marzo del tenore Maestri, che fece udire la "Primavera" nella Walkiria: bissata.

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11-29 aprile 1914 - “Primaria” Compagnia di operette Guido Magnani
Direttore Eduardo Favi; Ettore Valla e Gennaro Gaudiosi dir. orch.

apr. 11
La principessa dei dollari, operetta di Leo Fall. (2)
Giulia Leotti (Alice); Maria Bersenta (Daisy); Edoardo Favi (Cauder); Amelia Fioretti (Olga); Vincenzo Leotti (Freddì); Guido Vezzani (Hans); Cid Castelletti (Dich); Oreste Bragaglia (Tom); L. Monti (miss Tomson); V. Manfrini (Jen); E. Bolzoni (chauffeur)

apr. 13
Primavera scapigliata, operetta ballo di Johann Strauss. (3)
Roma Criscuolo (Clara); Maria Bersenta (Emilia); Angelina Rubile (bar.a di Croisset); L. Monti (m.me Moncornet); Edoardo Favi (Timoteo); Guido Vezzani (Zeffirino); Cid Castelletti (Landurin); Amelia Fioretti (Berta); Umberto Frondi (Damiano); Oreste Bragaglia (Lot); V. Manfrin (Spa, Fracassa); Gaetano Monti (Mo); E. Bolzoni (Viù); Edoardo Tornar (bar. de Croiset); A. Galvani (Fedora, regina delle Rose); Laura Molteni (Adalgisa); Amelia Villa (Claretta); Ida Gaudiosi (Susanna); Emma Fioretti (Esmeralda); E. Bolzoni (Pathé); Amelia Fioretti (Primavera); V. Braschi (re di Maggio)

apr. 14
La reginetta delle rose, operetta di Ruggero Leoncavallo. (1)
Giulia Leotti (Lilian); Edoardo Favi (Gin); Amelia Fioretti (Anita); Erminia Magnani; Umberto Franzini; Cid Castelletti; Oreste Bragaglia; E. Bolzoni; ...

apr. 15
Sangue viennese, operetta di Johann Strauss. (1)
Giulia Leotti (cont.a Gabriele); Umberto Franzini (conte Balduin); Maria Bersenta (Fransiska); Roma Criscuolo (Rosa); Cid Castelletti (Gianni); Edoardo Tornar (Ghindelbach); Oreste Bragaglia (Kagler); G. Vezzani (conte Bistolfi); Emilio Stella (march. Fonadre); P. Ortensi (Arthur); R. Canali (princ. Lurarda); Ida Gaudiosi (cont.na Driny); A. Galvani (cont.na Nelly, Anna, Lori); B. Manfrin (cont.na Liduzza); E. Bolzoni (intendente); V. Manfrin (vetturino); L. Rossini (oste); A. Duplick (Lisi)

apr. 17
La sultana, operetta di Emilio Firpo. (2)
Giulia Leotti (Lelia); A. Favi (Vivian); Vincenzo Leotti (princ. Giorgio); Oreste Bragaglia (Edwars, Teté); Maria Bersenta (Orietta); E. Tornar (Floflo); Amelia Villa (Miama, cont.a di Channy); D. Galvani (amb. di Russia); L. Monti (Rosmunda); Cid Castelletti (Idal); V. Manfrin (maggiordomo)

apr. 18
La figlia di madama Angot, operetta di Charles Lecocq. (2)
Roma Criscuolo (m.me Lange); Giulia Leotti (Claretta); Guido Vezzani (Pomponet); Vincenzo Leotti (Piton); Edoardo Tornar (Larivaudièr); Edoardo Favi (Loochar); Amelia Fioretti (Amaranta); Oreste Bragaglia (Trenitz); A. Duplick (Javotte); A. Cesari (Teresa); A. Gallo (m.me Herbelin); B. Manfrin (m.la Delaunay); E. Flsois (Cidalisa); Amelia Villa (Ersilia); D. Galvani (Cadet); V. Manfrin (Bonfeaux); E. Bolzoni (Guglielmo); A. Galvani (Balbet, uff.)

apr. 20
Boccaccio, operetta di Franz von Suppé. (3)
Roma Criscuolo (Boccaccio); Amelia Fioretti (Beatrice); Maria Bersenta (Fiammetta); Angelina Rubile (Isabella); L. Monti (Peronella); Amelia Fioretti; Edoardo Favi; Guido Vezzani; Cid Castelletti; Oreste Bragaglia; B. Manfrin; ...

apr. 21
L'onorevole di Campodarsego, operetta di Gino Murgi. (1)
Roma Criscuolo (Teta); Edoardo Favi (Ambrogio); L. Monti (Eufemia); Umberto Franzini (Pio); Maria Bersenta (Elena); Angelina Rubile (Rosa); Oreste Bragaglia (Eusebio); D. Galvani (sindaco di Rosa); B. Manfrin (sindachessa); Cid Castelletti (march. Sommariva); Edoardo Tornar (on. Lo Monte); Guido Vezzani (on. Sperini); R. Canali (m. di banda, inglese); D. Galvani e B. Manfrin (tedeschi); Amelia Villa (inglese); Umberto Frondi, V. Manfrin, A. Galvani, Ida Gaudiosi (camerieri); A. Galvani, Ida Gaudiosi e A. Fioretti (amazzoni); V. Molteni, V. Cosenza e A. Gallo (le ravvedute); V. Baldo (fattorino); E. Bolzoni (trombone, cameriere caffè); V. Manfrin (veneziano); P. Ortensi (napolitano)

apr. 23
Alì Babà, fiaba delle Mille e una notte, musica di Charles Lecocq. (1)
Giulia Leotti; Edoardo Favi; Umberto Franzini; Erminia Magnani; ...

apr. 24
La modella, operetta postuma di Franz von Suppé. (1)
Roma Criscuolo (Coletta); Erminia Magnani (Silvia); Maria Bersenta (Stella); V. Manfrin (oste, Luigi); Amelia Villa (Martinezza); Guido Vezzani (Nicolò); Oreste Bragaglia (Madrini); Edoardo Favi (Tomaso); Vincenzo Leotti (Tantini); E. Bolzoni (Giovanni); A. Galvani (Teresa)

apr. 27
Il mangiadonne, operetta di Edmund Eysler. (1)
Giulia Leotti (Maria); L. Monti (sig.a Rossan); Amelia Fioretti (Tiny); U. Franzini (magg. Murner); Cid Castelletti (Camillo); Edoardo Favi (bar. Daminger); Amelia Villa (sig.a Sturner); Maria Molteni (sig.a Blessen); R. Canali (sig.a Dranger); A. Gallo (sig.a Hachrot, Lina); B. Manfrin (bar.a Mylliung); A. Galvani (Ada); Amelia Fioretti (Nelly); M. Bolla (Ketty); V. Manfrin (Liebreecht); G. Fasano (bar. Seiller); Oreste Bragaglia (Spitzhi); E. Bolzoni (Franz)

apr. 28
Mam'zelle Sourire, operetta di A. Lachaume. (1)
Roma Criscuolo (Mimì detta Mam'zelle Sourire); Erminia Magnani (sig.a Minaret); Edoardo Favi (Minaret); Umberto Franzini (Ruggero); Edoardo Tornar (Pickleson); Amelia Fioretti (Giannina); A. Galvani (Claudina); Ida Gaudiosi (Lucia); Cid Castelletti (Dardillon); Angelina Rubile (Chichette); D. Galvani (ispettore); Oreste Bragaglia (capo stazione, caffettiere); Vittorio Braschi (sottocapo, portiere); V. Manfrin (facchino); R. Canali, Emilio Stella e V. Rondi (viaggiatori); V. Rondi (cameriere); E. Bolzoni (bevitore)

apr. 29
Il duchino, operetta di Charles Lecocq. (1)
Roma Criscuolo (duca di Paternay); Maria Bersenta (duchessa); L. Monti (direttrice); Edoardo Favi (Baccello); Umberto Franzini (Montlandry); Amelia Villa (sottomaestra); Ida Gaudiosi (Gontrano); A. Galvani (Ruggero); E. Ciotti (Leonardo); G. Fioretti (Orlando); O. Bragaglia (Bernardo); A. Galvani (m.la Campopiano); B. Manfrin (m.la Saint Remy); V. Manfrin ed E. Bolzoni (uff.); Umberto Frondi e P. Ortensi (cuochi)

La stella era Roma Criscuolo: aveva debuttato con Magnani, compagnia dove aveva sostituito nella Primavera scapigliata la famosa Ines Imbimbo, che si diceva non potesse avere imitatrici. Aveva saputo emularla, non facendo rimpiangere nessuna delle interpretazioni della celebre divette. La Criscuolo, in arte "la Bellissima", a detta della cronaca meritava questo appellativo per gli occhioni cerulei, profondi, fascinatori: i suoi personaggi erano pieni di interessanti sfumature, di scapigliata gaiezza, e in scena era un piccolo folletto, cantava con voce deliziosa, ballava, sorrideva, non era mai stanca. La stagione ebbe degli alti e bassi, ma nel complesso poté dirsi fortunata. Con la crisi del teatro lirico in Italia, a Parma in particolare, e l'operetta enormemente migliorata nella qualità delle sue compagnie, il pubblico adesso accorreva sempre più numeroso agli spettacoli. La prima novità, Sangue viennese, era un'opera postuma di Strauss: se l'immenso corpus delle composizioni del "Re del valzer" arriva al numero di opus 467, quello alla radice del nostro lavoro era il 354, Wiener Blut. Nel 1899 il direttore del Carltheater, per sfruttare il successo del vecchio autore, gli propose una nuova operetta. Strauss era vecchio e non se la sentiva: decise, così, di fare un centone con i pezzi migliori dei lavori non fortunati, e scelse il valzer Wiener Blut come tema, intitolando così anche l'operetta. Sul testo dei futuri autori della Vedova allegra, il lavoro fu condotto da Adolf Müller in pieno rispetto degli originali, e il grande valzer, ben adattato al testo, costituì il finale del secondo atto. L'operetta andò in scena nel 1899, quattro mesi dopo la morte di Strauss, e fu un solenne fiasco, da cui si riprese alla riproposizione del 1901. Anche la rappresentazione del Reinach ebbe due facce: se i primi due atti vennero accolti con un certo favore, al terzo il pubblico si mise a motteggiare, e alla fine a protestare addirittura. La contestazione era diretta all'operetta, in quanto l'allestimento era curato con gusto e sfarzo nella messa in scena e nei costumi, e gli interpreti erano stati assai bravi. Domenica 19 si dettero due spettacoli: nel matinée Primavera scapigliata, con scarse presenze, e alla sera una Sultana affollata, accolta con favore, e salutata da applausi e chiamate. Dopo tanti anni di assenza venne riproposta La figlia di madama Angot che, anche se girava dal 1878, attirava ancora moltissimo pubblico; pari trionfo ottennero altri capolavori del passato quali Boccaccio, Alì Babà, e Il duchino. Un'operetta che aveva ottenuto ovunque un ottimo successo fu quella di Gino Murgi, un ex direttore d'orchestra che si era dedicato alla composizione, "intelligente ed attivo cronista musicale della Perseveranza": L'onorevole Campodarsego iniziò con applausi, e finì con i fischi. Secondo il cronista della Gazzetta di Parma questo lavoro, presentato un anno prima al Teatro Balbo di Torino, aveva pagine di musica fine, agile, fresca, che erano di buon ornamento a un'azione briosa: "un tentativo di operetta italiana che non segue gli schemi austriaci e francesi". Il pubblico, però, non apprezzò. Nel finale del secondo atto venne ballata dalla Criscuolo, dagli artisti e dal corpo di ballo, la furlana, danza che andava di gran moda, e che era stata lanciata, si diceva, dalla chiesa cattolica, in contrapposizione al peccaminoso tango. Nella Modella, operetta postuma di Suppé, la Criscuolo ripeté sulla scena quanto era stato il pezzo forte della commedia Frine: lo scoprimento dalle vesti dinanzi al tribunale. Decenni avanti Zaira Pieri Tiozzi, su queste scene aveva sollevato il teatro con scene indescrivibili di entusiasmo, che avevano coinvolto anche la Marcia reale e l'Inno di Garibaldi. Se questa volta non vi furono fanfare, si ebbe egualmente un boato quando Roma, "stretta nella sola guaina di una maglia di seta divenne una magnifica ed acclamatissima apparizione, tanto che di questo quadro fu chiesto ed ottenuto il bis". L'altra novità, Il mangiadonne, presentò una musica gaia, graziosa, spigliata nei primi due atti, calando al terzo, dove essa non era né nuova né abbondante. Gli interpreti, comunque, salvarono lo spettacolo: merito particolare andava a Giulia Leotti "dalla voce bella ed educata", a Eduardo Favi che, formatosi nella compagnia di Giulio Marchetti, deliziava "col suo umorismo sempre di buona lega". All'ultimo momento la Fioretti aveva dovuto sostituire la Bersenta indisposta. La novità Mam 'zelle Sourire fu applaudita per l'ottima interpretazione e l'elegante allestimento, ma fu seguita con interesse e diletto essendo la musica leggera, briosa, e mantenuta su temi agili e spesso anche nuovi. Il 29 un saluto affettuoso del pubblico salutò l'ultima rappresentazione della compagnia, che si recava alla Spezia, per recarsi poi a Nizza, dove era stata scritturata per tutta la stagìone estìva.

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1-2 dicembre 1914 - Compagnia Italiana di operette Carmen Mariani
Proprietà di Elena Mariani; direttore Attilio Pietromarchi; Giuseppe Canepa dir. orch.

dic. 1
Il conte di Lussenburgo, operetta di Franz Lehar. (1)
Armando Laurini (conte di Lussenburgo); Attilio Pietromarchi (Basilio); Carmen Mariani (Angela); Elvira Canepa (Giulietta); Alfonso Righini (Brissard); E. Greni (Paulowich); Gino Bianchi (Pelerin); Oreste Parsi (Menchikoff); Salvatore Arcidiacono (Saville, domestico); Gaetano Tommesani (Boulange); Armando Spelta (Lavigne); Elvina Procopio (Sinodea); Adelina Tani (Stassa); Giulio Greni (dir. hotel); Adrìana Zacchi (team)

dic. 2
Eva, operetta di Franz Lehar. (1)
Armando Laurini (Ottavio); Attílio Pietromarchi (Dagoberto); Elvira Canepa (Gipsy); Pierpaolo Mello (Bernardo); Carmen Mariani (Eva); Alfonso Righini (Voisin); Edoardo Aiani (Prunelles); Salvatore Arcidiacono (Matteo); F. Scavo (Georges); Oreste Parsi (Teddy); Giulio Greni (Fredy); Gino Bianchi (Gustavo); Elvira Procopio (Elly); Adriana Zacchi (Zizi); Armando Spelta (chaffeur); Gaetano Tommesani (operaio); S. Pascucci (operaia)

Di questi spettacoli non fanno cenno né la Gazzetta di Parma né la cronologia dell'Alcari. I dati da noi riportati sono tratti dalle due locandine esistenti nella raccolta Ferrarini.

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3-14 dicembre 1914 - Compagnia Italiana di opere comiche ed operette Gino Mauro
Direttore Italo Bertini; Carlo Ranghino dir. orch.

dic. 3
Eva, operetta di Franz Lehar. (2)
Pietro Zacchetti (Ottavio); Carlo Zera (Dagoberto); Nietta Zanoncelli (Gipsy); Amerigo Razzoli (Bernardo); Amelia Sanipoli (Eva); Bruto Martinotti (Voisin); M. Baracchi (Prunelles); Italiano Fazi (Matteo, operaio); A. Borghetti (Georges); A. Aulicino (Teddy, operaio); Romano Bondesan (Fredy); Maria De Maria (Elly); F. Becci (Zizì); M. Allegro (cameriera); Gina Zanoncelli e Dora Sangiorgi (operaie)

dic. 4
Il piccolo re, operetta di Emmerich Kalman. (1)
Amelia Sanipoli (Annetta); Nietta Zanoncelli (Zazà); Italo Bertini (Guck); Pietro Zacchetti (il re); M. Baracchi (gen. Lincoln); Bruto Martinotti (amm. Montbrisson); Carlo Zera (capo polizia); Arturo Gennari (mar.llo); A. Borghetti (col., sottuff.); A. Trombetta (ten., sold.); Edoardo Aiani (Lancellot); Dora Sangiorgi (cont.a Rivoire); L. Cremonesi (Daisy); Gina Zanoncelli (Fifì); T. Tasco (Eddy); C. Papani (Dolti); G. Giumbini e Talete Sportoletti (guardaporte); Italiano Fazi (lacché); Romano Bondesan (sold.)

dic. 5
Santarellina (Mam'zelle Nitouche), operetta di Hervé. (1)
Nietta Zanoncelli (Dionisia); Italo Bertini (Celestino organista); Maria De Maria (Corinna); L. Baracchi (Superiora); Amerigo Razzoli (magg.); Bruto Martinotti (Loriot); Edoardo Aiani (Nancy); Carlo Zera (march.no); M. Baracchi (impresario); Romano Bondesan (uff.); I. Bartoluzzi (portinaia); Gina Zanoncelli e M. Tateo (attrici); A. Aulicini (zuavo); A. Borghetti (macchinista)

dic. 6
Il conte di Lussenburgo, operetta di Franz Lehar. (1)
Pietro Zacchetti (Conte di Lussenburgo); Carlo Zera (Basilio); Amelia Sanipoli (Angela); Nietta Zanoncelli (Giulietta); Italo Bertini (Brissard); ...

dic. 7
Donna Juanita, operetta di Franz von Suppé. (1)
Amelia Sanipoli (Renato Dufour ossia Juanita); Italo Bertini (Pomponio); Amerigo Razzoli (Douglas); Edoardo Aiani (Gastone); Carlo Zera (Riego); L. Baracchi (Olimpia); Gilda Masini (Petrita); Bruto Martinotti (Gil Polo); A. Borghetti (gen. Pichegru); A. Aulicino (Bistek, Rodriguez); Gina Zanoncelli (Marco); L. Apollo (Leone); M. Tateo (Mercedes); L. Cremonesi (Carlos)

dic. 9
La moglie ideale, operetta di Franz Lehar. (2)
Amelia Sanipoli (Elvira); Nietta Zanoncelli (Carmen); Italo Bertini (visc. Pablo); Carlo Zera (Gil); Amerigo Razzoli (march. Colombo); Pietro Zacchetti (Sergio); L. Baracchi (m.me Gigi); G. Giumbini (bar. d'Estrada); A. Borghetti (Perez); Romano Bondesan (Ernesto); A. Aulicino (Miguel); L. Cremonesi (Teresa); Gina Zanoncelli (Manolita, Mara); T. Tateo (Fiorella)

dic. 11
La geisha, operetta inglese di Sidney Jones. (1)
Pietro Zacchetti (Redgy); Bruto Martinotti (Dick); A. Borghetti (Arthur); C. Papani (Tommy); Dora Sangiorgi (Constance); Gina Zanoncelli (Marie); L. Cremonesi (Ethel); Nietta Zanoncelli (Molly); A. Razzpli (march. Himari); A. Aulicino (Takanimi); Romano Bondesan (Katana); Italo Bertini (Wum-Hi); L. Baracchi (Juliette); Teresina Masetti (Nami); Amelia Sanipoli (O Mimosa San); F. Becci (Edward)

dic. 12
Sua altezza balla il valzer, operetta dì Leo Ascher. (2)
Ameba Sanipoli (Maria); Nietta Zanoncellì (Lisa); Italo Bertini (Peppino); M. Baracchi (Domenico); Bruto Martinotti (Plunderer); Pietro Zacchetti (Luigi); I. Bartoluzzi (Magda); Edoardo Aiani (Knack); L. Baracchi (sig.a De Calese); A. Borghetti (Bendl, Lanner); Amerigo Razzoli (Battista); Italiano Fazi (Guardacaccia); G. Giumbini (Didl); L. Aulicino (Max).

dic. 14
La vedova allegra, operetta di Franz Lehar. (1)
Amelia Sanipoli (Anna Glavari); Pietro Zacchetti (Danilo); ...

Anche questa compagnia si basava su di un quartetto di interpreti di primo piano, che dettero vita a una stagione applauditissima e molto frequentata. Il soprano Amelia Sanipoli, fine, elegante, distaccata, era una cantante che con arte squisita imprimeva alla splendida voce infinita dolcezza, cui accoppiava doti di autentica attrice: proveniva dalla lirica, e al Reinach si era già esibita nella Fedora di Giordano nel 1910; Nietta Zanoncelli, "vera soubrette viennese", ricca di vita, comicità, spigliatezza indiavolata, tutta inquietudine, ballerina eccellente, riempiva le scene di giocondità: anni prima aveva danzato al Reinach come semplice ballerina, ma aveva conquistato questa posizione con il valore sorretto da una tenace volontà. Italo Bertini, divertente con la spontanea e schietta comicità, fu l'anima degli spettacoli, mentre il tenore Pietro Zacchetti dette prova di una grande espressione e di piacevole vocalità. Il piccolo re, novità per Parma, venne presentato curato in ogni particolare: la messa in scena era opera di Caramba, e tutti gli interpreti dettero prova di sicurezza e affiatamento, recitando senza suggeritore. Nel secondo atto Bertini e la Zanoncelli ballarono un travolgente tango-salon, che dovette essere bissato. L'operetta però non entusiasmò, pur essendo la musica gradevole, spesso suggestiva. Santarellina fu un ritorno gradito dopo anni di assenza: Italo Bertini tenne desta la più schietta allegria con la sua arte esilarantissima e corretta: nella parte di Celestino fu un degno erede del compianto Lambiase. Il conte di Lussenburgo, altro successo di Lehar assieme ad Eva, (in cui nella replica dell'8 dicembre il primo violino Arturo Mazza dovette bissare l'a solo nel secondo atto), mise in evidenza l'abilità delle due coppie di cui si formava il quartetto: vennero bissati il duetto tenore-soprano della Sanipoli e Zacchetti e addirittura trissato il duetto soubrette-comico: la Zanoncelli dovette ripetere tre volte il "Duetto del bacio" col Bertini, "danzato e baciato da sollevare unanimi applausi". Se una vera folla assistette alla vecchia Donna Juanita, dalla musica sempre fresca, copiosa e serena, dove nel preludio atto secondo l'arpista Serafina Brunatti dovette bissare l'a solo, l'altra novità della stagione, ancora di Lehar, La moglie ideale, fu un altro esempio di quanto era imperante nel campo dell'operetta. Attorno a una sana e semplice commedia, fiorivano scene brillanti, ornate di una illustrazione musicale esuberante di grazia, gustosissima, basata su ballabili d'ogni specie: predominanti i valzer "voluttuosi", ma non mancavano, polonaises, gavotte, mazurke, e il recentissimo tango. Un tango, quello nel terzo atto, fu danzato e bissato dalla Sanipoli, la Zanoncelli, Bertini e Razzoli. La Sanipoli, che aveva cantato e recitato con finezza, sbalordì il pubblico quando ballò con vivacità e brio insoliti per lei. Se nella replica del 10 dicembre era annunciato sul manifesto che nel terzo atto sarebbe stato ballato il tango, ci si preoccupava nel contempo di sottolineare, a scanso di illazioni, che lo spettacolo era "per signorine". L'11, con La geisha, fu la serata in onore di Nietta Zanoncelli: vi erano dei pesantissimi paragoni per i numerosi allestimenti meravigliosi che erano stati presentati negli ultimi anni, ma la soubrette, cantando e danzando con grazia e seduzione, fece dimenticare il passato, per far vivere un piacevolissimo presente. Dopo il secondo atto "disse" alcune canzonette e, tra la sorpresa del pubblico, ne eseguì anche una in dialetto parmigiano: fiori e doni. Ultima novità della stagione fu Sua altezza balla il valzer: "un successo di grazia per la figurina infinitamente graziosa della Sanipoli che dominava la scena con la silhouette dolcissima, le acconciature di perfetto buon gusto, ed il canto tutto finezza a sentimento". Tutta la compagnia era perfettamente affiatata, e recitò senza suggeritore. E la sempre trionfante Vedova allegra, con la serata in onore del delizioso soprano, chiuse la stagione.

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