Narrava che il padre, Rolando, aveva avuto la vocazione musicale frustrata dalla mancanza dei mezzi e dal furto del suo clarinetto, e così aveva voluto che il figlio fosse avviato alla studio della musica con Giovanni Calestani. Fu ammesso al Conservatorio di musica di Parma, dove iniziò lo studio della tromba con il maestro D'Amato, ma per ragioni di salute, dopo 3 anni, passò alla classe di contrabbasso di Oliviero Gianelli. Diplomato nel 1959, vinse il concorso per l'orchestra dell'Angelicum di Milano, fece parte dell'orchestra da camera Corelli di Roma, con la quale andò in tournée in tutto il mondo, e nel nov. 1960 vinse il concorso per l'orchestra del Teatro alla Scala, dove rimase fino alla morte prematura. Fu esperto liutaio e restauratore di strumenti musicali. Aveva raccolto una pregevole collezione di cimeli verdiani e scritto una biografia del maestro di Busseto.