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Numero voci: 105.

Liberati Tagliaferri Germano


  • compositore
  • 11/08/1795
  • Parma
  • 05/05/1870
  • Reggio Emilia
Di nobile famiglia - era conte - studiò privatamente violino e, giovanissimo, si diede ai concerti, eseguendo anche sue composizioni, dirigendo orchestre in accademie pubbliche e in teatri filodrammatici. Il 4 gen. 1818, caduto in miseria, chiese di essere utilizzato come violinista nel Concerto di S.M. Considerata l'origine nobile, venne invece nominato tenente "al servizio di S.M." (A.S.Pr, Segreteria di Gabinetto, b. 308. fasc. 1818). Nella primavera 1821 mise in scena con la Società Filo.Musico-Drammatica nel Teatro Sanvitale la sua prima opera in 3 atti su libretto del dott. Giuseppe Dall'Argine, Amelia e Leandro ossia Il trionfo della rassegnazione, dirigendo anche l'orchestra; nella primavera 1825 nello stesso teatro privato presentò Il castello di Valbruna ossia L'incontro inaspettato, "un'Operetta Buffa in Musica anche accompagnata da un piccolo Ballo comico", su libretto di Giuseppe Dall'Argine. Il ballo fu eseguito da giovani della città, istruiti da Pietro Scotti, mentre la musica era stata scritta appositamente da Alfonso Savj. Primo violino e direttore dell'orchestra fu lo stesso Liberati. Dal 16 giu. 1827 dette per alcuni mesi lezioni di violino alla Ducale Scuola di musica di Parma e nel 1826 risulta direttore dell'orchestra dei "Collegii Ducali de' Nobili e Lalatta", incarico dal quale venne dispensato con decreto 31 dic. 1831. Per il Collegio Lalatta compose: Settimino per ballo per orchestra (1826), La festa di Cerere, azione pastorale-allegorica con cori in musica e danze (1827), come pure le musiche per il saggio del 1829. Nello stesso 1829 entrò al servizio della corte come sottotenente della guardia urbana. Fu direttore della musica strumentale dell'Accademia Filarmonica Parmense, posto che tenne fino al 1836: il 15 lug. 1840 diresse ancora questo complesso nella chiesa di S. Vitale, quando eseguì una sua Messa per S. Luigi Gonzaga. Avendo ereditato dal cugino Antonio Tagliaferri, per gratitudine aggiunse al suo cognome quello del cugino e si trasferì a Reggio Emilia, dove fu nominato ciambellano della corte estense e "delegato universale del Teatro": qui, nella stagione di Fiera 1838, gli fu dedicato un sonetto. Il 19 mag. 1870 l'Accademia di S. Cecilia di Roma lo nominò socio onorario: la notizia giunse dopo la sua morte. Anche a Reggio Emilia compose varie messe, sinfonie, quartetti e si dedicò all'insegnamento: tra gli allievi ebbe Eugenio Marchiò, autore di 2 opere e di musica varia. Datato 1844, nell'archivio del duomo di Casalmaggiore si trova il ms di un suo Sanctus ed Agnus Dei a 3 v e orch.


BIBLIOGRAFIA: Alcari; Cirani; Dacci (p. 40); Pelicelli; OER (p. 89).

ultimo aggiornamento: 23/12/2004
©2011 Gaspare Nello Vetro autore del Dizionario della musica e dei musicisti del Ducato di Parma e Piacenza