Pittore, studiò all'Acc.BB.AA. di Parma e il 12 mag. 1828, in società con Luigi Vigotti, offrendo in omaggio un primo saggio, chiesero delle commissioni per poter aprire a Parma una litografia sotto gli auspici di S.M. A questo espresse parere contrario Paolo Toschi (A.S.Pr, Segreteria di Ganinetto, b. 311, fasc. 1828).
Nel 1844 dipinse l'acquerello "Prova di ballo sul palcoscenico del Teatro Ducale" (Pr, Museo Lombardi): scena vivace con ballerine che intrecciano passi di danza sotto gli occhi di eleganti damerini; nello stesso anno venne interpellato dal Teatro Ducale di Parma circa il rifacimento di 2 scenografie per I Lombardi. Il 24 ott. 1845 gli venne conferito l'incarico di dipingere per lo stesso il sipario detto 'comodino' (secondo telone che scende tra un atto e l'altro degli spettacoli), udito il parere della sezione di pittura dell'Acc.BB.AA. sullo schizzo che aveva presentato, e che venne inaugurato il 15 dic. 1846. Rappresentava un circo romano con al centro una statua che simboleggiava l'Italia circondata dagli autori che scrissero per il teatro dall'epoca dei romani fino a Ugo Foscolo. Piacque al pubblico e fu chiamato alla ribalta con vivi applausi. Fu in uso fino al 1853, quando fu sostituito da uno di Gerolamo Magnani. Nel 1852, da quanto risulta da alcuni disegni che si trovano in collezioni private, realizzò il progetto per un Teatro (il Reinach?) e per una ristrutturazione del Teatro Regio. Assieme a Giacomo Giacopelli e a Gerolamo Gelati fu autore del progetto del Teatro di Fiorenzuola, inaugurato l'8 ott. 1853. Nel 1855 ne decorò l'interno e dipinse il sipario. Nel 1858 dipinse il sipario del Teatro di S. Giovanni di Parma.