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Orland Ferdinando


  • compositore
  • 07/10/1774
  • Parma
  • 05/01/1848
  • Parma
Indicato anche come Orlandi e a volte Orlandini, iniziò lo studio della musica con Gaspare Rugarli, organista della cappella reale di Colorno, poi proseguì con Gaspare Ghiretti e Ferdinando Paër. Nell'estate 1793, nel Teatrino di Medesano, cantò assieme a una Caterina Orland, forse sua sorella, nell'opera di Paër I pretendenti burlati. Nell'autunno dello stesso anno entrò nel Conservatorio della Pietà dei Turchini a Napoli, dove studiò con Tritto e Sala. Il Florimo (La scuola musicale di Napoli, v. III, p. 86) scrive che mentre era allievo concorse per il posto di 'maestricello', presentando l'aria con violino Leon feroce. L'anno dopo (1799), terminati gli studi, ritornò a Parma e il duca don Ferdinando lo nominò maestro di cappella onorario (A.S.Pr, Decreti e Rescritti, 28 ott. 1800). Quell'anno debuttò come compositore al Teatro Ducale di Parma con l'opera giocosa La pupilla scozzese, dando inizio a una carriera che si protrasse per una ventina di anni e nella quale scrisse circa 25 opere, che incontrarono il successo nei maggiori teatri italiani e all'estero, denotando la grande facilità di melodista sulla traccia delle tipiche forme settecentesche. Amico di Rossini, quando le opere del Pesarese si affermarono poderosamente, rallentò la produzione per cessarla del tutto nel 1820, anche se le sue opere vennero eseguite anche dopo per un ventennio. La morte del duca e la caduta del Ducato sotto l'Impero napoleonico, gli precluse a Parma ogni strada, per cui si trasferì a Milano. Nel 1806, con un decreto il viceré lo nominò docente di musica dei paggi della real casa di Milano e nel 1814 passò a insegnare solfeggio e canto al Conservatorio di musica. Nel 1815 lo troviamo concertatore (maestro al cembalo) al Teatro Carcano di Milano, città dove rimase fino al 1822, quandò si recò come insegnante e maestro di cappella a Monaco di Baviera e nel 1823 nel Württemberg, dove rimase fino al 1828, nominato dal re maestro di cappella onorario. Ritornò poi a Monaco. Per rientrare a Parma, alla morte di Finali (5 gen. 1831) concorse al posto di docente di canto all'Ospizio delle Arti: avendo sempre lavorato all'estero, gli fu preferito De Cesari. Rientrò comunque nella città natale nel nov. 1835, dove fu nominato maestro di cappella onorario da Maria Luigia, e maestro della musica vocale al Teatro Ducale, succedendo al Simonis, con uno stipendio di 800 lie annue "e ciò fino a che si faccia luogo per lui a qualche vacanza tra i Maestri di Cappella" (Il 31 mar. 1845 la paga fu portata a 1200 lire). Occupò questo posto fino alla morte. Il 7 mar. 1836 ottenne l'approvazione di SM per l'istituzione di una scuola di canto corale, "scuola che, quantunque durasse non più di un anno, apportò risultati di qualche utilità, mercé le lezioni gratuite che il sullodato maestro impartiva ai coristi del Ducale Teatro": così scrisse il Dacci. Nel mar. 1837 ottenne un congedo di 5 mesi per recarsi in "Alemagna" per liquidare alcuni "affari" (B.Cons.Pr, Archivio Ducale Orchestra). Quello stesso anno fu insignito da Gregorio XVI dell'onorificenza di cavaliere dell'ordine dello Speron d'Oro. Era socio onorario della Ducale Accademia Filarmonica di Parma e un suo ritratto del 1804, opera di Angelica Kaufman si trova a Roma. Compose le opere: La pupilla scozzese, dramma giocoso in 2 atti di Lorenzo da Ponte (Pr: Teatro Ducale, 1801); Il podestà di Chioggia, dramma giocoso in 2 atti di Angelo Anelli (Mi, Teatro alla Scala, 12 mar. 1801); Il deputato di Rocca, dramma giocoso in 2 atti (Ve, Teatro di S. Luca, 1801); Azemiro e Cimene, dramma in 2 atti di Gaetano Rossi (Fi, Teatro della Pergola, 1801); L'amore stravagante, commedia giocosa in 2 atti di Greppi (Mi, Teatro alla Scala, 1802); L'amore deluso, commedia in 2 atti (Fi, Teatro della Pergola, 1802); Il fiore ossia Il matrimonio per svenimento, farsa giocosa in 1 atto di Giuseppe Foppa (Ve, Teatro a S. Benedetto, 20 set. 1803); I furbi alle nozze, dramma giocoso in 2 atti (Fi, Teatro del Cocomero, 1803); L'avaro, dramma giocoso di Giovanni Bertati (Livorno, Teatro degli Avvalorati, 1803, ripreso come La villanella fortunata. To, Teatro Carignano, autunno 1804); Nino, opera in 2 atti di I. Zanella (Brescia, Teatro Grande, 1804); La sposa contrastata, burletta in musica a 7 voci in 2 atti di Saverio Zini (Roma, Teatro Valle, carnevale 1803); Le lettere o Il sarto declamatore, commedia in 2 atti di A. Anelli (Mi, Teatro Carcano, 1804); Le nozze chimeriche ovvero Bietolino Fiorone, melodramma giocoso in 2 atti di Adrante Locrense (Mi, Teatro Carcano, carnevale 1805, ripreso come Le nozze poetiche. Ge, Teatro del Falcone, 1805); La selvaggia nel Messico, opera da alcuni attribuita al Nicolini (Roma, Teatro Alibert, carnevale 1805); Corrado, dramma per musica in 2 atti (To, Teatro Regio, 26 dic. 1805); I raggiri amorosi, dramma giocoso in 2 atti (Mi, Teatro alla Scala, primavera 1806); Pandolfo e Baloardo ossia Le nozze per l'armi antiche, farsa in 1 atto di G. Foppa (Ve, Teatro di S. Moisé, 1807); L'amico dell'uomo, aggiunte alla farsa in 1 atto di Giuseppe Farnelli su libretto di G. Foppa (Novara, Teatro Nuovo, carnevale 1808); La dama soldato, dramma giocoso per musica in 2 atti di Caterino Mazzolà (Mi, Teatro alla Scala, 26 set. 1808); Il qui pro quo o sia L'equivoco dei due Pompei, melodramma comico in 2 atti di G. Rossi (Mi, Teatro di S. Radegonda, 1811); Il cicisbeo burlato, dramma giocoso in 2 atti di A. Anelli (Mi, Teatro alla Scala, 1812, ripreso come I due vecchi burlati. Senigallia, Teatro Condominiale, 1813); Zulema e Selimo, dramma serio (Venezia, 1813); Antigona (Bo, 1818); Rodrigo di Valenza, dramma per musica in 2 atti di Felice Romani (To, Teatro Regio, 26 dic. 1819); Fedra, dramma serio in 2 atti di Luigi Romanelli (Padova, Teatro Nuovo, 1820). Le ultime 2 opere furono dedicate a Maria Luigia. Nel dic. 1812 fu eseguito al Teatro di Cesena il II atto de Il fanatico in berlina di Paisiello "con aggiunta di un'aria nuova del m0 Orlandini parmigiano". Il 16 nov. 1819 in un'accademia a Palazzo Tabarelli a Trento fu eseguita una Grand'Aria nei Danaidi di Orlandi. Scrisse musica sacra (molta della quale si trova negli archivi di Colorno e di Casalmaggiore; una Messa in musica per la Ducale Cappella, dedicata nel nov. 1842 a Maria Luigia, fu eseguita diverse volte); un ballo in 5 atti; 5 cori per l'Alceste dell'Alfieri; una cantata a 2 voci e Or che le amiche tenebre, notturno a 3 v acc piccola orch dedicati al re del Württenberg (partitura Mi: Artaria, 1826); una marcia; composizioni vocali varie (Odi d'un uom che muore l'estremo suono, anacreontica per bs e pf); una Sinfonia in re per pf; la riduzioni per pf della sinfonia dell'Otello di Rossini (Mi: Ricordi).
BIBLIOGRAFIA: Alcari; Basso; Brumana; Cirani; Colorno/Musica (pp. 75, 240); Dacci; P.E.Ferrari; Fétis; Gervasoni; Grove; Livorno; Manferrari; Melisi; Passadore e Rossi; Rossi.
ultimo aggiornamento: 18/03/2010
©2011 Gaspare Nello Vetro autore del Dizionario della musica e dei musicisti del Ducato di Parma e Piacenza