AGENTE TEATRALE Colui che, spesso titolare di una agenzia teatrale, recluta il personale artistico - ma anche macchinisti, suggeritori, personale tecnico in genere -, redistribuisce l'offerta di lavoro, media ed agevola la stipulazione di scritture teatrali, favorisce la conclusione di affari tra compagnie, singoli artisti e teatri. Compagnie ed artisti ricorrono spesso ai suoi servizi conferendogli la propria rappresentanza per l'organizzazione del giro e la stipulazione di contratti di recita. L'agente teatrale è normalmente retribuito dagli artisti mediante una provvigione ragguagliata alla retribuzione ad essi procurata. Il compenso è preso, in gran parte, sulla paga della persona scritturata. Nell'800, tuttavia, non è del tutto scomparsa la percentuale pagata per metà dall'artista e per metà dall'IMPRESARIO. Ancora più comune è la provvigione corrisposta per intero dall'artista, poi divisa tra agente ed impresario. Frequentemente l'agente teatrale trova guadagni maggiori, sia pur accompagnati da rischi maggiori, impegnando a tempo l'attività di artisti e compagnie che a lui si affidano, per poi negoziarle a prestazione. Sfumiamo così nella figura dell'agente-impresario dominante sulla scena del teatro lirico fino agli inizi del '900. Parte degli agenti teatrali dell'800 sono poi giornalisti o direttori di giornali teatrali. Altra occupazione che si combina con l'agenzia è il negozio di musica e strumenti musicali con annessa copisteria.
ANNO COMICO Come termine relativo alla durata di un contratto, e solo per gli artisti drammatici, si intende il periodo che corre dalla prima domenica di QUARESIMA fino all'ultimo giorno del CARNEVALE successivo. Per le compagnie di canto e ballo vedi ANNO TEATRALE.
ANNO TEATRALE Come termine relativo alla durata di un contratto, e solo per gli artisti di canto e ballo, si intende il periodo che corre dal 10 dicembre circa fino al 10 dicembre dell'anno successivo. Per le compagnie drammatiche vedi ANNO COMICO.
APPALTATORE vedi IMPRESARIO.
APPARATORE Colui che provvede all'arredamento scenico. È responsabile degli scenari (quinte, porte, finestre, caminetti, etc.) ed in genere di tutti quei pezzi che sono inerenti allo scenario. Corrisponde alla moderna figura del direttore di scena. Vedi anche TROVAROBE.
ARCHITETTO Colui che cura il mantenimento e la solidità dell'edificio, delle macchine e di tutti gli oggetti che gli sono consegnati dalla DIREZIONE DEL TEATRO. Secondo il Regolamento del Teatro di Parma è destinato al posto di architetto teatrale il primo architetto di Corte e di Governo. Egli ha l'obbligo di provvedere, insieme all'ISPETTORE, alla redazione e successiva verifica degli inventari relativi agli oggetti del palcoscenico, agli oggetti mobili del ridotto, alle macchine per gli incendi ed ai restanti oggetti mobili e stabili del teatro. Deve inoltre stendere le perizie degli oggetti da acquistare, dei lavori da fare nonché collaudare gli acquisti ed i lavori già eseguiti. Dietro suo parere la Direzione promuove il pagamento di essi. In ogni sera di spettacolo deve ordinare il servizio dei pompieri e stabilirne il numero occorrente a prevenire eventuali inconvenienti ed incendi di concerto con il loro capitano.
ARGANO Nella scenotecnica, apparecchio fondamentale tanto per il sollevamento degli elementi quanto per imprimere il movimento ai complessi macchinistici. L'argano semplice è costituito da un cilindro di legno o metallo su cui si avvolge, mediante l'azione manuale di una o due manovelle, la fune portante. Da esso differisce il tamburo (o mulino, o botte) formato da un cilindro diviso in due parti (di cui una di diametro maggiore) sulle quali si avvolgono le funi più sottili che vengono legate allo scenario. Le funi grosse, dopo essere passate su apposite carrucole, scendono verticalmente fino ai ballatoi dove sono manovrate dagli argani sussidiari, oggi superati dal moderno sistema a contrappesi.
ARGANTE Nel gergo teatrale colui che è incaricato di far scendere, mediante un ARGANO situato sopra la volta della platea, l'ASTROLAMPO, e di rialzarlo dopo aver acceso le fiamme ad olio o a candela. L'operazione viene effettuata, in genere, dopo aver dato accesso al pubblico del LUBBIONE, prima ancora di "fare porta" per i restanti spettatori. II pubblico del loggione ha così il privilegio di godersi la manovra dell'argante.
Nella scenotecnica per argante si intende il palo di legno, alto circa 2 metri, in cima al quale è collocato un lume e più in basso una tavoletta sulla quale è fissato il soggetto per le entrate, ovvero il foglio su cui sono segnate le battute sulle quali deve entrare ciascun attore. Sotto la tavoletta è collocata una cassettina entro cui il TROVAROBE depone tutto quello che gli attori devono portare in scena: borse, armi, lettere non scritte, etc. Le lettere e i fogli scritti rientrano negli obblighi del SUGGERITORE.
Ed ancora, nella scenotecnica, per argante si intende anche il regg$ume mobile a tre piedi, utilizzato per l'illuminazione del palcoscenico.
ASSISTENTE Secondo il Regolamento del Teatro di Parma colui che, stipendiato anche dall'APPALTATORE - per il quale funge da esattore -, gestisce, insieme al CONTROLLORE, gran parte della contabilità degli spettacoli. Deve tenere il registro delle somme riscuotibili del CANONE ANNUO dei palchetti, degli abbonamenti, degli affitti dovuti dal CAFFETTIERE e dal TRATTORE ed occuparsi delle relative riscossioni. Compila inoltre il registro delle spese serali ordinarie e straordinarie ed ha il compito di formare il bilancio tra le somme riscuotibili e le spese serali per accertarsi che le seconde siano inferiori alle prime. Addetto alla gestione dei pagamenti distribuisce, in genere ogni sei sere, ai dipendenti del teatro a carico dell'appaltatore, le rispettive retribuzioni. Dal 1850 gli uffici di assistente e di ESATTORE-PAGATORE sono riuniti in una sola persona.
ASTROLAMPO Parola di derivazione francese utilizzata nel Teatro di Parma per indicare il grande lampadario posto al centro della volta che copre la sala della platea. Durante gli spettacoli delle stagioni del CARNEVALE e PRIMAVERA l'astrolampo deve essere illuminato con tutte le luci di cui è suscettibile; per le altre rappresentazioni dell'anno deve essere illuminato con almeno la metà di esse. Nel 1853 l'antica illuminazione ad olio viene sostituita da quella a gas ed il vecchio astrolampo ducale con un gigantesco lampadario prodotto dalle fonderie parigine di Auguste La Carriere.
ATTREZZISTA Colui che procura, in certi casi fornisce e custodisce gli attrezzi utilizzati durante gli spettacoli. Nelle rappresentazioni d'eccezione presenzia alla consegna e riconsegna del materiale scenico, prima e dopo ciascuna esecuzione; nelle rappresentazioni ordinarie si identifica con il TROVAROBE. Secondo il Regolamento del Teatro di Parma l'attrezzista ha pure l'obbligo di presentare alla DIREZIONE i disegni ed i modelli degli attrezzi destinati all'uso degli spettacoli e di assicurarsi che eventuali armi somministrate a compagnie volanti o a comici non siano "né affilate, né appuntite, né tali da poter nuocere".
AUTUNNO (Stagione d') Epoca teatrale, detta abusivamente stagione, compresa di solito tra i mesi di ottobre e novembre, variabile a seconda delle annate e delle speciali consuetudini dei teatri. Vedi anche STAGIONE TEATRALE.
AUTUNNINO (Stagione d') Epoca teatrale, detta abusivamente stagione, compresa di solito tra i mesi di novembre e dicembre, variabile a seconda delle annate e delle speciali consuetudini dei teatri. Vedi anche STAGIONE TEATRALE.
AVVISATORE Colui che ha il compito di avvertire, giusta gli ordini della DIREZIONE o dell'IMPRESA, il personale artistico ed il personale addetto al servizio teatrale, del giorno e dell'ora loro assegnati per prove e spettacoli. Ha pure il compito di consegnare inviti e lettere affidategli. Secondo il Regolamento del Teatro di Parma l'avvisatore riceve ogni mattina, alle ore nove, gli ordini dei direttori del teatro e dell'orchestra ed esegue quelli che gli sono impartiti dagli impiegati della Direzione e dall'IMPRESARIO.