PALCHETTISTA Colui che è proprietario di un palchetto situato per lo più nei primi due ordini di palchi. Il palchettista ha tutti i diritti inerenti alla proprietà - ha, infatti, facoltà di ammobiliare ed adornare il palco a proprio piacimento - meno quello di distruggere e deteriorare. A lui compete il dominio del palco unito alla servitù attiva di passaggio per accedervi e alla servitù attiva di prospetto e di audizione. Il palchettista proprietario non fa parte del normale pubblico pagante. Egli, per godere degli spettacoli, versa all'impresa un canone annuo o tratta dopo averlo determinato o patteggiato con l'IMPRESARIO. Questo canone può sostituire l'abbonamento stagionale o farvi da supplemento. Spesso, quando i proprietari pagano un canone, questo fa parte non del provento ma della DOTE dell'impresario. Anche secondo il Regolamento del Teatro di Parma i palchetti possono essere acquistati. La vendita conferisce all'acquirente il vero e assoluto possesso del palco così che può ornarlo ed affittarlo. Per i palchi posti nel 2° ordine nobile, tuttavia, la rivendita deve essere fatta a persone attinenti al ceto nobile, previo permesso. La distribuzione dei palchetti agli acquirenti viene fatta con estrazione a sorte prima (fino al 1823), secondo l'anteriorità delle domande poi. Gli affittuari dei palchi non venduti oltre il pagamento del canone o tratta dovuto all'impresario per ogni corso di recite, corrispondono al Governo un fitto proporzionato al prezzo attribuito ai palchetti. A partire dal 1833, 4 palchettisti, eletti dalla Sovrana, entrano a far parte della COMMISSIONE AMMINISTRATIVA. Uno di essi esce d'ufficio ogni anno. Durante i primi tre anni si estrae a sorte il palchettista uscente; in seguito esce chi è nella Commissione da più tempo. Dopo la prima elezione, e fino al 1849, per ogni nuovo palchettista da eleggere la Commissione propone una terna di candidati tra cui scegliere che puo comprendere anche coloro che sono già usciti d'ufficio. Dal 1855 la COMMISSIONE DIRETTRICE reinserisce tra i suoi componenti i 4 palchettisti che aumentano a 5 dal luglio '59.
PARRUCCHIERE Colui che acconcia i capelli degli artisti secondo le ordinazioni di chi dirige e somministra tutti gli oggetti di sua professione (barbe, baffi, parrucche, etc.). Egli deve avere con sé il numero occorrente di aiuti affinché il servizio sia svolto con puntualità e precisione. Il Regolamento del Teatro di Parma prevede 2 parrucchieri in capo, i quali somministrano, a prezzo da convernirsi con l'IMPRESARIO, tutti gli oggetti che loro riguardano. Dispongono di un locale in teatro ove riporre tali oggetti. Devono inoltre mantenere un certo numero di parrucchieri subalterni per il servizio serale. Tutti devono essere muniti di certificato di buona condotta.
PORTINAIO Colui che veglia affinché non entri in teatro chi non è munito di biglietto d'ingresso, di abbonamento, o chi non ne abbia diritto. Secondo il Regolamento del Teatro di Parma le particolari attribuzioni dei portinai sono regolate da istruzioni che dà loro la DIREZIONE di concerto con l'IMPRESARIO. Uno solo dei portinai, riconosciuto e autorizzato dalla polizia, è incaricato dell'affissione e trasmissione degli avvisi teatrali. I portinai dipendono direttamente dal CONTROLLORE. Vedi anche PORTINAIO ALL'ORCHESTRA, PORTINAIO AL PALCOSCENICO, PORINAIO ALLA PLATEA O AL LOGGIONE.
PORTINAIO ALL'ORCHESTRA Secondo il Regolamento del Teatro di Parma colui che permette l'accesso in orchestra ai soli professori ed impedisce che vi si introducano persone estranee alla musica.
PORTINAIO AL PALCOSCENICO Colui che veglia affinché non entrino sul palcoscenico le persone non autorizzate. Secondo il Regolamento del Teatro di Parma il portinaio deve essere al suo posto un'ora prima dell'inizio degli spettacoli e non abbandonarlo sia durante le rappresentazioni, sia nel corso delle prove. In caso di violazioni od insolenze da parte di chi chiede l'ingresso è obbligato al richiamo delle sentinelle ed a farne in seguito rapporto all'ISPETTORE o al SOTTOISPETTORE.
PORTINAIO ALLA PLATEA O AL LOGGIONE Colui che dà ingresso, alla platea o al loggione, ai soli muniti di biglietto, e ne dà divieto a domestici, livreati e persone indecentemente vestite. Veglia inoltre sul buon ordine ed avvisa le guardie quando viene turbato.
PITTORE DI SCENE Colui che svolge un lavoro analogo a quello del moderno scenografo. Con questo nome si identifica, infatti, quel particolare tecnico professionista, ideatore ed insieme realizzatore delle scene. Secondo il Regolamento del Teatro di Parma i pittori di scene operano nelle sale ad essi procurate dall'amministrazione teatrale rigorosamente aperte e chiuse dal CUSTODE del teatro. In ogni contratto infatti viene stipulata la loro dipendenza dal custode, insieme all'obbligo di prestare la massima attenzione nell'uso del fuoco, del fornello, e nel movimento dei vasi del colore. I pittori di scene non possono lavorare nelle sale, né accendere lumi di notte, senza l'autorizzazione della DIREZIONE e sotto la responsabilità del custode. Dal 1854, per il disegno e la pittura delle scene del teatro - compresi i fondali, le quinte, le arie, i principali, i riempimenti, le porte e quanto altro possa servire alla migliore illusione delle scene -, viene istituito il posto di pittore-direttore-scenografo. Egli ha l'obbligo, durante gli spettacoli di opera e ballo, di tenere alle sue dipendenze almeno due pittori-scenografi, uno dei quali deve essere in grado di sostituirlo in caso di malattia. Il pittore-direttore deve inoltre istruire degli allievi, scelti tra gli alunni dell'Accademia di Belle Arti, nell'arte della scenografia. Prima della realizzazione delle scene per uno spettacolo, il pittore-direttore-scenografo ha l'obbligo di presentare schizzi e bozzetti al REVISORE e di sottostare alle correzioni da questi eventualmente propostegli. Ogni scenario viene pagato dall'APPALTATORE man mano che il lavoro viene consegnato al MACCHINISTA. I prezzi sono stabiliti di concerto tra il pittore e l'appaltatore.
PRIMAVERA (Stagione di) Epoca teatrale, detta abusivamente stagione, che inizia dalla seconda festa di Pasqua, di durata variabile a seconda delle annate e delle speciali consuetudini dei teatri. Vedi anche STAGIONE TEATRALE.