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Borgotaro, Il teatro


Alla metà del 700 esisteva un Teatro, in quanto l'8 dic. 1733 "gli associati" chiedevano che venissero date istruzioni al comandante del paese per matenere la pubblica tranquillità negli spettacoli del prossimo carnevale (A.S.Pr, Spettacoli e Teatri Borbonici, b. 1). Troviamo pari richiesta nel 1768. Un nuovo Teatro fu costruito da una società costituitasi a questo fine (decreto 5 feb. 1812) nell'area della chiesa e di parte del soppresso convento delle Francescane, che in epoca napoleonica era stato adibito a tribunale. Alla costruzione, terminata 8 anni dopo, concorsero con sottoscrizioni per l'acquisto dei palchetti tutti i possidenti della città. La G.Pr del I gen. 1820 scriveva che "alcune persone, preso il nome di socj filodrammatici, fanno costruire un Teatro capace di non più che 700 spettatori, ma per l'elegante e solida sua forma assai bello. Il signor Giuseppe Bertoluzzi, professore di prospettiva e d'ornato nella Ducale Accademia delle Bell'Arti ne fece il disegno. I lavori poi furono diretti da un Parmigiano impiegato nella Delegazione Ducale del valtarese, il quale eziandio che insegnò per più anni in una casa di utile educazione l'Architettura diede a vedere, senza farne pompa, di saperla non poco. La sala e gli scenarj dipingonsi dal sig. Alessandro Cocchi, valente pittor teatrale". Con decreto I ago. 1833 il Teatro venne dichiarato comunitativo, e la gestione passò al Comune. Alla direzione fu preposta una deputazione di 5 membri presieduta dal podestà, mentre gli altri erano palchettisti. La liquidazione dei vecchi conti, che peraltro presentavano notevoli utili, dette luogo a dispute tra i cessati e i nuovi amministratori. Nel gen. 1837 venne approvato il regolamento: "Il Teatro si aprirà almeno due volte all'anno, l'una a carnevale e l'altra al tempo della Fiera e solennità della Madonna del Carmine". Il Teatro costituì un centro culturale e ricreativo, essendo al centro della vasta area da Parma al mare, e fu sede di spettacoli di ogni genere: dalla lirica all'operetta, dai concerti alla prosa, dalle feste popolari all'arte varia. Visse un fulgore particolare alla fine del secolo, in concomitanza con i lavori della ferrovia Parma - Spezia: in quel periodo si dettero oltre 30 spettacoli all'anno con compagnie di primo piano italiane e straniere. In una lettera del 3 mar. 1894 il Comune indicava il numero massimo dei biglietti che potevano essere staccati: 80 per il loggione, 220 per la platea, 120 per i palchi. Questi erano 28 in due ordini, più un palco d'onore da 8 posti.
©2011 Gaspare Nello Vetro autore del Dizionario della musica e dei musicisti del Ducato di Parma e Piacenza