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Numero voci: 215.

Sanvitale Jacopo Antonio


  • 23/05/1699
  • Parma
  • 06/03/1780
  • Parma
Poeta versatile, prodigo mecenate, il 15 giu. 1739 ospitò nel suo palazzo l'assemblea costituente l'Arcadia e, a sue spese, sistemò sull'isolotto del giardino ducale un teatro di verzura, dove nel mese di ago. si tenne la prima assemblea dell'Arcadia, e nella quale fu acclamato "custode della colonia" con il nome di Eaco Panellenio. Nel 1761, data la competenza e il censo, fu nominato direttore generale degli spettacoli del duca e nel 1763 del Teatro Ducale. Tra i suoi compiti ci fu quello di portare a buon fine il progetto del 1774 di un'"Accademica Unione Teatrale" per utilizzare al massimo gli elementi parmigiani delle Reali Scuole di canto e di Ballo, con la finalità di ottenere una massima economicità e "di tenere il Denaro in Paese". L'esperimento fu però un fallimento (A.S.Pr, Spettacoli e Teatri Borbonici, b. 5). Nel 1758 tradusse e adattò Castor et Pollux di Gentil Bernard e Rameau, dando il titolo di I Tindaridi. Tradusse il testo francese di Fontanelle, adattandolo per il libretto di Enea e Lavinia, musicato nel 1761 dal Traetta, operazione che effettuò anche con Bajazette per Bertoni. Nel 1773, in occasione della nascita di Don Ferdinando, scrisse la favola pastorale Uranio ed Erasitea, musicata da Giuseppe Colla e, forse, Enea in Cartagine; nel 1776 tradusse Poliuto e Andromaca, destinato a uno spettacolo teatrale, rappresentato da alcuni nobili nel castello di Fontanellato.
BIBLIOGRAFIA: Pezzana. Memorie, (IV pp. 175-181); Bédarida.
©2011 Gaspare Nello Vetro autore del Dizionario della musica e dei musicisti del Ducato di Parma e Piacenza