Ormai presenza fissa di «Traiettorie» in quanto «in residence», Ensemble Prometeo partecipa alla XXXI edizione della rassegna di musica moderna e contemporanea venerdì 11 giugno nel Centro di Produzione Musicale “Arturo Toscanini” a Parma (ore 18:30) con un programma che miscela Stati Uniti, Italia e Inghilterra fra atmosfere sonore stranianti e studi sul ruolo della sonorità.
Si pensi infatti che «Time and Motion Study I» di Brian Ferneyhough è un pezzo degli anni Settanta che sfida la natura monodica del clarinetto basso per cercare di restituirne una sensazione polifonica lavorando in maniera estremamente complessa su un materiale a densità contrastanti, a spese di un alto livello di difficoltà esecutiva. In questo studio sulle possibilità concrete e umane di superare la materia, se ne affianca uno sull’impossibilità della voce umana di farsi significato delle parole, la strada cioè che Franco Donatoni in «L'ultima sera» (1980) per mezzosoprano, flauto, clarinetto, violino, violoncello e pianoforte ha cercato di percorrere provando a integrare il più possibile la voce agli strumenti su frammenti poetici di Fernando Pessoa.
E certamente per questo secondo concerto dell’edizione di quest’anno di «Traiettorie» che omaggia la musica contemporanea degli Stati Uniti non si poteva trovare rappresentante più americano di Morton Feldman, di cui Ensemble Prometeo eseguirà «Durations 1» (1960) per flauto contralto, violino, violoncello e pianoforte, davvero la quintessenza del lavoro del compositore newyorchese sulla manifestazione fisica nel tempo dell’esistenza di suoni isolati. Completa il programma un pezzo di Aldo Clementi che attraverso l’intertestualità con un celebre corale di Bach prende atto dell’illusorietà della forma, della irripetibilità di un passato perduto: «Vom Himmel hoch» (1999), qui nella versione per pianoforte, violino, clarinetto basso, violoncello, sarà proposto da Ensemble Prometeo in prima assoluta.
Ensemble Prometeo è in questa occasione formato da Giulio Francesconi (flauto), Michele Marelli (clarinetto), Grazia Raimondi (violino), Michele Marco Rossi (violoncello), Ciro Longobardi (pianoforte) e Katarzyna Otczyk (mezzosoprano), e sarà diretto come sempre da Marco Angius, tra l’altro direttore musicale e artistico dell’Orchestra di Padova e del Veneto, oltre che attivissimo promotore della contemporaneità musicale (lo si ricorda a Parma dirigere «Prometeo» di Luigi Nono nel 2017 e nello scorso marzo «Pelleàs et Mélisande» di Debussy), anche sul piano musicologico con studi dedicati a Ivan Fedele e Salvatore Sciarrino.
La realizzazione di «Traiettorie», partner di Italiafestival, è possibile grazie al contributo del Comune di Parma, Regione Emilia-Romagna, Fondazione Cariparma, Fondazione Monteparma, Chiesi Farmaceutici, Symbolic e la collaborazione del Complesso Monumentale della Pilotta, Casa della Musica di Parma, Fondazione “A. Toscanini”, Fondazione Teatro Due, Università degli Studi di Parma, Sina Hotel Palace Maria Luigia. Rinnovata anche la media partnership con Rai Radio3 e Magazzini Sonori.
Programma della serata:
Aldo Clementi (1925-2011)
Vom Himmel hoch (1999)
versione per pianoforte, violino, clarinetto basso e violoncello
**Prima esecuzione assoluta
Brian Ferneyhough (1943)
Time and Motion Study I (1971-1977)
per clarinetto basso
Morton Feldman (1926-1987)
Durations 1 (1960)
per flauto contralto, violino, violoncello e pianoforte
Franco Donatoni (1927-2000)
L'ultima sera (1980)
per mezzosoprano, flauto, clarinetto, violino, violoncello e pianoforte
Organico:
Giulio Francesconi, flauto
Michele Marelli, clarinetto
Grazia Raimondi, violino
Michele Marco Rossi, violoncello
Ciro Longobardi, pianoforte
Katarzyna Otczyk, mezzosoprano
Marco Angius, direttore