Sabato 18 ottobre, alle ore 17, prosegue la collaborazione decennale con il Liceo Musicale A.Bertolucci di Parma che vede gli studenti affiancati in un percorso didattico e artistico da un artista affermato che possa dare loro nuovi spunti per l’apprendimento e curiosità verso la creazione.
Quest’anno il docente scelto è Giulia Barba, sassofonista e compositrice animata da curiosità e volontà di ricerca, membro della Tower Jazz Orchestra e leader prolifico del suo gruppo Sonoro che ha licenziato il disco omonimo e il recente “La grazia dell’informe” in organico allargato.
Il laboratorio guiderà gli studenti in un percorso che vedrà improvvisazione e scrittura tradizionale coesistere, utilizzando il supporto scritto per alimentare il momento improvvisativo e creare strutture mobili e aperte. Nelle parole della stessa Barba il percorso prenderà il via da una meditazione sul concetto di dissonanza:
“Se pensiamo all'evoluzione della dissonanza nella storia della musica è evidente che si tratti di un percorso non lineare. Ne troviamo evidenza ogni volta che assistiamo a un concerto di musica antica, eseguito con strumenti dell'epoca, e il nostro orecchio si stranisce, non ritrovando il sistema di intonazione a cui siamo abituati da Bach in poi. La stessa cosa avviene quando entriamo in contatto con tradizioni musicali non occidentali, oppure con la musica atonale e il jazz contemporaneo. La dissonanza ci attrae e ci respinge nello stesso momento, sfugge al nostro sistema razionale, non ci rassicura, vibra con fastidio nel nostro corpo, suona come un errore eppure è un ingrediente fondamentale della composizione musicale. Senza dissonanza non esiste tensione, e senza tensione non c'è movimento. Nella musica come nella vita, stare a contatto con la sensazione dissonante ci educa all'accettazione del diverso, a ciò che sfugge allo stereotipo, alla sua disarmonia e alla sua differenza. Educarsi alla dissonanza è fare esperienza della scomodità, indagare i confini della forma includendo l'elemento estraneo, disarmonico eppure complementare, presupposto imprescindibile alla risoluzione della tensione.”