È ormai una consuetudine la presenza a Traiettorie di giovani musicisti allievi del Conservatoire National Supérieur de Musique et de Danse de Paris, frutto di un rapporto consolidato fra la rassegna di musica moderna e contemporanea di Parma e l’istituzione parigina, rafforzata alla luce dell’amicizia ormai pluridecennale con la grande violinista sudcoreana Hae-Sun Kang, oggi docente di musica da camera e “référent des étudiants d’Artist Diploma et de l’Ensemble Next” nel conservatorio di Parigi, di cui a sua volta è stata allieva.
Quest’anno il concerto, fissato per giovedì 9 novembre alle ore 20.30 alla Casa della Musica e realizzato con il supporto della Fondazione Nuovi Mecenati - Fondazione franco-italiana di sostegno alla creazione contemporanea, ospita tre ragazzi sotto i trent’anni e già in carriera: il flautista veneziano Andrea Vecchiato, la violoncellista cinese Yi Zhou e la pianista giapponese Nanami Okuda, che anche in questa occasione saranno accompagnati al violino da Hae-Sun Kang.
Introdotto dalla trascrizione per flauto, violino, violoncello e tastiera della Trio Sonata BWV 1039 di Johann Sebastian Bach, il programma si snoda lungo un percorso in gran parte impregnato di cultura francese, non tanto per la nazionalità degli autori, quanto per il profondo legame che hanno stabilito con il mondo musicale d’oltralpe. Due sono in effetti francesi: il primo è Matthieu Acar, scomparso a trentaquattro anni nel 2022, che nel 2016 partecipò a Traiettorie proprio in un concerto degli allievi del Conservatorio di Parigi, di cui qui verrà eseguito in prima italiana un pezzo per pianoforte dalle sonorità rapprese, «Givre d’automne»; l’altra è la novantasettenne Betsy Jolas, allieva di Milhaud e Messiaen, di cui verrà proposto «Musique pour Delphine» per violino e violoncello (1992). Ma certamente sia la musica del veronese Marco Stroppa, sia quella della finlandese Kaija Saariaho si possono considerare da decenni pienamente inserite nella cultura francese: «Ay, there’s the rub» per violoncello (2011) di Marco Stroppa indaga le illusioni percettive, «Cendres» per flauto, violoncello e pianoforte (1998) di Kaija Saariaho – scomparsa nello scorso giugno – gioca su atmosfere diafane, sfumature minime, progressive disgregazioni. Decisamente fuori dal gioco francese sono invece i due pezzi per flauto che costituiscono «Midi» (1989) di Franco Donatoni: un divertimento liberatorio e teatrale di un compositore che dopo una profonda crisi aveva riscoperto il gusto di giocare con la musica.
Johann Sebastian Bach (1685-1750)
Trio Sonata in sol maggiore, BWV 1039 (1736-41)
Matthieu Acar (1988-2022)
Givre d’automne (2016)
*Prima esecuzione italiana
Franco Donatoni (1927-2000)
Midi. Due pezzi per flauto (1989)
Betsy Jolas (1926)
Musique pour Delphine (1992)
Marco Stroppa (1959)
Ay, there’s the rub (2001, rev. 2011)
Kaija Saariaho (1952-2023)
Cendres (1998)
La realizzazione di Traiettorie, partner di Italiafestival, è possibile grazie al sostegno di: Ministero della Cultura, Regione Emilia-Romagna, Comune di Parma - Casa della Musica, Complesso Monumentale della Pilotta, Università degli Studi di Parma, Fondazione “A. Toscanini”, Fondazione Cariparma, Fondazione Monteparma, Chiesi Farmaceutici, Ernst von Siemens Music Foundation, Fondazione Nuovi Mecenati - Fondazione franco italiana di sostegno alla creazione contemporanea, Symbolic, Sina Hotel Palace Maria Luigia, MACROCOOP – Servizi per la comunicazione. Rinnovata anche la collaborazione con Rai Radio3 e Magazzini Sonori come media partner.