Ancora per alcune settimane il Voltapagine sarà dedicato alla mostra Opera: il palcoscenico della società, inaugurata a Parma, Palazzo del Governatore, il 19 settembre 2021 e visitabile fino al 13 gennaio 2022.
La mostra, con oltre 514 pezzi esposti tra quadri, volumi antichi, stampe, fotografie, documenti e costumi, indaga il rapporto tra opera lirica e società, toccando temi come la censura, la protesta politica, i regimi, lo stare all’opera, il gesto scenico, la figura femminile...
Ogni settimana proporremo libri, cd, dvd, per approfondire una delle sezioni della mostra.
I materiali sono disponibili per il prestito e potranno esser prenotati telefonicamente al numero 0521.031174, negli orari di apertura al pubblico, oppure scrivendo all'indirizzo biblioteca@lacasadellamusica.it
Il mito
Mentre stava morendo l'intera via Manzoni viene coperta di paglia per lasciarlo spirare in pace: Verdi è già leggenda.
Una leggenda che egli stesso ha saputo gestire fin dalle origini, fin dalle fotografie che si faceva scattare a Parigi da André Adolphe Eugène Disderi in varie pose - seduto, il gomito appoggiato al tavolino, mentre guarda in macchina; Verdi in piedi con la tuba in mano – dove l'arredo, il libro sul tavolino, o ancora i gesti hanno valore simbolico e poi la pittura, le litografie per moltiplicare l'immagine all'infinito; e quando Verdi si fa ritrarre da Giovanni Boldini nel 1886, quei pastelli coglieranno uno sguardo quasi inafferrabile, mentre la sciarpa annodata al collo rompe ogni iconografia tradizionale
Fra le fotografie di Disderi e il quadro di Boldini, una moltiplicazione di immagini verdiane attraversa ogni genere di media e di oggetti, dai ritratti ai francobolli. C'è poi il monumento a Verdi di Parma. La sua storia si chiude fra due date il 1913 per i festeggiamenti del centenario della nascita, quando si iniziano i lavori della struttura collocata di fronte alla stazione ferroviaria, e il 1922 quando il monumento viene inaugurato. Il progetto di Lamberto Cusani con lo scultore Ettore Ximenes e imponente, un grande semicerchio porticato, al culmine un grande cocchio, sotto le 28 statue delle opere verdiane in ampie nicchie. Un mezzo anfiteatro che rappresentava l'abbraccio di Parma al compositore e a chiunque venisse da fuori. Il 13 maggio 1944 il monumento fu danneggiato dai bombardamenti e, nel dopoguerra le ragioni di un'edilizia interessata a speculazioni edilizie ne decretarono la distruzione. Oggi si conserva solo l'ara dello Ximenes, in nuova sistemazione davanti al Palazzo della Pilotta, mentre solo nove statue rappresentanti le opere si sono salvate, e sono ora collocate nel teatro Arena del Sole a Roccabianca.
Le nostre proposte:
- Giuseppe Verdi: l'uomo, l'opera, il mito
a cura di Francesco Degrada
- Verdi in tasca. La storia, il mito, le immagini nella raccolta di Renato Manici
a cura di Lucia Miodini
- Verdi: l'uomo, l'artista, il mito. Selezioni storiche da registrazioni a 78 giri (compact disc)
- Verdi, l'italiano, ovvero in musica, le nostre radici
di Riccardo Muti
- Giuseppe Verdi: la musica immortale. Le sinfonie e i preludi delle opere più celebri del Maestro registrati dal vivo nel teatro della sua città natale (compact disc + DVD)
- W Verdi: il mito verdiano
a cura di Marzio Dall'Acqua
E per i bambini:
- Voci su Verdi
di Serena Piazza e Antonio Marinoni