Negli stessi anni in cui si sviluppa la riproduzione del suono, si gettano le basi per la sua trasmissione a distanza. Alla fine dell’Ottocento, Guglielmo Marconi intuisce che le onde elettromagnetiche possono essere utilizzate per trasmettere messaggi a distanza al di là di ogni ostacolo e senza fili di collegamento. Questa intuizione getta le basi non solo per lo sviluppo della radio, ma anche per la costruzione dell’attuale sistema di telecomunicazioni. Le prime radio, che consentono solo l’ascolto in cuffia, sfruttano le proprietà della galena, un minerale in grado di amplificare debolmente l’impulso elettrico del segnale ricevuto. Il vero sviluppo coincide tuttavia con l’invenzione della valvola: il tubo elettronico che risolve i problemi causati dalla debolezza del segnale e che costituirà il cuore di ogni apparecchio radio sino agli anni Cinquanta.