Segnaliamo che rispetto alla precedente comunicazione, l’organico ha subito una variazione: il percussionista Simone Beneventi non potrà essere presente al concerto e sarà sostituito da Gabriele Genta.
Dopo due mesi di pausa estiva torna «Traiettorie» per la parte più densa del cartellone della sua XXXI edizione, quest’anno spalmata da primavera ad autunno, che propone sette degli undici concerti in gran parte contrassegnati da omaggi alla musica contemporanea statunitense.
E in questa prima serata settembrina ospitata nello spazio aperto dell’Arena Shakespeare di Teatro Due alle 21 di venerdì 3 settembre il programma è davvero eccezionale perché tutto dedicato al cosiddetto minimalismo, atteggiamento musicale formatosi negli anni Sessanta negli States e caratterizzato dall’insistenza su una scrittura ritmicamente uniforme e ripetitiva, che agisce sulla resistenza percettiva e sugli effetti psicofisici dell’ascolto.
Philip Glass e Terry Riley: il programma pensato dal percussionista Simone Beneventi con un ensemble formato tra gli altri da Mirco Ghirardini (clarinetti e sax), Flavio Virzì (chitarra elettrica), Giovanni Mancuso (tastiere) e un quartetto di percussioni di studenti ed ex studenti dell’Istituto “A. Peri” di Reggio Emilia (Gabriele Genta, Fabio Orlandelli, Matteo Rovatti, Marco Lazzaretti), mette le mani su brani in cui il minimalismo appare non tanto nella sua carica antieversiva, come spesso è stato giudicato dall’avanguardia europea, ma proprio nel suo incrocio più sottile con quelle avanguardie.
A uno dei pezzi di Philip Glass che più giocano sull’ironia verso i tic di certa musica contemporanea europea, i moti contrari infiniti di «Music in Contrary Motion» (1969), si affianca infatti «Tread on the Trail» (1965) di Terry Riley, impregnato da quegli stessi giochi ritmici e geometrici di cui si giovava Glass, risolti qui in ritmi sincopati e jazzistici increspati da variazioni infinitesimali.
Ma è nella seconda parte del programma che domina una delle creazioni più importanti del Novecento musicale e uno dei testi fondatori del minimalismo, cioè «In C» (1964) di Terry Riley, uno dei pezzi più coinvolgenti del mondo minimalista e che al mondo non solo minimalista ha certamente insegnato più di qualcosa. L’esecutore ha l’arbitrio di scegliere dinamiche e numero di ripetizioni delle cinquantatré brevi sequenze prestabilite di questo irresistibile brano che si snodano sulla pulsazione continua di uno strumento su una nota fissa, appunto il Do (C nella notazione anglosassone). In questo modo a una struttura preordinata viene coniugata una possibilità esecutiva completamente soggettiva, che rende ogni esecuzione di «In C» diversa da qualsiasi altra, e per questo ancora più eccitante.
In seguito a un laboratorio-prova della durata di tre giorni, parteciperanno alla realizzazione di «In C» – composto per un numero imprecisato di esecutori – anche alcuni performers, reclutati tramite un’apposita «call for performers» lanciata da Fondazione Prometeo.
La realizzazione di «Traiettorie», partner di Italiafestival, è possibile grazie al contributo del Ministero della Cultura, Comune di Parma, Regione Emilia-Romagna, Fondazione Cariparma, Fondazione Monteparma, Chiesi Farmaceutici, Symbolic e la collaborazione del Complesso Monumentale della Pilotta, Casa della Musica di Parma, Fondazione “A. Toscanini”, Fondazione Teatro Due, Università degli Studi di Parma, Sina Hotel Palace Maria Luigia. Rinnovata anche la media partnership con Rai Radio3 e Magazzini Sonori.
Programma della serata:
Prima parte
Philip Glass (1937)
Music in Contrary Motion (1969)
Terry Riley (1935)
Tread on the Trail (1965, rev. 2000)
Seconda parte
Terry Riley
In C (1964)
Organico:
Mirco Ghirardini, clarinetti e sax
Giovanni Mancuso, organo elettrico
Flavio Virzì, chitarra elettrica
Gabriele Genta, percussioni
Percussionisti dell'ISSM "A. Peri" di Reggio Emilia
Musicisti selezionati dalla Call for performers