L’esposizione – che ha quale unico scopo quello di tracciare le linee fondamentali dello sviluppo tecnico, ma soprattutto sociale, dei sistemi di riproduzione e trasmissione del suono – è costituita in gran parte da apparecchi della Collezione Patanè fino alla metà del Novecento e da apparecchi di proprietà della Casa della Musica o provenienti da donazioni e depositi per i decenni successivi.
Giovanni Patanè nasce a Giarre in provincia di Catania nel 1924 e muore a Parma nel 2000. Per vent’anni parroco a Gaione in provincia di Parma, Patanè inizia negli anni Sessanta la raccolta della sua preziosa collezione di radio e strumenti di riproduzione.
Donata al Consorzio Nazionale Interuniversitario per le Telecomunicazioni (CNIT) dopo la scomparsa di Patanè, la collezione conta circa 400 pezzi che vanno dai primi esemplari di fonografi e di radio a galena, tra la fine dell’Ottocento e gli inizi del secolo successivo, agli apparecchi radiofonici e ai fonoriproduttori della metà del Novecento. Dal 2007, gran parte della collezione è stata affidata dallo CNIT alla Istituzione Casa della Musica per allestire l’esposizione all’interno della Casa del Suono.