Musica, cibo per l'anima! #196. Disponibile da lunedì 15 luglio

Un viaggio da Maria Callas all'universo afroamericano e, per i più piccoli, fantasia di note musicali

Musica 196

Questa settimana i bibliotecari di Casa della Musica propongono al proprio pubblico la seguente selezione:

 

Proposta 1: Tutto su Maria Callas

Ultimi arrivi in biblioteca

  • 100 anni di Maria Callas: nei ricordi di chi l'ha conosciuta / Eleonora Bagarotti

Maria Callas, la Divina. Una grande storia di musica e passione. Maria Anna Cecilia Sofia Kalos, contrazione del cognome originario Kalogheropoulou, è nata a New York il 2 dicembre 1923. Ma sono forse le sue origini greche a trasformarla nella più grande interprete lirica di ogni tempo, grazie a un timbro vocale unico, intriso di quella drammaticità tipica di chi porta la Tragedia nel suo Dna. Dotata di un carisma inconfondibile in cui l’anima mediterranea della Madre Terra rifulgeva nel suo millenario fascino, Maria Callas è stata la Marilyn Monroe dell’opera lirica. L’infanzia di Maria non fu serena. I genitori si divisero e lei, con la madre e la sorella, si trasferì ad Atene, dove si diplomò in canto. Tornò negli Stati Uniti e continuò a studiare. La sua insegnante Elvira de Hidalgo le consigliò di trasferirsi in Italia, dove conobbe Giovanni Battista Meneghini, suo futuro marito, che rimase al suo fianco nel periodo di grande successo. Finché Maria non conobbe Aristotele Onassis, l’amore tormentato della sua vita. Negli ultimi anni si ritirò a Parigi, dove morì il 16 settembre 1977. A ricordarla intimamente in questo libro, che ripercorre anche tutte le tappe artistiche del leggendario soprano: Ferruccio Mezzadri, suo cameriere personale, Giovanna Lomazzi, dirigente del Teatro Sociale di Como e sua grande amica, e Giuseppe Gentile, suo partner in “Medea” di Pasolini.

  • Ecco un'artista: Maria Callas, Ingeborg Bachmann e l'Italia / Alessandro Petroni

Con la sua strepitosa presenza scenica, Maria Callas ha donato nuova vita alle eroine dell’opera lirica, lasciando incantati gli ascoltatori dell’epoca, tra cui la grande poetessa Ingeborg Bachmann, che assistette alla prova generale della “Traviata” alla Scala di Milano nel 1956. Da questo incontro si snoda il racconto di Alessandro Petroni che, quasi a ricostruire idealmente un duetto, ripercorre la storia delle due artiste, due anime in contrappunto accomunate da una sorellanza di dolore, dallo stesso “Io polifonico” capace di recuperare tracce interrotte. È così che il canto di Maria Callas, mitizzato dalla sua voce multipla, diviene correlativo soggettivo nei componimenti della poetessa austriaca, dimostrando come musica e poesia «entusiaste d’essere insieme» diventino «uno scandalo, una rivoluzione, un amore, una confessione».

  • Maria Callas / René de Ceccatty

Maria Callas: da Ingeborg Bachmann a Roland Barthes, da Marguerite Duras a Hervé Guibert, scrittori e filosofi ne hanno celebrato il canto come la piú alta espressione della voce umana. La sua incredibile estensione vocale, la sua voce, come ha scritto Maurice Fleuret, «orientale e popolare, metallica, ricca di contrasti e roca», cosí lontana dalla scuola italiana di una Tebaldi, la sua postura vocale opposta alla tradizione, il suo inimitabile temperamento drammatico ne hanno eretto il monumento e costruito un mito che perdura sino ai nostri giorni. Oggetto di una mole incredibile di commenti, articoli, libri, spettacoli teatrali, balletti, la sua esistenza è stata spesso travisata da racconti infedeli, caratterizzati da un’ambigua mescolanza di stereotipi – sulla «sventura», sul «genio» e sul «destino» – e di curiosità morbose. Di straordinaria intelligenza musicale, Maria Callas non è stata, infatti, altrettanto saggia nella vita – secondo Marina Cicogna, la coproduttrice di Medea, il film di Pasolini che la vide protagonista, aveva sacrificato la sua carriera magica alla speranza del Grande Amore – ed è forse questo il motivo per cui tanti biografi, nel tentativo di trovare la chiave del suo mito, hanno fatto ricorso agli elementi propri di un melodramma. Animato da antica passione per Maria Callas, riaccesa dal suo interesse per Pasolini e dai rapporti di amicizia con i suoi ammiratori e ammiratrici, René de Ceccatty narra in queste pagine della vita della grande cantante lirica alla ricerca di ciò che l’ha resa unica e inimitabile a tal punto da non aver esercitato alcuna influenza visibile o udibile su altri artisti. Colei il cui nome basta da solo a simboleggiare l’opera lirica del XX secolo, colei che ha rivoluzionato il bel canto, andando oltre i manierismi gratuiti e inespressivi della tradizione, rimane un fenomeno unico, una stella che brilla da sola nel firmamento musicale del Novecento.

  • Maria Callas: la formazione dell'artista (1923-1947) / Stephen Hastings

Verso la fine della carriera, Maria Callas volle smentire il mito della sgobbona che provava musicalmente fino allo sfinimento. «Più volte – disse – si è parlato dell'addestramento formidabile e dello studio ossessivo con cui mi avvicino ad ogni ruolo. Ma penso in realtà di esercitarmi molto meno della maggior parte dei miei contemporanei. Mi preparo mentalmente invece di faticare senza fine negli esercizi per ottenere qualcosa che con il giusto spirito mentale arriva senza sforzo». Non avrebbe avuto tuttavia così facile accesso, nei suoi anni migliori, a un simile stato di grazia – che le permise di raggiungere una profondità espressiva mai superata nella storia del canto novecentesco – se non si fosse sottoposta, tra i tredici e i vent'anni, a un allenamento musicale e vocale da autentica virtuosa. Né sarebbe mai riuscita a dare vita credibilissima, sul palcoscenico come in disco, a personaggi così ricchi di contrasti se non avesse attraversato in quegli stessi anni, tra l'infanzia a New York e l'adolescenza ad Atene, esperienze umane così crude e illuminanti. Qui si racconta la storia di quegli anni: una vicenda struggente, movimentata e talvolta traumatica nella quale tuttavia non venne mai meno alla giovane Callas la consapevolezza della propria vocazione e del proprio destino. Un destino che le regalò già allora, tra tante tribolazioni, la gioia di comunicare qualcosa di sublime e di essere compresa fino in fondo.

 

Proposta 2: Africa chiama America

I Public Enemy e la musica afroamericana

  • Blackness: storie e musiche dell'universo afroamericano / Carlo Babando

Si può ascoltare un brano rap, o vedere un film di Jordan Peele, cercandovi delle connessioni con gli antichi imperi africani? Le pagine di Blackness ci provano partendo dal rapporto che intercorreva tra Europa e Africa prima della tratta atlantica, quando ancora gli schiavi non erano solo neri e i padroni solo bianchi. Forse solo così è possibile osservare da un'angolazione inedita e sorprendente le dinamiche attraverso cui il popolo afroamericano si è mosso in campo musicale, sportivo e cinematografico, fino a scoprire in che modo certe traiettorie si sono riverberate fino a oggi. Soffermandosi su dischi che hanno fatto la storia e piccoli capolavori sconosciuti, dal gospel profano di Ray Charles alle grandi produzioni Stax e Motown firmate da Otis Redding e Marvin Gaye, giungendo fino al retro soul di Charles Bradley e ai linguaggi ibridi di Beyoncé e Childish Gambino, si viene immersi in un universo affascinante e talvolta controverso. Una dimensione in cui si intrecciano gli interessi del capitalismo discografico e l'impegno dei movimenti attivisti, le schiacciate dell'NBA e i casi di blackwashing con cui l'industria del cinema cerca un pubblico sempre più vasto.

  • Revolution! La vera storia dei Public Enemy / Andrea Di Quarto

I Public Enemy sono uno dei gruppi afroamericani più influenti di tutti i tempi, capaci di segnare più di una generazione e di portare il rap da semplice intrattenimento a vera e propria “arma artistica”. Il loro leader, Chuck D, è noto non solo per essere uno dei più importanti portavoce della comunità hip hop, ma anche degli afroamericani tout court. E il messaggio dei Public Enemy ha influenzato pure le coscienze di milioni di giovani bianchi, esposti a un diverso punto di vista sulla storia e sulle istituzioni degli Stati Uniti d'America. Questo volume, scritto con accuratezza storica e i colori del racconto giornalistico, ripercorre l'ascesa dei Public Enemy dalla relativa oscurità di Long Island alla popolarità planetaria e alle polemiche politiche nei primi anni Novanta, così come il loro recente ritorno a un livello di notorietà più underground.

 

Proposta 3: Do Re Mi (per i bambini)

Le note musicali, amiche di giochi e straordinarie avventure

  • Alla ricerca delle note perdute / Roberta Lamaddalena

La piccola Miriam è una bambina stravagante con una grande passione per la musica. Le note sono il suo mondo e le sue amiche di giochi. Per loro ha costruito un rifugio segreto dove nessuno può trovarle

e rubarle. Per capire che non serve nascondere la sua grande passione dovrà però aspettare di diventare grande, e di accorgersi che la libertà è l'unico modo per vivere nel mondo che ha scelto per sé.

  • La casa delle note / scritto e illustrato da Laura Cortese

Nel bosco della musica una casa speciale a cinque piani trasforma chi la abita in una nota musicale. I sette personaggi che decideranno di abitarla saranno le sette note, ognuna con un suo colore. Tutti vorrebbero entrare a curiosare, non resta che inserire nella toppa Chiave di Violino e Chiave di Basso e sbirciare dentro! Una favola illustrata per far sì che anche i più piccoli possano avvicinarsi alla scrittura musicale in modo facile e divertente.

  • Nidi di note: un cammino in dieci passi verso la musica / Bruno Tognolini

Questa è la storia di Cirino e Coretta, due fratelli che partirono alla ricerca del Sole Suonatore e della Luna Cantante. È un libro che racconta fiabe, mostra figure, suona musiche. e recita filastrocche. Si può leggere e ascoltare come un percorso o di educazione musicale per i bambini. O come un cammino di scoperta di sé e del mondo per tutti. O come una fiaba incantevole e basta. Il CD nascosto in questo nido di note contiene un'ora di musica e poesia: i dieci brani originali suonati da Paolo Fresu, Sonia Peana e il Devil Quartet, e le undici tiritere del libro recitate da Bruno Tognolini.

  • La storia delle note: fiaba musicale per pianoforte e voce recitante / Remo Vinciguerra

 

Libri della settimana: ultimi arrivi, classici e riscoperte

 

Novità in biblioteca

Futuromania: sogni elettronici da Moroder ai Migos

di Simon Reynolds

La musica elettronica ci affascina così tanto perché promette il futuro: è la musica di domani, oggi. Questa storia personale e dizionario amoroso di mezzo secolo di musica elettronica - costruito attraverso profili, saggi e interviste - non poteva dunque che chiamarsi Futuromania. Simon Reynolds eleva a titolo l'orgogliosa dipendenza dal nuovo, l'amore per tutto ciò che sembra arrivare alle nostre orecchie come un ambasciatore della forma sonora delle cose che verranno. Ma il lungo percorso che dagli anni Settanta di Moroder, Kraftwerk e Eno porta al synth-pop, alla musica della cultura rave, a Burial e ai tardi anni Dieci della trap e della conceptronica nasconde un'inquietudine, se non proprio un paradosso: la sensazione che in qualche modo siamo andati oltre il futuro, e lo abbiamo lasciato alle spalle. «I Feel Love», «Trans-Europe Express» e le altre profetiche registrazioni del nostro avvenire pop iniziano a sembrarci memorie fantasmatiche di una modernità e di un modernismo ormai finiti. I sogni elettronici sono quindi fatti della promessa e del ricordo del futuro, sono desideri e ossessioni insieme. Futuromania è una guida, informa e soprattutto spinge il lettore alla scoperta del nuovo, accompagnandolo in avventure sonore. Perché, come dice l'autore, «qui dentro c'è tutta una vita di ascolto elettronico».

 

Un libro per piccoli lettori

L’albero delle rime

di Flavio Piccolo

L’albero delle rime è un albo illustrato dove il linguaggio della musica e quello delle parole viaggiano di pari passo. Grazie a un QR code inserito all'interno del libro è possibile ascoltare le canzoni create per questa raccolta di rime, rime divertenti e irriverenti...anzi irresistibili! La freschezza delle parole dei più piccoli è stata resa poesia dalle immagini della famosa illustratrice Alessandra Cimatoribus. Dare voce ai più piccoli, con le parole dei più piccoli! La pubblicazione si propone di essere un valido sussidio a svariati laboratori educativi che genitori, formatori e insegnanti possono proporre ai più piccoli.

Età di lettura: da 4 anni.

 

La biblioteca consiglia...

Animals: il lato oscuro dei Pink Floyd

di Giovanni Rossi

Album oscuro, violento e diretto, Animals è da sempre una delle opere preferite dagli appassionati dei Pink Floyd. Nato tra il 1976 e il 1977 durante l'ascesa del punk, pervaso da una forte critica sociale, Animals rappresenta forse il punto di passaggio più importante nella storia del gruppo, che reduce dal successo planetario di The Dark Side of the Moon si sarebbe ritrovato nuovamente sulla vetta del rock con The Wall. Animals - Il Lato Oscuro dei Pink Floyd rappresenta un viaggio unico in un momento cruciale della storia della band, grazie a una narrazione avvincente, a tratti romanzata, ma sempre legata a una ricostruzione dei fatti minuziosa e documentata. Il passaggio da formazione corale all'egemonia di Roger Waters, la perdita di ogni afflato cosmico per il tuffo nel rock, l'ingresso delle tematiche politico-sociali: Animals - Il Lato Oscuro dei Pink Floyd è la cronaca del punto di non ritorno, la perdita dell'innocenza, il crepuscolo di fine estate del leggendario gruppo inglese.

 

 

Per il prestito è necessario contattare la biblioteca, scrivendo a biblioteca@lacasadellamusica.it oppure telefonando al numero 0521/031174.

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