Questa settimana i bibliotecari di Casa della Musica propongono al proprio pubblico la seguente selezione:
Proposta 1: Giovanna d'Arco di Giuseppe Verdi
Invito all’Opera
- La pulzella d'Orléans: storia, teatro, suoni e immagini
Chi era Giovanna d'Arco? Quale percorso ha subito la sua figura per divenire protagonista nelle vicende della cultura, dalle cronache quattrocentesche alla partitura di Verdi e oltre? A queste e simili domande tenta di rispondere questo volume, in una serie di saggi ad opera di studiosi specialistici; Giovanna nella storia del suo tempo; Giovanna nella tragedia di Schiller da cui venne tratto il libretto di Solera per l'opera di Verdi; Giovanna nel teatro in musica, dal ballo di Viganò all'opera di Cajkovskij; Giovanna come presenza costante nella storia del cinema. Questa sfaccettata lettura rende ancora più evidente la prospettiva nella quale Verdi ha rappresentato la sua eroina.
- Giovanna d'Arco / Giuseppe Verdi; coro del Teatro Regio di Parma; interpreti: Vittoria Yeo, Luciano Ganci, Vittorio Vitelli, Gabriele Mangione, Luciano Leoni (DVD)
Proposta 2: Novità librarie dedicate a...
Claudio Abbado nell’anniversario della morte (20 gennaio 2014)
- Ho piantato tanti alberi: Claudio Abbado, ritratti recensioni interviste / Angelo Foletto
Inverno 1980, New York. È da circa cinque anni che Miles Davis non suona, vive lontano da tutto, quasi segregato nel suo appartamento sulla 77esima strada, fra champagne, cognac, birra, cocaina e notti di sesso sfrenato. Da un anno il produttore George Butler spinge per farlo tornare a suonare e grazie anche al supporto psicologico dell’attrice Cecily Tyson, che nel 1981 diventerà sua moglie, Miles lentamente comincia a riemergere dal buio. Vuole mettere a fuoco nuove idee musicali e la band che suo nipote Vince ha formato a Chicago gli pare perfetta per quello che sta cercando: un suono moderno, sempre più orientato verso il rock/funk. Intorno alla primavera del 1980 Davis entra in sala di registrazione e da quelle sedute in studio nasce the man with the horn, l’album che avrebbe segnato il suo ritorno, in un momento in cui quasi tutti lo davano per spacciato, non solo artisticamente. A quel disco, con cadenza quasi annuale, ne seguono altri – ognuno con un proprio colore, una sua atmosfera – tutti lavori che lo riportarono ben presto nel gotha della musica internazionale. Furono anni molto intensi per il trombettista, che pareva animato da un fuoco inestinguibile. Affiancò ai dischi e ai concerti l’attività di pittore, divenne un’icona glamour, curando la sua immagine alla stregua di una rockstar. Come un nuovo Malcolm X continuò inoltre con convinzione a lottare per i diritti degli afroamericani. Fra testimonianze ed esperienze dirette, “The Chief” racconta gli ultimi dieci anni di un artista che ha vissuto la vita a tutto respiro, interpretando costantemente il suono di una nuova realtà.
- Claudio Abbado nota per nota: una cronologia artistica / Mauro Balestrazzi
A dieci anni dalla scomparsa, la figura di Claudio Abbado continua a rappresentare un punto di riferimento unico nel mondo musicale. Nessun altro direttore dopo Herbert von Karajan ha lasciato un'impronta così forte sul piano dell'interpretazione, e non è un caso che le sue incisioni continuino a essere pubblicate e studiate. Nessun altro direttore è stato a capo, ovviamente in momenti diversi, di due teatri come la Scala e la Staatsoper di Vienna e di due orchestre come i Wiener Philharmoniker e i Berliner Philharmoniker. Questo lavoro si propone di fissare un'immagine inedita di Claudio Abbado, seguendone il cammino artistico quasi giorno per giorno, dai primi concerti come pianista agli ultimi indimenticabili di Lucerna. Accompagna la cronologia delle opere e dei concerti una ricca appendice di dettagli, una specie di radiografia artistica che si concentra di volta in volta sul repertorio, operistico e sinfonico, sulle orchestre, sui solisti e sui cantanti. Si cerca inoltre di far luce sul periodo meno conosciuto della carriera di Abbado, quello iniziale, curiosando anche tra i verbali d'esami al Conservatorio. Una carrellata di locandine e programmi di opere e concerti fa rivivere, anche visivamente, il lungo percorso dagli anni 50 del '900 al primo decennio del nuovo secolo.
Proposta 3: Libri da suonare (per i bambini)
Giochiamo con la musica
- La danza delle mani / Hervé Tullet
Leggere, giocare, ballare... questo libro invita il piccolo lettore a muoversi sulle pagine con le dita e a liberare gradualmente i gesti in una vera e propria coreografia per le mani! Il divertentissimo gioco inizia con un riscaldamento per le dita, per poi continuare con salti e volteggi a ritmo. I paragoni con la realtà e i colori primari che contraddistinguono Hervé Tullet stimolano la fantasia e l'immaginazione. Un album da leggere a... più mani!
- Oh! Un libro che fa dei suoni / Hervé Tullet
Questo è un libro sonoro: appoggi il dito sulla pagina e i suoni li fai tu!
Libri della settimana: ultimi arrivi, classici e riscoperte
Novità in biblioteca
Non è musica leggera
di Franco Fabbri
Quella di definire una musica «al contrario» è una pratica più comune di quanto non sembri. Nell'Ottocento si dovette trovare un nome per la musica che non era d'arte né folk, e nacquero i concetti di popular music, di musica leggera, di musique de variétés. Ancora quarant'anni fa qualcuno la chiamava musica extracolta. E allora perché non definire la musica colta come quella musica «che non è leggera»? Spesso un cambiamento di prospettiva fa vedere le cose sotto un'altra luce. La prima parte di questo libro (con un'unica eccezione) contiene saggi su musiche nate fra l'inizio del Novecento e i primi anni Duemila, da Mahler a Donatoni, Sciarri-no e Francesconi, passando per Ives, Bartók, Weill, Schönberg, Bernstein, Glass, Zappa (lo Zappa «colto», naturalmente) e altri. La seconda parte contiene saggi teorici su musica e musicologia, che affrontano la musica eurocolta come una delle culture musicali del pianeta, non la sola. Non è musica leggera, appunto.
Un libro per i ragazzi
L'arpa muta, ovvero Mr Earbrass scrive un romanzo
di Edward Gorey
Edward Gorey era noto per scrivere e disegnare storie che non si sapeva mai come definire, e che di volta in volta potevano sembrare storyboard di minuscoli film muti, coreografie per balletti non danzabili, partiture per un teatrino di automi. Fa eccezione proprio L'arpa muta, in cui attraverso la vicenda di Mr Earbrass, uno scrittore alle prese col suo nuovo romanzo, Gorey gira un documentario surreale - e perciò crudelmente realistico - sugli imbarazzanti vizi, e le risibili virtù, del mondo letterario.
La biblioteca consiglia...
La musica non esiste nel vuoto
di Benjamin Britten
Benjamin Britten ha affiancato alla sua straordinaria produzione musicale una vasta produzione di scritti sui fondamenti della musica nella società. Questo volume raccoglie alcuni dei suoi testi più importanti, inediti in italiano, o disponibili solo in pubblicazioni difficilmente reperibili (come programmi di sala dei teatri, riferiti alle produzioni delle sue opere). La sua visione della creazione musicale come parte della rappresentazione della società è uno dei fili più importanti della sua opera, come emerge nella creazione di Peter Grimes (1945), l'opera con cui ottenne la notorietà, e nel celebre lavoro corale The War Requiem (1961), in cui celebrava la pace, tra le memorie luttuose di Coventry bombardata e le poesie scritte da Wilfred Owen in trincea nella Prima Guerra Mondiale. Da sempre legato ai massimi scrittori della sua generazione, collaborò tra l'altro con Wystan Hugh Auden, E.M. Forster, Graham Greene ed Edith Sitwell. In questa raccolta, oltre ai suoi testi teorici, viene presentata Un'appassionata difesa di Gustav Mahler, di cui è stato tra i primi ricopritori.
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