È senz’altro uno degli appuntamenti di spicco quello che il grande pianista Pierre-Laurent Aimard riserverà al pubblico di Traiettorie sabato 19 ottobre alle ore 20:30 al Teatro Farnese nel quarto dei nove concerti che costituiscono il cartellone di quest’anno della rassegna. A tre anni dalla sua ultima apparizione a Traiettorie, anche quella volta a Teatro Farnese e con un densissimo programma fra il barocco olandese e il Novecento di Kurtág e Messiaen, il pianista lionese torna a proporre una nuova prelibata scelta, in omaggio al tema portante dell’edizione della rassegna di quest’anno, la musica austro-tedesca. Una scelta che coglie due momenti di nascita di un linguaggio: quello beethoveniano nella «Sonata» op. 10 n. 3 (1796-1798), la celeberrima sonata del “Largo e mesto”, uno dei movimenti lenti più laceranti del genio di Bonn; e quello della nascita della dodecafonia, immortalata nell’ultimo dei «Cinque pezzi» dell’op. 23 (1923) di Arnold Schönberg, una raccolta nella quale si riflette la cultura brahmsiana del compositore viennese e il percorso che porta all’innovazione del linguaggio basato sulla serie dei dodici suoni. Il terzo pezzo in programma prosegue la strada aperta dalla musica tedesca postbeethoveniana, anche se in una apparente e abissale distanza di linguaggio: «Serynade» (1997-1998, revisionato nel 2000) di Helmut Lachenmann (1998) è un esempio di lavoro sul materiale musicale esistente in modo da trasfigurare il suono nella sua componente più materica e allo stesso tempo di suggerire nuove modalità di ascolto al pubblico di fine Novecento.
Nel 1973 Pierre-Laurent Aimard ha vinto a soli sedici anni il Concorso Messiaen, ritrovandosi presto aperte le porte dell’Ensemble Intercontemporain, di cui è diventato solista su incarico personale di Pierre Boulez. Il suo percorso musicale è stato perciò decisamente segnato dalla contemporaneità: ha collaborato con Stockhausen, Boulez, Kurtág, Benjamin, Ligeti, Birtwistle ed Elliott Carter, il quale gli ha dedicato «Epigrams», premiato all’Aldeburgh Festival nel 2013. Docente alla Hochschule für Musik di Colonia, Aimard è stato Professore Associato al College de France di Parigi ed è membro dell’Accademia Bavarese di Belle Arti, Artist-in-residence con l’Orchestra Sinfonica di Vienna nella scorsa stagione per l’esecuzione dell’integrale dei concerti di Beethoven. Del resto il suo repertorio non è concentrato solo sull’area contemporanea: ha registrato l’«Arte della Fuga» e il primo volume del «Clavicembalo ben temperato» di Bach e musica di Liszt e Debussy. Nel 2007 l’autorevole rivista «Musical America» lo ha nominato «Instrumentalist of the Year».
Il concerto è realizzato grazie al supporto della Fondazione Nuovi Mecenati – Fondazione franco-italiana di sostegno alla creazione contemporanea.
Prima del concerto…
Poco prima dell’inizio del concerto, alle ore 19:30, Giuseppe Martini incontrerà il pubblico di Traiettorie presso i Voltoni del Guazzatoio: sarà l’occasione per scambiarsi impressioni, consigli per l’ascolto e per bere insieme un calice di vino.
L’incontro sarà accompagnato da un aperitivo gentilmente offerto dal Consorzio per la Tutela dei Vini “Colli di Parma” e da Giacomazzi Srl.
Programma della serata:
Ludwig van Beethoven (1770-1827)
Sonata per pianoforte n. 7 in re maggiore, op. 10 n. 3 (1796-1798)
Arnold Schönberg (1874-1951)
Fünf Klavierstücke, op. 23 (1920-1923)
Helmut Lachenmann (1935)
Serynade (1997-1998, rev. 2000)