Prende il via il 13 settembre 2008 la XVIII edizione di Traiettorie, promossa dall'Ensemble Edgard Varèse sotto la direzione artistica di Martino Traversa.
Il programma di questa edizione della prestigiosa rassegna sarà presentato in conferenza stampa a Palazzo Cusani l’8 settembre, e prevede dieci concerti, dall'inaugurazione del 13 settembre ancora nella sede della Casa della Musica, fino alla data di chiusura del 27 ottobre all'Auditorium Niccolò Paganini: sono questi i luoghi che ospiteranno per due mesi i concerti del calendario, studiato come ogni anno per promuovere e diffondere la musica contemporanea presso il pubblico più consapevole e attento ai suoi mutamenti e sviluppi.
E proprio la scelta di queste due sedi sta a sottolineare i legami che si rafforzano con questa edizione di Traiettorie: quello con la Fondazione Teatro Regio, che da quest'anno ospiterà all'interno del programma del Festival Verdi i concerti in Auditorium, e quello con l'Istituzione Casa della Musica, che oltre a una parte del programma, accoglierà anche, il 13 settembre, Datemi un Marteau, prova a porte aperte di Le Marteau sans maître di Pierre Boulez, durante la quale Marco Angius, fondatore e direttore dell’ensemble Algoritmo, ed Eric Marinitsch, responsabile artistico delle edizioni musicali Universal Edition e grande esperto di Boulez, introdurranno il pubblico a questa storica composizione, con la partecipazione dei musicisti dell’ensemble e di Alda Caiello, voce del brano che verrà eseguito la sera stessa, durante il concerto di inaugurazione.
Fra il 30 settembre e il 1° ottobre, ancora la Casa della Musica ospiterà il Workshop per compositori con Rohan De Saram.
Traiettorie è inoltre realizzato con la collaborazione del Comune di Parma, della Regione Emilia Romagna, della Provincia di Parma e grazie al sostegno di Fondazione Monte di Parma, Chiesi Farmaceutici, Symbolic, Unione Parmense degli Industriali e Astoria Executive Hotel.
Sono molte le ricorrenze che quest'anno concorrono ad arricchire il calendario di Traiettorie con omaggi a grandi compositori, come l'ottantesimo anniversario della nascita di Karlheinz Stockhausen (il primo dopo la sua morte), ricordato con il Klavierstück IX dal Trio Contemporaneo (Mario Caroli, Roberta Gottardi e Ciro Longobardi), e con In Freundschaft e i Klavierstücke VII – IX interpretati dall'ensemble musikFabrik.
Si prosegue con la celebrazione del centenario della nascita di Olivier Messiaen, di cui Eduard Brunner, accompagnato dal Trio di Parma, eseguirà Quatuor pour la fin du Temps, composizione da camera che vide la luce nel 1941 nel campo di concentramento di Görlitz in Slesia durante la sua prigionia e considerata una delle sue maggiori creazioni.
Infine, verrà ricordata la prematura morte di Gérard Grisey, nel decimo anniversario, con l'esecuzione di Charme, ancora una volta interpretato dal Trio Contemporaneo, e di Vortex Temporum I, II, III, da parte dell'Ensemble Risognanze.
L'Ensemble Edgard Varèse pone come sempre un particolare impegno nella creazione del Festival: attenzione alle esecuzioni storiche come alle prime italiane ed assolute, numerosissime, fra cui The Tree of Strings di Harrison Birtwistle, Cuerdas del destino di Hilda Paredes e Poisson soluble di Gabriele Manca; accuratezza nella scelta degli artisti sia italiani che internazionali, come il ritorno del Quartetto Arditti, quartetto d'archi di fama internazionale, la presenza dell'Ensemble Mosaik, gruppo di giovani musicisti berlinesi famoso per il lavoro sempre in stretta collaborazione con i compositori, o la partecipazione dell'insigne violoncellista Rohan De Saram, cui, oltre al concerto, sarà affidato il Workshop per compositori che l'Ensemble Edgard Varèse, attento al tema della didattica e dell'alta formazione, propone per il quarto anno consecutivo.
Fedele all'interesse verso il coinvolgimento reciproco fra musica e tecnologia, Traiettorie offre all'interno dell'edizione 2008 un altro spettacolo particolarmente interessante: si tratta di Visual Concert, progetto multimediale creato da Jean Baptiste Barrière sulle note di Kaija Saariaho, un evento fatto di musica e immagini, anche in presa diretta, capace di coinvolgere sensorialmente lo spettatore in maniera unica.
E proprio alla complicità e all'influenza fra le arti fa riferimento l'immagine Senza titolo, opera di Claudio Parmiggiani, scelta per l'edizione 2008 di Traiettorie: una carta da musica su cui campeggiano nove occhi scuri, in un'esemplare sinestesia fra vista e udito, tra musica e sguardo.
GLI APPUNTAMENTI ALLA CASA DELLA MUSICA
13 settembre 2008, ore 20
Algoritmo
Alda Caiello, voce
Mario Caroli, flauto in sol
Gabriele Croci, viola
Virginia Arancio, chitarra
Antonio Caggiano, Flavio Tanzi e Rodolfo Rossi, percussioni
Marco Angius, direttore
Luciano Berio (1925-2003)
Naturale (1985)
per viola, percussioni e nastro magnetico, 20’
Pierre Boulez (1925)
Le marteau sans maître (1955)
per voce e sei esecutori, da poesie di René Char, 35’
1. avant "l'artisanat furieux"
2. commentaire I de "bourreaux de solitude"
3. "l'artisanat furieux"
4. commentaire II de "bourreaux de solitude"
5. "bel édifice et les pressentiments", version première
6. "bourreaux de solitude"
7. après "l'artisanat furieux"
8. commentaire III de "bourreaux de solitude"
9. "bel édifice et les pressentiments" double
Due pezzi distanti trent’anni fra di loro che affidano all’ascoltatore il compito di coordinare la forma di ciò che stanno ascoltando, con tutti i risvolti etici che ne conseguono. Naturale di Berio, nato per una coreografia di Aterballetto, lavora sulla musica popolare siciliana in un viluppo fra viola e voce registrata, con il percussionista dietro le quinte: eleganza, razionalità ma anche incertezza dei confini fra musica popolare e musica cólta. Le Marteau sans maître di Boulez (1955) è un capolavoro basato su un testo di René Char, il cui sviluppo è costruito sulla base dell’intreccio fra le sezioni di cui è composto. Anche qui l’ascoltatore è libero di seguire il discorso come preferisce, lasciando spazio all’imprevisto e alla libertà.
16 settembre 2008, ore 20
Trio Contemporaneo
Mario Caroli, flauto
Roberta Gottardi, clarinetto
Ciro Longobardi, pianoforte
Karlheinz Stockhausen (1928–2007)
Klavierstück IX (1954/61)
per pianoforte, ca. 12'
Doina Rotaru (1951)
Japanese Garden (2006)
per flauto basso, ottavino e nastro, 11' - Prima esecuzione italiana
Gérard Grisey (1946–1998)
Charme (1969)
per clarinetto, 6’
Ivan Fedele (1953)
Imaginary Islands (1992)
per flauto, clarinetto basso e pianoforte, 12'
Mario Garuti (1957)
Quando Diodoro declinò lo sguardo rivelando l'eccentrico oblio (1991)
per flauto in sol, clarinetto basso e pianoforte, 9'
Franco Donatoni (1927-2000)
Het (1991)
per flauto, clarinetto basso e pianoforte, 10'
Programma eterogeneo che unisce passato remoto e prossimo con disinvoltura. C’è il Klavierstück IX di Stockhausen che lavora matematicamente sugli effetti di uno stesso suono ripercosso in modi diversi; stupende atmosfere orientaleggianti e liquide in Japanese Garden della rumena Doina Rotaru; studio accanito del timbro del suono in Charme di Grisey; polifonie fisiche, estetiche e simboliche nei giochi percettivi di Quando Diodoro declinò lo sguardo rivelando l'eccentrico oblio di Mario Garuti; giochi di echi al flauto in Imaginary Island di Ivan Fedele; pessimismo venato di fiducia nelle capacità di ascolto che possano cogliere le profonde ragioni esistenziali del comporre in Het di Donatoni.
27 settembre 2008, ore 20
Image Auditive
Visual Concert
Raphaële Kennedy, soprano
Camilla Hoitenga, flauto
Jean-Baptiste Barrière, ideazione generale
e realizzazione dell’informatica musicale e delle immagini
Isabelle Barrière, video
Pierre-Jean Bouyer e François Galard, realizzazione immagini
Kaija Saariaho (1952)
Dolce Tormento (2004)
per flauto, 6'
Jean-Baptiste Barrière (1958)
Violance (2003), testi di Maeterlinck
per flauto e voce infantile, 20'
Kaija Saariaho (1952)
From the Grammar of Dreams (1988), testi di Sylvia Plath
per soprano, 12'
NoaNoa (1982)
per flauto, 11’
Changing Light (2002)
per soprano e flauto, 7'
Lonh (1995-96)
per soprano, 16'
Musica che si incrocia con le immagini, musica che sfiora l’impressionismo purché lo si intenda come fenomeno della coscienza e dell’intuizione della realtà che travalica quello percettivo. La finlandese Kaija Saariaho, di cui qui sono in programma cinque pezzi, chiede allo spettatore la disponibilità a farsi trascinare in mondi ulteriori: il flauto liquescente di NoaNoa, l’indagine sulla bio-struttura dei sogni di From the Grammar of Dreams, l’interazione fra voce e strumento di Changing Light, la nostalgia provenzaleggiante di Lohn. C’è anche un pezzo del compagno della Saariaho, il francese Jean-Baptiste Barrière, che con Violance offre una riflessione sulla violenza di ogni tempo, con suoni striscianti e immagini di foreste secche e sangue.
29 settembre 2008, ore 20
Rohan De Saram
violoncello
Iannis Xenakis (1922-2001)
Kottos (1977), 8’
Luciano Berio (1925-2003)
Sequenza XIV (2002), 13’
Fabio Cifariello Ciardi (1960)
Limens Limine (2003)
per voci registrate e elettronica, 8’
Salvatore Sciarrino (1947)
Ai Limiti della Notte (1979)
trascrizione dell'autore dall'originale per viola, 5’
Zoltán Kodály (1882-1967)
Sonata for Solo Cello, Op. 8 (1915)
III. Finale, 5’
Francesco Maria Paradiso (1960)
Hyper-Sequence 14.5 (2008)
per elettronica, 7’ - Prima esecuzione assoluta
Un grande violoncellista in sei pezzi di cui tre scritti apposta per lui, accomunati dalla volontà di affidare alla capacità dell’interprete lo sviluppo del pensiero musicale in chiave storica. Kottos di Xenakis (1977), suoni ringhiosi e glissando che divengono conciliazione di diversità; Sequenza XIV di Berio (2002) è una sintesi di cultura occidentale e orientale basata sulla stratificazione della storia dei suoni del violoncello; Hyper-Sequence 14.5 di Francesco Maria Paradiso lavora sulla Sequenza di Berio dilatando nello spazio alcuni frammenti con l’aiuto dell’elettronica; Limens Limine di Fabio Cifariello Ciardi (2003) si basa su letture registrate di frammenti di Giovanni della Croce elaborati elettronicamente; Ai Limiti della Notte di Sciarrino (1979), trascritto per violoncello, galleggia sul vuoto fra silenzio e suono; il Presto del terzo movimento della Sonata di Kodály è di nuovo virtuosismo inteso come sintesi storica, appoggiato alla musica popolare transilvana.
WORKSHOP PER COMPOSITORI CON ROHAN DE SARAM
30 settembre - 1° ottobre 2008
Casa Della Musica, p.le San Francesco, 1 - Parma
Da quattro anni a questa parte l'Ensemble Edgard Varèse propone nell'ambito del festival Traiettorie un'attività didattica di alta formazione, che peraltro ha sancito il legame culturale e progettuale con l'Istituzione casa della Musica. Il Workshop per Compositori dà ai giovani autori la possibilità di confrontarsi con un grande interprete, scelto tra i più noti esecutori di musica contemporanea del nostro tempo.
I precedenti workshop sono stati tenuti dal violinista Irvine Arditti, dal violista Garth Knox e dal clarinettista Eduard Brunner. L'edizione di quest'anno vedrà la presenza del violoncellista Rohan De Saram.
I compositori sono invitati a presentare un brano per violoncello solo, della durata massima di 10 minuti. Le partiture saranno analizzate ed eseguite dal Maestro nel corso delle lezioni, in presenza dei compositori. È prevista la partecipazione di soli uditori. Tutta la documentazione necessaria all’iscrizione è reperibile sul sito www.traiettorie.it.