Renato Scrollavezza

La sua Orchestra d'archi

Renato Scrollavezza

Casa del Suono ha potuto accrescere il proprio patrimonio grazie alla donazione Scrollavezza, accolta il 6 dicembre 2021.  Elisa e Marta Scrollavezza, figlie ed eredi del maestro Renato Scrollavezza, hanno infatti deciso di donare al Comune di Parma l’Orchestra da Camera, realizzata tra il 1981 e il 1984 dal padre Renato.  Si tratta di undici strumenti ad arco (sei violini, due viole, due violoncelli e un contrabbasso), progettati e costruiti unicamente per essere suonati insieme, in un’unità progettuale, di scelta dei materiali, stile e concezione sonora che assai di rado è stata sperimentata nella storia della liuteria, se non risalendo ad Andrea Amati, considerato l'ideatore del violino moderno, nella Cremona della seconda metà del Cinquecento. L’Orchestra ha arricchito il percorso espositivo del Museo Casa del Suono, inserendosi armoniosamente nel contesto museale, andando a costituire un valore aggiunto di indubbio interesse per i visitatori del museo, poiché essa rappresenta un esempio di liuteria unica nel suo genere e propone spunti di interesse didattico, legati alla produzione del suono, di alto valore scientifico.

Renato Scrollavezza, liutaio

Renato Scrollavezza nasce a Castelnuovo Fogliani il 14 aprile 1927.
Durante la sua giovinezza, mosso da una grande passione per la musica costruì da autodidatta una trentina di strumenti. Poi, a 24 anni nel 1951, si iscrive alla scuola di liuteria a Cremona. Intanto giungono anche le prime soddisfazioni: ancora allievo, nel 1954, partecipa al 2° concorso nazionale di liuteria di Roma e vince la medaglia d'argento.
Scrollavezza si trasferisce a Parma e vince nel 1956 due medaglie d'argento a Roma con un premio acquisto per un violoncello, una medaglia d'oro ad Ancona nel 1957, nell'anno successivo e nel 1960 due medaglie d'oro a Pegli e nel 1959 una medaglia ad Ascoli Piceno per una viola; poi due premi al concorso Wieniawski di Posnan nel 1962 e nel 1967, nuovamente due riconoscimenti a Liegi per due quartetti, il primo nel 1963 ed il secondo nel 1966, due medaglie d'oro a Cremona nel 1963 e nel 1965. Scrollavezza viene poi chiamato come membro della giuria al IV e V concorso Wieniawski (Polonia) nel 1972 e nel 1977.

La maturità costruttiva raggiunta gli procura anche incarichi di carattere didattico: dal 1975 è infatti docente di liuteria presso il Conservatorio A. Boito di Parma mentre fra il 1979 ed il 1983 insegna alla Civica Scuola di Liuteria di Milano. Nel 1980 viene anche invitato come ospite d'onore alla settima Mostra internazionale di liuteria tenutasi in Giappone, dove rappresenta la liuteria italiana. Lo stesso anno Scrollavezza decide di dedicare ogni sua energia alla ricerca pura, per propria personale soddisfazione, di quell'equilibrio fra forma e suono che rappresenta, in fondo, l'unico vero "segreto" degli strumenti ad arco. Altri importanti riconoscimenti che arricchiscono la carriera di Scrollavezza sono costituiti dall'ingresso, nel 1980, nell'Entente Internationale des Maetres Luthier et Archethier d'Art, nel 1988, poi il Comune di Genova affida a Scrollavezza l'incarico di conservatore del famoso "Cannone" di Giuseppe Guarneri del Gesù, appartenuto a Nicolò Paganini. Scrollavezza svolge questo compito fino al 2000, anno in cui Genova gli consegna anche il "Grifo di Bronzo", importante riconoscimento cittadino. In precedenza la città di Baveno aveva attribuito a Scrollavezza il premio alla carriera "Una vita per la liuteria", in occasione del V Concorso di liuteria del 1995.

Orchestra d'archi

L'Orchestra da Camera è stata realizzata da Renato Scrollavezza nel corso di quattro anni, dal 1981 al 1984. Il suo precedente storico più significativo e principale fonte di ispirazione deriva dalla commissione da parte di Carlo IX di Francia di un grande ensemble di archi al liutaio cremonese Andrea Amati (c. 1505-1577), considerato l'ideatore del violino moderno.

L'unità dell'Orchestra di Scrollavezza è testimoniata in primo luogo dalla scelta dei materiali: i sei violini sono tutti realizzati con il medesimo tronco di acero dei Balcani, le due viole con legno tratto da una seconda pianta, e così via per gli strumenti più gravi, a rispecchiare anche le differenti prerogative acustiche richieste per i diversi registri, dal soprano al basso; l'intero ensemble poi fu verniciato con un'identica ricetta nel corso del 1984.

Le maggiori influenze stilistiche sul lavoro di Scrollavezza furono Nicolò Amati e Antonio Stradivari, a cui è riconducibile l'ispirazione primaria di questa orchestra. Tutti gli strumenti sono però accomunati anche da una ricerca estetica che li rende immediatamente riconoscibili: i fori armonici sono intagliati seguendo un modello originale che vede terminare i tradizionali "occhi" inferiori e superiori in una forma a cuspide. Il retro dei ricci dei due violoncelli e del contrabbasso inoltre, in luogo dell'usuale forma bipartita, si chiude in una coda a trifoglio. A sottolinearne l'individualità, per ogni strumento il liutaio scelse un nome ispirato alla Grecia classica.

Ma la vera peculiarità di questo gruppo è la ricerca di una completa omogeneità del suono che in un certo senso rende l'intera Orchestra un unico e articolato strumento destinato ad essere percepito come tale.

 

Renato Scrollavezza, the Luthier

Renato Scrollavezza was born in Castelnuovo Fogliani (Piacenza) on April 14, 1927. During his youth, as a self-taught instrument maker, he built about 30 musical instruments. In 1951, when he was 24, he enrolled in the violin-making school in Cremona. Meanwhile, his first awards came: still a student, in 1954, he participated in the 2nd National Violin-making Competition in Rome and won a silver medal. He then moved to Parma. Between 1956 and 1960 he received several gold and silver medals in Italian competitions. In 1962 and 1967 he was awarded prizes at the Henryk Wieniawski International Violin Making Competition in Poznan, Poland. In 1963 and 1966 he received two awards in Liege for two quartets. In 1963 and 1965 he was awarded two gold medals in Cremona. In 1972 and 1977 he was called to serve on the jury at the 4th and 5th Wieniawski Competitions.

Professionally mature, he received some teaching assignments. In fact, he started teaching violin making in 1975 at the Arrigo Boito Conservatory in Parma and, between 1979 and 1983, he taught at the Civica Scuola di Liuteria in Milan. In 1980 he was invited as guest of honor to the Seventh International Violin Making Exhibition held in Japan, where he represented Italian violin making. In the same year, he decided to devote all his energy to research, studying the balance between form and sound, the sole true secret of stringed instruments. In 1980, he became a member of the Entente Internationale des Maîtres Luthiers et Archetiers d'Art, which brought together qualified violin makers from all over the world. From 1988 to 2000, the Municipality of Genoa entrusted him with the task of conservator of the famous ‘Cannone Guarnerius’, a violin made by Giuseppe Guarneri del Gesù, which belonged to Niccolò Paganini. In 2000, the Municipality of Genoa honored him with the ‘Grifo di Bronzo’, an important city award. In 1995, on the occasion of the 5th Violin Making Competition, he was awarded the Lifetime Achievement Award ‘A Life for Violin Making’, by the city of Baveno (Verbania).

String Orchestra

The Chamber Orchestra was made by Renato Scrollavezza over the course of four years, from 1981 to 1984. The most significant historical event and the main source of inspiration for Scrollavezza was a large string ensemble commissioned by Charles IX of France to the Cremonese violin maker Andrea Amati (c. 1505-1577), considered the inventor of the modern violin. 

The unity of the Scrollavezza Orchestra is primarily due to the materials chosen: the six violins are all made from the same Balkan maple log, the two violas from the wood of another plant, and so on for the lower register instruments. This also reflects the various acoustic needs required for the different registers, from soprano to bass. The entire ensemble was then varnished in the same idea during 1984.

Nicolò Amati and Antonio Stradivari stylistically influenced Scrollavezza's work. Indeed, the primary inspiration for this orchestra can be traced back to them. All the instruments also share an aesthetic quest that makes them immediately recognizable: the harmonic holes are carved following an original model where the traditional lower and upper "eyes" end in a cusp shape. The backs of the scrolls of the two cellos and the double bass, instead of the usual bipartite shape, finishes with a trefoil tail. To emphasize their singularity, the luthier gave each instrument a name inspired by ancient Greece.

However, the real peculiarity of this group is the search for a complete homogeneity of sound that makes the entire orchestra a unique, complex instrument intended to be perceived as such.

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