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Numero voci: 143.

D'Alay Mauro


  • violinista
  • Parma
  • 11/02/1757
  • Parma
Secondo il ms par. 433 della B.Pal.Pr, sarebbe morto il 13 feb. Detto 'Il Maurini' o 'Maurino', si trova indicato anche come Allais. Violinista, compare in diverse solennità in cattedrale dal 15 ago. 1712 e negli anni successivi fino al 1739. Suonò anche alla Steccata dal 23 apr. 1729 fino al 1739. Non è pertanto completamente esatto quanto scrisse il Campori (Pr: Archivio Costantiniano, Raccolta di cataloghi, p. 620): "Nell'anno 1714 accompagnò in Ispagna Elisabetta Farnese e fu colà addetto alla Corte Reale, né ritornò in Italia che nel 1731, quando Carlo di Borbone, figlio di Elisabetta, venne in possesso del Ducato di Parma". Il Borra, invece, nella sua Cronaca, alla data dell'8 ago. 1716 scrisse che, dopo un concerto dato alla Steccata, l'elettore di Baviera "hà regalato un Ungaro da 10 ungari d'oro a Maurino Parmigg. Sonatore di Violino, virtuoso sublime". Per l'esattezza fu in Spagna diverse volte dopo che vi accampagnò Elisabetta; tra il 1720 e il 1725 fu in Germania, mentre all'inizio del 1726 è documentato a Parma, e dal 1726 al 1728 fu a Londra per curare la pubblicazione delle sue Cantate a voce sola. Era diventato molto ricco e possedeva diverse proprietà immobiliari: in proposito, la Cronaca dello Sgavetti (v. V, 3 ott. 1755) riporta che la casa "del Sig. Mauro Allaio, Celebre Sonatore di Violino", aveva dei problemi, in quanto si doveva intervenire per ospitare nel modo migliore la compagnia dei comici francesi a servizio di S.A.R. Mentre era in Spagna fece collezione di quadri, che andò arricchendo fino alla morte e che lasciò all'Ordine Costantiniano, del quale era cavaliere. Lo Sgavetti notò ancora l'11 feb 1757: "Inaspettatamente, e con spiacer di tutti, si sente la Morte del Celebre fù Sig. Mauro Allaglio Suonatore da Violino col quale istrumento si era fatto lo stato di grossa intrata, e col titolo di Cavaliere dell'Ordine Costantiniano. Il Male è stato di due giorni e non più". E il giorno dopo: "Anno dato onorevole sepoltura al fu Sig. Alaglio nella Steccata, ed alla medesima chiesa à lasciata tutta la Sua Entrata, estinta la linea masculina di sua casa, onde ciò fa discorrere per esserci filii". Fu molto stimato. G.B. Platti, nel comporre il suo concerto per violino, indicò "Concerto sul gusto di Mauro"; il Burney, riferendosi al soggiorno londinese, quando il violinista accompagnò Faustina Bordoni, riportando un giudizio di Quantz, scrisse che era "un buon violinista e un eccellente direttore d'orchestra: il suo stile era chiaro e semplice, ma non si cimentava mai in grandi difficoltà"; l'editore Le Clerc ottenne per 20 anni il privilegio reale per un elenco di opere strumentali, in cui il D'Alay era assieme a Albinoni, Locatelli, Geminiani, Haendel, Scarlatti e Vivaldi. Il Torrefranca scrisse: "è un bel musicista, capace di scrivere musiche fluide e solide, calde e meditate, trova movenze e accenni ricchi di anticipazioni; e almeno tre sono, fra i dodici che ha pubblicati, i concerti che potrebbero essere accolti nei programmi d'oggi, come opere d'arte ancora fresche e di persuasiva animazione". Scrisse: 12 Concerti a violino principale, violino I e II, alto viola, violoncello e cimbalo, op. I (Amsterdam: Le Cene, s.d. È detto 'Il Maurini'); Cantate a voce sola e Suonate a violino solo col basso; Amo Deliso e ver, cantata (è detto 'Maurino'); 6 Concerti a violino concertato con 2 violini, viola e basso. Nell'Archivio Storico Provinciale di Gorizia si trova il ms di un suo Noturno, basso andante per 2 vl e basso; 6 Sonate a violino solo col basso sono state incise per la Tactus (1999) da Maurizio Cadossi (vl), Mauro Frezzato (cello), Francesco Pedrini (cembalo).


BIBLIOGRAFIA: Bettòli; Pelicelli.; Alessandro Arbo. I fondi musicali dell'Archivio Storico Provinciale di Gorizia. Gorizia: Provincia di Gorizia, 1994, p. 79; Gian Paolo Minardi. Il violino di D'Alay, in G.Pr, 22 nov. 1999; F. Torrefranca. G.B. Platti e la sonata moderna. Milano, 1963, p.162.

©2011 Gaspare Nello Vetro autore del Dizionario della musica e dei musicisti del Ducato di Parma e Piacenza