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Levi Gioacchino Isacco


  • pittore
  • 02/11/1818
  • Busseto
  • 28/01/1908
  • Busseto
Ottimo pittore e piacevole scrittore, studiò all'Acc.BB.AA.Pr, dove vinse 2 medaglie d'oro. Nel 1849 si aggiudicò il viaggio premio per perfezionarsi a Roma. Lavorò in tutta Italia con una ricca produzione di ritratti e affreschi. Traducendo in pittura le note musicali del Nabucco, nel 1855 dipinse Noi appendemmo le cetre ai salici, con il quale interpretò il dramma degli ebrei che piangono la patria lontana. Nel 1856 ebbe l'incarico di figura al Collegio Nazionale di Torino, dove partecipò a mostre con quadri, tra i quali Il cantastorie e la venditrice di numeri. Nel 1860 si recò a insegnare a Milano all'Accademia Militare. Tra il 20 giu. e il 22 set. 1865 decorò la volta del Teatro Verdi di Busseto con medaglioni che rappresentano Tragica, Comica, Romantica e Lirica, (questa la dizione che compare sugli affreschi), prendendo a modello le più belle donne di Busseto. I bozzetti a olio di queste figure si trovano al Museo Teatrale della Scala di Milano. Nel 1865 c. dipinse a olio una bellissima tela, Ritratto della moglie nelle vesti di Ofelia, il personaggio dell'Amleto che ha ispirato tante opere liriche (Busseto; Teatro Verdi). Fu nominato socio onorario dell'Acc.BB.AA. Pr.


BIBLIOGRAFIA: Seletti (II, pp. 288-292); Soresina; Maria Tanara Sacchelli. Il suo capolavoro?..., in G.Pr, 25 e 28 ott. 96.

©2011 Gaspare Nello Vetro autore del Dizionario della musica e dei musicisti del Ducato di Parma e Piacenza