Non si conoscono le documentazioni sulle vicende architettoniche e degli spettacoli dati nel Teatro. Pare fosse stato disegnato da Luca Fancelli nel 1481 su commissione di Rodolfo Gonzaga e l'inaugurazione si sarebbe avuta in occasione delle nozze del duca con Caterina Pico. Si ha notizia di uno spettacolo dato in questa sala nel 1770 ad opera di dilettanti locali, gli stessi che nel 1774 si riunirono in società per far costruire un teatrino nel locale dove si trova tuttora. Recite si tenevano anche nella chiesa di S. Croce e, nel 1813, in una sala del fabbricato detto della Macina. Nel 1813 fu iniziata la costruzione del Teatro, che continuò a singhizzo fino al 1845. L'inaugurazione si ebbe soltanto nel 1852 con I Capuleti e i Montecchi di Bellini. Nell'A.S.Pr si conserva una pianta del Teatro della Società di Luzzara, in cui la forma ad U svasata è di impronta ancora settecentesca. Il dott. Ferdinando Boccalari, presidente della Società Filodrammatica, nel 1858 vi rappresentò La vendetta dell'oppresso, con la finalità di stimolare i cittadini al patriottismo. Nel 1919 il teatro fu radicalmente restaurato: furono mantenuti i 43 palchi in 3 ordini, con il palco centrale che si differenziava dagli altri per le dimensioni e la vistosa decorazione, la pianta fu modificata in forma semicircolare, mentre vennero completamente rifatti gli ornati. Trasformato dopo la guerra in magazzino, nel 1982 sono iniziati i lavori di ripristino.