Fu Giuseppe, è il membro del quale abbiamo trovato la più lunga e vivace attività: nella stagione di carnevale 1812 ballò al Teatro Ducale di Parma, nel carnevale 1815 era al Teatro degli Avvalorati di Livorno, mentre in quello del 1816 si esibì al Teatro Regio di Torino negli Orazi e Curiazi, palcoscenico che calcò ancora l'anno successivo. Il 1819 lo vide nella primavera al Teatro Concordia di Cremona e a quello di Piacenza nella Fiera d'agosto. Ritornò a Parma nell'estate 1819 e fu primo grottesco a vicenda al Teatro Reale di Milano dall'autunno 1819 al carnevale 1820. Il 3 apr. 1820 la G.Pr lo ricordava assieme ai suoi "fratelli Rugali di Parma come eccellenti danzatori grotteschi nel ballo Gundeberga al Teatro Ducale" nella primavera, e vi fu presente ancora nei carnevali 1821, 1822 e 1823. Lo incontriamo al Teatro Nuovo di Padova nella Fiera del Santo 1822, mentre nella stagione di Fiera del 1823 al Teatro di Reggio Emilia. Nel carnevale 1824-25 era "primo grottesco a perfetta vicenda" al Teatro Regio di Torino. Scomparve dalle cronologie dei teatri italiani per circa un decennio e sappiamo che dal 1825 al 1828, e ancora nel 1834 fu danzatore e coreografo al Teatro di S. Carlos di Lisbona. Nell'autunno 1836 lo incontriamo come coreografo, o per dirla con il tempo "inventa e compone", il ballo storico Currado Malaspina al Teatro della Pergola di Firenze, sulla musica di Luigi Savi. Ormai affermato, nei carnevali 1838 e 1840 e nella quaresina 1839 lavorò come danzatore alla Scala di Milano con Salvatore Taglioni, e nel carnevale 1839-40 fu il coreografo del ballo L'opportunità d'una festa mascherata; nell'autunno 1841 fu al Carignano di Torino e nel 1843 al Carlo Felice di Genova. Nel 1844-45 fu ancora una volta al Teatro Regio di Torino. Nella primavera 1845 fu inventore e direttore dei balli al Teatro delle Muse di Ancona e nel carnevale 1845-46 anche primo mimo al Teatro di Novara.