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Numero voci: 229.

Ferrari Carlo


  • violoncellista
  • 30/05/1714
  • Piacenza
  • 02/04/1790
  • Parma
Fratello di Paolo, indicato come "Ferrari figlio", fu soprannominato 'lo zoppo'. Un opuscolo parmigiano del 1809 scrisse che era "rinomato per tutta Europa, inventore, come si crede, del Capotasto". Nell'apr. 1744 si trasferì a Parma (mentre il Fiori afferma che si recò a Torino). LƎ nov. 1745 suonò a Piacenza nel grande concerto in onore di Elisabetta Farnese e ricevette 600 lire piacentine. Era ritornato per 12 giorni da Milano, dove risiedeva (così il Rosengard). Nel carnevale 1748-49 era violoncello solista al Teatro Ducale di Milano, dove per 55 esecuzioni fu retribuito con 412 lire, la cifra più altra, anche del I violino direttore. Nel 1749 lo troviamo stipendiato dalla corte di Parma (A.S.Pr, computisteria borbonica, b. 694) e nel 1750 si recò in Francia. A decorrere dal I ott. 1753 la paga alla corte di Parma fu portata a lire 8000 di soldo annuo. Nella primavera 1756 ricevette la licenza di recarsi a Parigi allo scopo di approfondire la conoscenza nel violoncello e nella musica da camera, che nella capitale francese erano particolarmente seguiti. Nell'apr. suonò con successo nel Concert spirituel, nei quali fu solista anche nel 1758. Fu il La Combe, 'famigliare' del duca Filippo di Borbone "che indirizzò ad alcuni amici di Parigi il giovane musicista di camera dell'Infante". Nel 1756 il Cérou scrisse al Dutillot che gli avrebbe inviato otto "exemplaires de la musique de Ferrari", la cui pubblicazione a Parigi fu sussidiata dal duca. Comunicava inoltre che avrebbe presto suonato in un concerto di musica italiana. Pur essendo apprezzato, era a corto di denaro e Claude Bonnet, banchiere del duca, scriveva: "Il signor Jean Coulon ha bussato a numerose porte per cercare di far aumentare la gratifica del Sig. Ferrari, ma tutti sono rimasti sordi". Gli vennero allora versati 10 luigi a carico della cassa ducale: nella capitale francese i musicisti erano retribuiti "con cifre meno alte che in Italia". Ritornato a Parma, nel carnevale 1757 fece parte dell'orchestra del Teatro Ducale per le opere (A.S.Pr, Computisteria borbonica, Fili correnti, b. 931b). In qualità di primo violoncello, era retribuito dalla Real Casa con 14.000 lire all'anno. Un decreto del 6 apr. 1758 gli conceddette un soprassoldo di 6000 lire e, con decreto 22 apr. 1765, il soldo e la pensione furono elevati a 10.000 lire (A.S.Pr, Computisteria borbonica, b. 1337). In una lettera da Parma del 4 feb. 1759 dice che aveva copiato un suo concerto "per M.me Isabella", perché venisse eseguito da parte della Camera di SAR (A.S.Pr, Teatri, b. 932). Con il decreto 20 mar. 1766, con il quale si limitava il personale dipendente e diminuivano i salari, la retribuzione venne ridotta a 10.000 (A.S.Pr, Decreti e Rescritti, 1766), ma dal I apr. 1766 fu nominato primo violoncello della musica di camera del duca, posto che occupò fino al decesso. Nella primavera 1775 suonò negli spettacoli dati in occasione delle visite dell'arciduca Massimiliano d'Austria, dell'imperatore d'Austria e del granduca di Toscana (A.S.Pr, Computisteria borbonica, Fili correnti, b. 936a). Nel mag. 1777 suonò nei balli per la visita del principe d'Ostro Gozia, nell'ago. 1779 a Colorno nell'operetta giocosa in tempo di fiera (A.S.Pr, Computisteria borbonica, Fili correnti, b. 937), nella primavera 1782 nella grande opera al Teatro Ducale (A.S.Pr, Computisteria borbonica, Fili correnti, b. 938). Nel 1785 era indicato come primo violoncello in proprietà della Reale Orchestra con il soldo annuo di #. 10.000 (A.S.Pr, Ruolo Generale della Real Casa fino al 1785). Alla morte di Giuseppe Dazzi, nel gen. 1785 fu chiamato "per istruire personalmente gli alunni del R. Collegio de' Nobili". Il decreto dice che "era celebre professore, soggetto pieno di merito e di ottimi costumi" (A.S.Pr, Decreti e rescritti, 20 gen. 1785). Compare il questa veste anche nel libretto dell'accademia d'onore del 1786. Era in amichevoli rapporti con G.B. Guadagnini. Scrisse: Sei sonate a 4: 2 vl, alto viola e basso (Paris: presso Bayard, le Clerc e Mlle Castagneri); Sei sinfonie a 4 strumenti; Duo pour violon et perdessus, op. 4 (ed. La Chevardihre); diverse sonate per vl, cello, duetti. Ebbe 7 figli tra i quali: Felice, violoncello nel Reale Concerto; Giuseppe, violino nel Reale Concerto; Lodovico. Nel feb. 2002 la violoncellista Ornella Gattoni ha inciso con la clavicembalista Laura Bertani un cd di sonate (Tactus). Nel carnevale 1790 troviamo un Carlo Ferrari, I violino dei balli al Cesareo Regio Teatro di Trieste, erroneamente indicato dal Sartori come I violoncello.


BIBLIOGRAFIA: Filandro Cretense. In morte della celebre cantatrice Lucrezia Agujari Colla, donna di somma saviezza, in 'Opuscoli diversi', t. III. Parma: dalla Stamperia Carmignani, 1809, p. 56; Bédarida; Bettoli; Fiori; Malusi; Mensi.
ultimo aggiornamento: 19/12/2005
©2011 Gaspare Nello Vetro autore del Dizionario della musica e dei musicisti del Ducato di Parma e Piacenza