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Numero voci: 345.

Merula Tarquinio


  • compositore
  • 24/11/1595
  • Busseto
  • 10/12/1665
  • Cremona
(Busseto, 24 nov. 1595 - Cremona, 10 dic. 1665)
Circa l'attribuzione del luogo di nascita, ci rifacciamo a quanto scritto nel Bollettino Ufficiale della Diocesi di Cremona (lug. 1979, p. 493). Anche a Busseto si sarebbero celebrate le sue nozze. Studiò probabilmente a Cremona e il più antico impiego conosciuto fu quello di organista a S. Bartolomeo, la chiesa dei carmelitani di Cremona mentre dal 22 ott. 1616 fino al gen. 1621 suonò nella chiesa di S. Maria Incoronata a Lodi. Nel 1624 lo troviamo in Polonia, organista di corte a Varsavia presso il re Sigismondo III; il 18 feb.l 1626 era nuovamente a Cremona, organista nella chiesa di S. Agata, mentre il sabato era attivo con incarico provvisorio come maestro di cappella nel duomo, dove il 13 gen. 1627 fu assunto con contratto regolare.
Chiamato a Bergamo con contratto del 12 apr. 1631, fu maestro della cappella di S. Maria Maggiore, dove fu dimissionato il 29 dic. 1632 a seguito di un'accusa infamante del suo atteggiamento nei riguardi di alcuni fanciulli allievi della cappella. La causa fu risolta lཇ apr. 1633 - nel frattempo prestò servizio presso l'arciprete di Seriate - e il 19 ago. 1633 fu confermato maestro di cappella nella cattedrale di Bergamo, posto che lasciò nel 1635. Nel 1638 era ancora a Bergamo a S. Maria Maggiore, mentre nel 1643 era a Venezia, dove con altri collaborò alle musiche della Finta savia del poeta Giulio Strozzi. Il 25 ago. 1646 ritornò come organista e maestro di cappella a Cremona dove, dal 18 gen. 1646, era anche direttore della musica dell'Accademia degli Animosi. Ricevette onori, fu socio dell'Accademia dei Filomusi di Bologna e fu nominato cavaliere dello Speron d'oro. Fu infatti uno dei più raffinati compositori della sua generazione e la sonata strumentale da camera con lui presentò notevole sviluppo strutturale, mentre nella produzione vocale fu tra i primi a operare una distinzione netta tra aria e recitativo. Una vecchia tradizione romana, raccolta a viva voce dallo scrivente da una nonuagenaria completamente digiuna di musica, abitante nei pressi di quella strada, attribuisce il nome della via Merulana al tragitto che il Merula sarebbe stato solito percorrere quotidianamente per recarsi a suonare l'organo nella Basilica di S. Giovanni, dopo che aveva suonato in quella di S. Maria Maggiore. La notizia, invece, per quanto possa essere esatta, si potrebbe riferire a Claudio Merulo,che passò gli ultimi tempi della vita a Roma,città nella quale il Merula pare non si fosse mai recato. Nessuna parentela legava questi due musicisti. Oltre a collaborare all'opera La finta savia (Ve, 1764), compose di musica strumentale: Il primo libro delle canzoni a 4 (Ve, 1615); Il secondo libro delle canzoni da suonare, per 3 strumenti e basso continuo, op. 9 (Ve, 1639); Canzoni overo Sonate concertate per chiesa e camera, libro terzo, op. 12 (Ve, 1637); Il quarto libro delle canzoni da suonare, op. 17 (Ve, 1651). Per quel che riguarda gli strumenti a tastiera scrisse: Canzon, Capriccio, Sonata cromatica, Toccata del secondo tono, Un cromatico overo Capriccio primo tuono per le Semituoni (pubbl. da A. Curtis, Monumenti di Musica Italiana, 1960). Di musica sacra: Il primo libro de motetti e sonate concertati, op. 6 (Ve, 1624); Libro secondo de concerti spirituali con alcune sonate, op. 8 (Ve, 1628); Concerto ... Messe, Salmi ... concertati, op. 15 (Ve, 1639); Pegaso ..., Salmi, Motetti, Suonate, Libro terzo, op. 11 (Ve, 1640); Arpa davidica ... Salmi et Messe a 4, op. 16 (Ve, 1640); Il terzo libro delle salmi et messa concertati a 3, 4 (Ve, 1652); mottetti. Composizioni vocali profane: Il primo libro de' madrigaletti a 3 voci e basso continuo, op. 4 (Ve, 1624); Il primo libro de madrigali concertati a 4-8 voci e basso continuo, op. 5 (Ve, 1624); Satiro e Corisca, dialogo musicale a 2 voci e basso continuo, op. 7 (Ve, 1626); Madrigali et altre musiche concertate, libro secondo, op. 10 (Ve, 1633, poi 1635); Curzio precipitato et altri capricii, libro secondo, op. 11 (Ve, 1638); Canzonette a 3 e 4 voci, op. 14.
Le Opere complete, a cura di A. Surkowski sono state pubblicate nel 1974 a New York.


BIBLIOGRAFIA: Sommi Picenardi; Grove; Raffaello Monterosso. Mostra bibliografica dei musicisti cremonesi, in "Annali della Biblioteca Governativa e Libreria Civica di Cremona", 1949; Luigi Ferdinando Tagliavini. Un musicista cremonese dimenticato, in "Collectanea historiae musicae". Fi, 1956; A. Curtis. L'opera cembalo-organistica di T.M., in "L'organo", 1960.

ultimo aggiornamento: 17/11/2005
©2011 Gaspare Nello Vetro autore del Dizionario della musica e dei musicisti del Ducato di Parma e Piacenza