Indicato anche come Gallo, sacerdote, nel 1609 cantò alla Steccata e il 10 ott. 1610 entrò stabilmente a far parte di quella cappella corale come soprano: "castradino serve S.A. per musico alla Madonna della Steccata con provvigione di 4,38 et detta provvigione le comincia a correre a I aprile 1615". Come risulta dai mandati di pagamento, in occasione delle feste più solenni prestava servizio anche nella cattedrale di Parma, dove il 20 feb. 1620 fu investito del beneficio di dogmano. Dal I gen. 1620 fu anche accolto a far parte della Cappella di Corte. Risulta retribuito sino a tutto il 30 set. 1643. Nel ruolo risulta una interruzione nei pagamenti, che riprendono di eguale importo il I gen. 1648, fino al 30 apr. 1651 (A.S.Pr, Ruoli farnesiani, 1610-1619; 1620-1624; 1625-1627; 1628-1630; 1631-1633; 1639-1646; 1646-1653). Dopo aver servito 23 anni alla Steccata, dove tenne anche in sede vacante la carica di maestro di cappella, il 13 feb. 1632 fu nominato sottomaestro, ma poco dopo la carica gli venne tolta e lo stipendio diminuito; l'anno dopo venne però reintegrato. Compose 19 mottetti pubblicati in Mottetti a due e tre voci con una Messa breve (Ve: Vincenti, 1646). Giovanni Antonio Rigatti, chiamandolo "Musico eccellentissimo", gli dedicò il Secondo Libro delle Messe e Salmi (1646).