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Numero voci: 284.

Grassi Francesco


  • scenografo
  • 1715
  • Parma
  • 17/09/1796
  • Piacenza
Figlio di Giambattista, architetto dei Teatri Ducali, studiò con Pietro Righini. La prima prova di cui abbiamo notizia fu data al Teatro Ducale di Modena, dove nel 1737 allestì l'azione scenica Alessandro signore d'Albania. Durante la guerra di successione fu al servizio dell'infante e nella corte provvisoria di Chambéry preparò l'allestimento scenico degli spettacoli che vi venivano allestiti. Il 9 dic. 1745, essendo morto Pietro Righini, fu nominato architetto d'onore dei teatri di Parma e Piacenza, incarico che gli venne confermato stabilmente il 26 nov. 1749, anno nel quale, nel Teatro Ducale di Parma, dipinse gli scenari assieme al Malagodi. Nel 1751 nella stagione della Fiera di primavera fu autore delle scene per Alessandro sotto le tende di Dario al Teatro di Piacenza e nel 1752 dell'Olimpiade. Nel 1753 si recò a Roma per perfezionarsi e, tornato nel Ducato, lavorò nel 1754 a Piacenza, e nella primavera 1755, come risulta dal libretto, fu attivo al Teatro Ducale di Parma nel Siface, cui adattò le scene già disegnate dal Righini, deceduto 3 anni prima. Il 20 mar. 1756 il ministro Dutillot, che lo inviò a Parigi per 2 mesi, scriveva per l'occasione: "E' un uomo freddo, un po' indolente, ma saggio e onesto, parsimonioso come gli Italiani", che aveva una modesta somma per il viaggio, in quanto non andava per diventare famoso "ma per vedere e disegnare". Dal 1756 al 1781 - come risulta sempre dai libretti - fu quasi ininterrottamente l'autore delle scene del Teatro Ducale di Parma: più di 30 allestimenti. Nel carnevale 1760, in occasione delle 'fauste' nozze di Isabella di Borbone (fanciulla dotata di grande talento per le scienze, la pittura e la musica: fu un'eccellente violoncellista), il teatro fu rinnovato e fornito di nuove meravigliose macchine dal lionese Morand. In quest'occasione il Grassi entusiasmò il pubblico con l'allestimento delle Feste d'Imeneo. Altra data cardine nella carriera fu il 1764, quando allestì e dipinse gli scenari assieme ad Antonio Galli Bibiena per L'eroe cinese, come pure il 1769, per le nozze di Don Ferdinando con Maria Amalia, quando la magnificenza superò quella delle corti più ricche. I festeggiamenti, iniziati a Colorno, proseguirono al Teatro Ducale con l'allestimento del Grassi, che in quest'occasione gareggiò con i famosi fratelli Galliani nelle delle Feste di Apollo. Dalla data della riforma del I apr. 1766 fu retribuito con 4000 lire all'anno. Nella lunga carriera ricevette grandi onori: professore di prospettiva nella Reale Acc.BB.AA di Parma, membro dell'Acc.BB.AA, Regio Architetto dei Teatri di Corte con diploma, luogotenente delle Milizie parmigiane (10 apr. 1777), titolo di nobiltà parmigiana. Il 6 mar. 1774 gli fu concesso di iscrivere il figlio al Collegio Lalatta con le spese a carico del sovrano (A.S.Pr, Decreti e Rescritti). Il 9 apr. 1786, con patente del duca don Ferdinando, fu nominato "nobile di Parma". Alla morte il duca assegnò una pensione vitalizia di 5040 lire annue ai 2 figli che versavano nell'indigenza. Non è rimasto nessuno dei suoi allestimenti che, probabilmente, erano permeati di spirito neoclassico.


BIBLIOGRAFIA: Bédarida; Sartori; Scarabelli Zunti; Giuseppina Allegri Tassoni. La scenografia, in Allodi; Maurizio De Meo. I Grassi di Monchio, in G.Pr, 11 mag. 1998.

©2011 Gaspare Nello Vetro autore del Dizionario della musica e dei musicisti del Ducato di Parma e Piacenza