E' stato scritto che fosse abile voloncellista, però di questa attività non abbiamo trovato notizie. Alcuni autori asseriscono essere stato l'autore del più antico metodo per violoncello: il volume, manoscritto del 1691, Trattenimento musicale sopra il violoncello a solo, dedicato al duca di Modena, in verità comprende 12 sonate adorne di disegni, opera dello stesso autore, che però non presentano alcun intendimento didattico (Modena, Biblioteca Estense). Si pensa che qualcuno potrebbe aver letto 'trattato' anziché 'trattenimento'. Valente liutaio, costruì alcuni strumenti che, come scrisse il Valdrighi in Nomocheliurcografia (p. 151), nel loro genere sono una rarità. Nel 1687 a Parma fu l'autore per il duca di Modena di un violoncello e di un violino (Modena, Museo Civico) nei quali si possono ammirare le volute intagliate: firmati e datati, rappresentano il primo gli stemmi e le imprese del duca (la facciata anteriore è intarsiata in ebano, quella posteriore è un brulicare di figure, fiori, animali, panoplie e nel medaglione centrale Ercole che abbatte l'idra alla presenza di Minerva); il violino illustra Orfeo che incanta gli animali. Carlo IX di Francia gli commissionò degli strumenti, dei quali non si hanno notizie: sappiamo che nel 1976 una replica firmata, con stemma diverso e minime varianti del violino di Modena, è stata venduta a un'asta Sotheby di Londra. Fu anche valente scultore in legno (è sua l'ancona dell'altare maggiore dell'oratorio di S. Giacomo in Parma) e abile calligrafo (disegnò e ornò il catalogo dell'archivio dei notai di Parma). Un Domenico, forse il figlio, ai primi del Settecento era al servizio della corte ducale di Parma come calligrafo.