Detto anche "il Ficcarelli, Ficurello, o Figarello", la sua prima citazione si trova nei Mastri farnesiani (A.S.Pr, 333) dove, alla data del 5 lug. 1628, si legge che, assieme al padre Michel Angelo, venne retribuito "per aver accomodato organi per il Salone, scudi 8,76". Nel 1629 "mise a suo luogo detto organo" che dal Teatro Farnese era stato ceduto alla chiesa di S. Pietro a Piacenza (A.S.Pr, Gesuiti di Piacenza, b. 120). "Serve S.A.S. per accomodare gli strumenti musicali et far altri a gusto di S.A.S. con provvisione di scudi dodici di moneta il mese principiando il suo servitio il I Gennaio 1630": così riportano i Ruoli farnesiani (1628-1630; 1631-1635; 1639-1646). Nel 1643 riparò per 10 scudi l'organo del 1601 di Bernardino de' Virchi bresciano, che si trovava nella parrocchiale di S. Margherita di Colorno, cui le soldataglie spagnole avevano trafugato le canne nel saccheggio del 1636. Dal 1644 lavorò per la chiesa di S. Giovanni in Parma, effettuando anche il trasferimento dello strumento. Come architetto teatrale dette magnifica prova di sé con l'erezione di un teatro nel palazzo civico di Piacenza, il Gotico, che fu inaugurato la sera del 17 mar. 1646 con la rappresentazione de Il ratto di Elena. In quest'occasione ideò anche le macchine per le scene.